Clementino: Black Pulcinella | Recensione

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Ritorna Clementino con il nuovo album Black Pulcinella, anticipato dal singolo ATM. La recensione

Dopo l’uscita del fortunato album Tarantelle, del 2019, e una proficua collaborazione come giudice a The Voice Senior del 2020, Clementino, nome d’arte di Clemente Maccaro, è pronto a tornare sul panorama musicale con il nuovo progetto: Black Pulcinella. Già anticipato dal singolo ATM, il rapper ha definito il disco
come un incontro fra la cultura afro-americana e la musica napoletana, da qui il titolo del disco:


“Black Pulcinella è il mio lato oscuro. Ho cercato di mettere delle canzoni super rap con un ritorno degli
anni Novanta però in chiave moderna. Black è il nome della musica afro-americana messo insieme a
Pulcinella che è di Napoli”.


E’ un album che arriva in un periodo molto proficuo della sua carriera, l’autore stesso ha promesso che
riuscirà a calibrare il panorama della musica, della televisione e del cinema, affinchè tutti e tre possano
funzionare perfettamente.Il disco è stato registrato tra Napoli e la California, creando il giusto connubio tra
i due mondi. Da una parte, lo stile internazionale dell’hip-hop e del rap che tanto è in voga negli ultimi anni,
caratterizzato soprattutto dalla difficile ma accattivante collaborazione tra il piano e l’autotune, e dall’altra,
la tradizione della musica italiana e del suono neomelodico tipici del nostro paese.


Tante le collaborazioni all’interno del progetto, tra rapper e produttori troviamo in prima linea LDO che
collabora in The Dark Side Of Iena White – alter ego del rapper – MKCNF8, ATM e la title track; seguono
anche Rocco Hunt e Madame, Nicola Siciliano, Enzo Dong, Mattak e Dat Boi Dee per citarne alcuni.


Lo stile, i versi e i testi sono realizzati e curati in maniera maniacale, Clementino sa bene come fare il suo
lavoro e come coinvolgere il proprio pubblico. Lo si nota bene in Sound Of Napoli, brano ironico curato
direttamente da lui.


Peggio è invece la produzione degli altri brani. La base il più delle volte è di una banalità assurda. Ok, si
tratta di rap e si sa, la base non dev’essere molto articolata, ma se messa in confronto con altri rapper, si
riscontrano brani prettamente cupi, come intento voleva, ma anche parecchio scarni e con pochi beat
realmente accattivanti.


Diciamo quindi che Black Pulcinella si muove prettamente sul saper fare freestyle, l’improvvisazione e il
talento del suo genitore di rapppare, come pochi.

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Un altro dettaglio di cui si è tenuto strettamente conto è quello del visual, ovvero la presentazione visiva
del disco. L’idea di creare un personaggio così emblematico e caratteristico come questo Black Pulcinella
invoglierà maggiormente gli ascoltatori, che rimarranno colpiti anche dalla copertina del disco, che rimane
un omaggio a MF DOOM, scomparso il 31 ottobre 2020 in circostanze ancora non rese note.

Hai già ascoltato il nuovo album di Bianca Atzei? Trovi la recensione qui.


Gabriele Romano

Correzione a cura di Valentina La Viola