Avril Lavigne: Love Sux | Recensione Music Voltage

avril lavigne love sux recensione


E proprio con Barker, la cantante canadese ha scritto e prodotto questo nuovo progetto; ma troviamo altri
nomi del panorama musicale internazionale del calibro: di Machine Gun Kelly, Blackbear e Mark Hoppus.
Il 2022 è un anno importante per l’artista, che celebra i 20 anni dal suo debutto musicale, e dal suo esordio
con la hit Complicated, ne è passata di acqua sotto i ponti.
Premi, 8 candidature ai Grammy, filantropia, una linea di moda, e l’arrivo a questo nuovo travolgente
lavoro, che la riporta alle origini, la rocchettara ribelle, senza perdere smalto e originalità.
L’album inizia a prendere forma già dal 2020, in piena pandemia, e in merito la cantante ha detto:

“Il lockdown mi ha permesso di dedicarci tantissimo tempo e ho trovato un entusiasmo tale come se fosse il primo album.

Non c’è stata pressione, la vita è breve, quindi è tempo per me di divertirmi. La cosa più difficile è stata trovare un buon produttore!

Quando ho incontrato John Feldman mi è venuto da dirgli ‘dove sei stato negli ultimi dieci anni’!?! Trovarlo e poi lavorare con persone come Travis Barker, che ha avuto una evoluzione musicale pazzesca, sia di scrittura che a livello di produzione: anche lui lo stavo aspettando da molto tempo.

Sono musicisti che hanno capito davvero me e il mio stile e da dove vengo al contrario di un produttore pop casuale che cerca di fare qualcosa di spigoloso. Posso affermare onestamente che è stata una sfida grossa nella mia carriera”.

E’ un album che percorre la vita amorosa dell’artista e riflette sulla sua vita personale:

“Sì, l’amore è difficile e le relazioni non sono facili. Non è facile per nessuno e ora ho vissuto abbastanza a
lungo per rendermi conto che ho bisogno di dare la priorità a me stessa e prendermi cura di me stessa”.

Ebbene, la vita della nostra beniamina dallo sguardo di ghiaccio è stata segnata dalla lunga battaglia con il
morbo di Lyme, patologia riscontrata nel 2014, e che adesso la cantante è riuscita a sconfiggere. E questo
nuovo viaggio è un inizio, che rispecchia la “nuova” voglia di vivere della trentasettenne.


Le 12 tracce che compongono l’album, anticipato dai singoli Bite Me e Love It When You Hate Me in
duetto con Blackbear, espongono molto bene ogni aspetto della personalità dell’artista, possiamo definirlo
un album sull’autodeterminazione, sul mettersi a nudo emotivamente a suon di puro rock!
Ma iniziamo partendo dalla prima traccia: Cannonball.


Iniziamo a bomba! Un misto tra rock e un suono elettronico, e quel “are you ready?” che ti rapisce dal
primo ascolto! Un ritmo quasi ossessivo, una voce graffiante!


Bois Lie vede la partecipazione di Machine Gun Kelly. Una sorta di “dialogo” musicale tra i due artisti, le
voci si fondono bene insieme, ritroviamo le chitarre graffianti e la batteria che spadroneggia nel brano.


Bite Me è un pezzo top. Lo si capisce già dal primo ascolto, ti entra dentro come un’ondata di freschezza,
che non vuole più andare via. Un suono che tende ad esorcizzare un passato che vuole essere mandato a
quel paese, definitivamente.


Ed ecco la prima nota dolente Love It When You Hate Me, duetto con co Blackbear. Questo brano ha un
qualcosa che ti fa pensare “si…carino” ma allo stesso tempo “passiamo al prossimo?”. Nonostante le
chitarre e l’intervento di Blackbear, questo brano stenta a partire veramente.


Eccoci alla title track Love Sux. Ritorniamo al 2007, preparate lo smalto nero e l’attitude punk.
Questo pezzo è tanto irriverente, quanto perfetto nella sua struttura. Chissà possa diventare un singolo
prossimamente…Nell’attesa noi andiamo avanti con quel “na na na na” che diventa una droga per le nostre
orecchie!


Kiss Me Like The World Is Ending è un brano dal retrogusto dolce/amaro. Parte con un urlo, esplode dal
primo secondo che lo ascoltiamo. Brano diretto, vero, un suono che ci regala la fine del mondo.
Avalanche è uno dei brani più belli dell’album. E’ qui che esplode la sensibilità dell’artista, un brano che
inizia come una ballad e giunge a sonorità più sporche.

E la canzone successiva, Déjà Vu, è un continuo di quello che abbiamo ascoltato poco prima, entrambe molto legate per stile e significato: si mette al centro del brano la mente e il fatto che essa non può essere cambiata.

F.U. tratta le conseguenze dannose di una storia finita male, una storia che non ha seguito una strada
lineare, ha attraversato le montagne russe. Molto ipnotico il giro di chitarre, non si può non sottolineare il
lavoro che c’è dietro allo studio dei suoni, e a come sono stati proposti nei vari brani.


All I Wanted è un brano in duetto con Mark Hoppus dei Blink 182. Carina, semplice, strizza l’occhio allo
stile di Avril, ma anche a quello della band di appartenenza dello stesso Hoppus.
L’unica ballad dell’album è Dare To Love Me. Nonostante il mood movimentato, questo brano si inserisce
perfettamente all’interno dell’album. Perfetto per essere eseguito live, questo pezzo da soddisfazioni e ci
accarezza l’anima. E dire che la stessa Avril aveva ammesso di non voler inserire il brano in Love Sux…
Sarebbe stato un gravissimo errore che non le avremmo mai perdonato!

avril lavigne love sux recensione


Il brano più breve dell’album si intitola Break Of A Heartache, dura solo un minuto e 52 secondi.
Estremamente deciso e meravigliosamente d’impatto si, ma inserire un ulteriore strofa per dare più
corposità al brano? Peccato. Bastava davvero poco.


Che dire… Questo album ci piace moltissimo! Ha alcuni punti deboli, come la breve durata delle tracce, che
sono per la maggioranza sotto i 3 minuti, in linea con i canoni dei brani in stile pop/punk. La voce di Avril in
alcuni punti sembra un troppo “modificata”, ma se dovessimo dare un giudizio possiamo affermare senza
indugio che questo lavoro si merita un 8 pieno.

Vi farà scatenare, rendendo le vostre giornate frizzanti, aggiungendo quel pizzico di nostalgia ritrovata nei confronti della beniamina della nostra adolescenza. In fondo, dentro ognuno di noi, c’è un animo ribelle pronto ad emergere, la scossa giusta ve la può dare Miss
Lavigne!

Marco Gruttaglia

Correzione a cura di Valentina La Viola

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