Conan Gray è un giovane ragazzo statunitense, diventato famoso nel 2020, quando due suoi pezzi: “Maniac” ed “Heather”, sono diventati virali grazie a TikTok.
Nello stesso anno pubblica l’album di debutto Kid Krow; certificato doppio disco di platino in pochissimo tempo, ha pianificato un tour mondiale, che lo porterà – quest’anno- ad essere protagonista di innumerevoli palchi, ma prima di imbarcarsi in questa magnifica avventura rilascia il secondo album dal titolo Superache, edito da Republic.
Il nuovo album è tutto incentrato sull’adolescenza del cantante e parla anche di Ashley, sua migliore amica. Adolescenza traumatica seguita da un educazione rude, così la definisce il giovane artista.
Album composto da 12 canzoni ed anticipato da Astronomy, People Watching, Jigsaw, Memories, Yours e dal nuovissimo singolo Disaster, si presenta come un album pop, a tratti rilassante, come vediamo dal primo pezzo Movies, una dolce melodia che ricorda le ballad di Ed Sheeran.
People Watching ha un inizio lento, che va crescendo a metà traccia, ha delle sfumature che richiamano uno stile pop/rock, godibile nel suo complesso.
Disaster movimenta un po’ la situazione, e ci troviamo davanti una canzone ballabile ma senza strafare. Molto belli i vocalizzi, che arrivano a note molto alte, ottima estensione vocale; dolcissima Best Friend, nonostante la base molto basic, un po’ acustica e un po’ intrigante.
L“Astronomy” ci fa rallentare nuovamente. Una bella dedica alla persona amata, un sussurro per le nostre corde romantiche, che vengono ben stuzzicate. Che bella sensazione!
Yours continua sulla stessa linea del pezzo precedente, ma qui il pianoforte gioca un ruolo fondamentale. La tematica cambia; qui troviamo un ragazzo che si rende conto di non essere accanto alla persona che ama. Scende una lacrimuccia.
Jigsaw è un pezzo pop, ma con una base underground, molto bello il ritornello che è la parte forte dell’intero brano. Una bella chitarra, pronta a sporcare il brano, addolcito dalla voce delicata del nostro cantante.
Family Line la storia di questo ragazzo, attraversando momenti bui, gioie e dolori giungendo ad un epico finale musicale, ben curato, con una bella chitarra acustica che ci fa distaccare per un solo attimo. Ma dobbiamo ritornare, il nostro ascolto non è ancora finito.
Summer Child ha un atmosfera intima, un classico pezzo adatto ad una serata uggiosa, di quelle che ti servono a ripensare, a focalizzare qualcosa; invece Footnote rimarca il mood, ci offre un bel sound, che non strafà, ma non ci destabilizza nemmeno tanto,pezzo accettabile, forse un po’ ripetitivo ma si riprende nel finale.
Memories rimarca, ancora una volta, la tematica: “fine di una relazione”. Beh, abbiamo capito che questo tema è persistente in questo album, ma qui viene esposto nel miglior modo possibile, vi entra dentro senza chiedere permesso.
The Exit ci fa uscire da questa avventura, che ci ha portato un su e giù, proprio come nelle montagne russe, a volte ci ha stancato, ma ne è valsa la pena. Concludiamo con questo pezzo ben confezionato, notiamo la buona esecuzione da parte del cantante, “fastidio” lo ritroviamo in alcuni pezzi, dove si alternano momenti di forte musica a momenti di silenzio, un effetto creato di proposito, che forse non ha avuto il risultato sperato.
Carino questo album, non ci sentiamo di dire che sia un grande exploit per la musica della “new generation”, ma è comunque un modo diverso di creare qualcosa che riuscirà a incantare molti giovani, ragazzi che sono pronti ad affacciarsi alla vita con uno spirito di conquista, senza mai dimenticare che dopo una caduta bisogna sempre trovare la forza di rialzarsi.
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Marco Gruttaglia
Correzione di Valentina La Viola