Aretha Franklin: “ARETHA” | Recensione Music Voltage

Soprannominata “La Regina del Soul” o “Lady Soul” per le sue qualità vocali, Aretha Franklin è stata la più grande icona della musica soul, gospel e R&B. Fonte di ispirazione per innumerevoli artisti, la cantautrice statunitense ci ha lasciato nel 2018 ma la sua musica ancora oggi resta intramontabile; per celebrare i suoi 65 anni di carriera esce “Aretha”, box distribuito da Warner Music composto da 4 cd che racchiude i pezzi più belli
della sua discografia, comprese versioni live, demo e brani rimasterizzati.


I 4 cd ( il primo contiene 26 canzoni, il secondo ed il quarto 18 canzoni ed il terzo 19 canzoni ) sono la rappresentazione di un viaggio musicale che ha sancito la storia della musica, una voce che è stata definita dallo stato del Michigan “una meraviglia della natura”.
Risalta immediatamente Think, pezzo iconico in duetto con i The Blues Brothers, datato 1980; la canzone è un pezzo rhythm & blues energico e ritmato con cori in background e strumenti a fiato, batteria, piano, organo e chitarre elettriche.


I Say A Little Prayer è una canzone scritta nel 1967 per Dionne Warwick e riproposta in versione live con la stessa, un pezzo fresco ed attuale fatto di batteria e voce, ma con un tocco di eleganza soft.


Respect è una canzone scritta da Otis Redding e incisa nel 1965, ripresa poi nel 1967 da Aretha Franklin. Il testo della canzone originale parla di uomo che chiede alla propria compagna di essere considerato. Nella versione di Aretha, che ebbe ancora più successo di quella originale, è la donna che chiede al proprio compagno di essere rispettata.

A Change Is Gonna Come è una canzone scritta nel 1963 da Sam Cooke, e ripresa dalla Franklin nel 1967. La canzone divenne presto un inno per i diritti civili degli afroamericani e la sua voce risuona struggente durante tutta la durata del pezzo.


Un altro classico di Aretha Franklin che uscì nel 1967 è (You Make Me Feel Like a)
Natural Woman
; la canzone ebbe subito un grande successo commerciale e venne
reinterpretata negli anni successivi da moltissimi artisti ed è uno dei pezzi più apprezzati
dell’intera carriera di Aretha.


Won’t Be Long è un pezzo molto ritmato, datato 1961… la sua voce è eclettica, perfetta,incredibile!
Call Me è un pezzo datato 1970, tratto dall’album This Girl’s In Love With You, una ballad romantica piena di vocalizzi, mentre Don’t Play That Song (You Lied) fu scritta per il cantante Ben E. King nel 1962 e Aretha Franklin ne incise una reinterpretazione che fu pubblicata nel 1970 e divenne molto popolare, versione grintosa e incalzante.


Chain Of Fools fu pubblicata nel 1967 come singolo e raggiunse la vetta della classifica statunitense R&B chart per quattro settimane; ancora una volta il graffio della voce di Aretha domina il brano per intero, soprattutto nel ritornello.
Baby, I Love You è un singolo rilasciato nel 1967, tipica canzone soul che strizza l’occhio al genere gospel, a differenza di “Spirit In The Dark” (pezzo del 1970) , dove la cantante fa andare la voce con sfrontatezza e il ritmo batte forte e incessante.


I Never Loved A Man (The Way I Love You) fu il suo primo successo R&B, datato 1967. Il rimprovero di apertura di Aretha – “You’re no good, heartbreaker” –  ci prepara al ritratto di una donna tormentata dall’amore “malato”, con la sua voce che si adatta al pianoforte in sottofondo; Spanish Harlem è un pezzo del 1971 che parla di una donna che vive nell’Upper Manhattan ed il pezzo era stato originariamente registrato da Ben E. King, ma
la leggera alterazione del testo della Franklin e la voce della cantante rendono questa versione superiore.


I Knew You Were Waiting (For Me) uscì nel 1987 e fu l’ultimo grande successo della Franklin sulla Billboard Hot 100 con un’altra grande icona musicale, George Michael.
Pezzo interessantissimo è A Rose Is Still A Rose, uscito nel 1998, un ritmo impeccabile che rivela che la cantante è ancora al passo con le tendenze musicali.

Non mancano all’interno anche delle cover reinterpretate magistralmente, come (I Can’t Get No) Satisfaction dei Rolling Stones , Bridge Over Troubled Water di Simon & Garfunkel, Oh Happy Day degli Edwin Hawkins Singers o ancora Nessun Dorma tratto dalla Turandot di Giacomo Puccini, ma Rolling In The Deep di Adele è la cover che più attira l’attenzione, quasi come se fosse una canzone inedita cucita addosso alla voce dell’artista.

Non mancano le collaborazioni all’interno di questo magnifico box, come The Dixie Flyers, Tom Jones o Smokey Robinson, che hanno avuto la fortuna di collaborare con Aretha ,un talento fuori dal comune e irreplicabile.


Questa raccolta racchiude tutto il lavoro che “la grande voce” ci ha lasciato, un patrimonio culturale che ha influenzato gli stili musicali e le generazioni che si sono susseguite nelle ultime decadi, un omaggio alla musica di qualità che le generazioni future non smetteranno mai di apprezzare.

Recensione di Marco Gruttaglia

Correzione di Valentina La Viola