Anna Tatangelo: Anna Zero| Recensione Music Voltage

La nostra “muchacha sexy” è ritornata con un nuovo album intitolato “Anna Zero” uscito il 28 Maggio.

In copertina vediamo una Anna ricoperta di un colore dorato, come una fenice, perché, la cantante ci spiega che “Anna Zero” è l`emblema della sua rinascita in quanto ha voluto dare un taglio netto al passato, ai pettegolezzi su di lei e alla sua immagine che ha messo in secondo piano la sua musica.

 L`album contiene dieci track orecchiabili, dai testi sviluppati a presupporre una svolta adulta,
é invece un arrangiamento di una Tatangelo più vissuta, ma non del tutto.

Anna Tatangelo

Appartamento” ad esempio è qualcosa di già sentito, una sorta di nostalgia a “Quando Due Si Lasciano“; e ti ritrovi lí, gli oggetti dell’altro che d`improvviso ti riportano a momenti di sconfortante nostalgia. Già da qui si riesce a sentire uno struggente addio al passato.

In” Serenata” invece, si coglie la stanchezza di una donna alle prese con un uomo “poco affidabile”. Vorrebbe uscire dal suo Range Rover, anche in mezzo alla strada non le importa. Lo incita ad andare via se lui vuole: “stringerle il cuore senza veleno come un pitone”, una donna forte capace di dire in faccia le cose come stanno e perché non vuole essere la parte fragile della coppia.

Il pezzo è ballabile ed entra facilmente in testa.. La speranza era di ballarlo in discoteca in questo 2021 ma… Chissà … La balleremo da seduti?
La traccia “Menomale” ricorda molto la vecchia Anna Tatangelo, quando con le sue ballad ci portava a ricordare e sognare il nostro primo amore, oramai perso. Una canzone sofferta in cui la protagonista spera di non vedere più la persona dalla quale si è separata, sarebbe un colpo al cuore, dunque  “menomale da quando non ti vedo in giro qui, mi dico menomale” .

Ma bado a sofferenze e lacrimoni,si cambia copione con il pezzo Come Mai (feat. Martina May) che è quello che più fa spaziare, con un sapore da girl band pop /R&B internazionale, ideale da ascoltare in macchina con gli amici per una serata all’insegna di una serata – si spera- scoppiettante.

L`album si chiude con la canzone omonima, che racconta di come Anna si sia stancata nel tempo, di essere solo un involucro: un corpo muto senza musica, la sua musica, quella musica che tutti hanno -forse- ascoltato perché di Anna prima si guarda un videoclip musicale e poi,solo in seconda battuta, si ascolta ciò che ha da dire in un testo.
Stanca dei giornali coi loro gossip inutili. Stanca oggi di un successo prematuro che fa comprendere come. per una ragazzina. allora quindicenne, non sia stato facile gestire una carriera.

Speriamo che la nostra Annona venga presa sul serio ogni tanto, anche se ad “Anna Zero” darei comunque la sufficienza, alcune canzoni colpiscono per i sound, altre per le tribolazioni in esse contenute, gran parte di queste track, sinceramente, potrebbero essere tormentoni estivi leggeri, anzi… LEGGERISSIMI!

Recensione di Roberta Lo Giudice 

Correzione di Valentina La Viola

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