Ditonellapiaga e Camouflage, la nuova rivelazione di questo 2022?

Con la sua partecipazione a Sanremo, Ditonellapiaga si candida ad essere una (possibile) rivelazione di questo 2022.


Eccentrica e ambiziosa, con la sua collaborazione con niente meno che Donatella Rettore, la nuova
cantante è in gara nel festival più importante d’ Italia, e Camouflage è il titolo del suo nuovo album.


Uno su mille ce la fa” cantava Gianni Morandi, e nel 1985 questo concetto era molto vero. Ad oggi invece, i
giovani riescono ad entrare nel mondo della musica molto più facilmente, e purtroppo non sempre siamo di
fronte a grandi talenti.


Ditonellapiaga è un’artista che non ho mai seguito o ascoltato, quindi questo disco mi approccerà alla sua
musica. Sono disilluso, sono sincero, ma non voglio partire col piede sbagliato e mi godrò quest’album nella
speranza di ricredermi.

Fonte: rockol.it


Tutto ok parte con una voce frenetica e frizzante, leggermente nervosa ma determinata. Ha un bel
timbro però non sta sfruttando a pieno il suo potenziale. E’ un brano veloce, energico, un po’ urban, un po’
trap ma con una spruzzatina di funky che arricchisce e accompagna bene. Buona la prima! Ma non mi
soddisfa al cento per cento.


Connessioni invece va molto meglio. La cantante (Margherita Carducci, suo vero nome) gioca di più con la
voce e si lancia in abbellimenti inediti per il suo genere. Una canzone seppur più lenta della precedente,
mantiene uno stile più funky, lanciandosi meglio nel ritornello. E’ una canzone che arriva decisamente di
più rispetto al brano precedente. I controcanti e i cori sono la chicca che ci voleva!


Si vola con Prozac. Al diavolo i beat lenti ed eleganti! Via con la trap disparata e i beat veloci da discoteca dei nuovi anni ’20. Ricorda una canzone di Myss Keta, non riesco a non pensare a UNA DONNA CHE
CONTA
, seppur Ditonellapiaga non guida la traccia semplicemente parlando o abbozzando note, ci gioca
con la musica e se ne diverte, pur lasciando la traccia volutamente confusionaria.
Se “Prozac” ricordava una canzone di Myss Keta, Come Fai ricorda troppo una canzone alla Billie Eilish o
Melanie Martinez. Un dark pop con un vibe (a voce grossa) Blues che accompagna questa down tempo che
si sposa bene con la sua voce. Sarebbe interessante ascoltarla in un disco fatto interamente con uno stile
del genere; più lento ma scandito, meno orecchiabile ma assai più accattivante.

Fonte: soundsblog.it


Ebbene, questo album è altalenante: si passa da brani più funky al trap, anche se Vogue aggiunge all’album un’anima più disco, ma alla fine resta qualcosa di molto moderno, nulla di estremamente originale se si salta lo special in francese, non sempre l’originalità è sinonimo di qualità e non sempre richiesta. Questa canzone funziona bene così com’è: più radio-disco friendly, con una sfumatura sempre della grande Myss, ma decisamente non così iconico.


Dalla Terra all’ Universo è il pezzo migliore del disco. Una voce che si muove nel suo campo regnandoci su.
Una voce sostenuta e flessibile che non ha paura di osare, alti e bassi tipo montagne russe cavalcando gli accordi con assoluta maestria. Anche qui c’è una leggera sfumatura trap, ma in questo caso, la trovo una scelta azzeccata, così come la scelta di “rallentare” i beat per mostrare la vera voce di Margherita.
Non ti perdo mai è al momento, la canzone più lenta dell’album, e uno dei pezzi migliori. Anche qui le
note vengono cavalcate e colorate dalla voce della cantante, la cui bravura vera viene fuori ed emerge, sia
nelle strofe che nel ritornello. Forse la produzione non è esemplare, credo che togliendo la voce di Ditonellapiaga la base sia di una insipidità incredibile, ma in questo caso direi “Meglio!” perché la voce
dell’artista colora il tutto dando il tocco necessario al singolo per spiccare.


E che dire di Repito? Devo ammettere che dopo due canzoni così serie, il suo stile rap – trap ,in questo
pezzo in particolare, anche un pizzico di gangsta-pop non guasta, anzi, impreziosisce. Questo brano, pur
seguendo un genere non di mio gradimento, devo ammettere che è molto travolgente, nonché magistrale
nell’interpretazione e nel testo.


Spreco di Potenziale inizia come una ballad vera e propria, e forse lo è anche. Ma il ritornello ribalta la situazione, regalandoci il pezzo più originale del disco con questo piano vivace che trasforma e colora
totalmente la traccia. Una traccia funky che piace e rimane in testa, così come i falsetti in sottofondo che
arricchiscono il pezzo, regalandoci un sorriso soddisfatto.


Eclettico, ironico e assolutamente catchy è Morphina. Ditonellapiaga riprende il genere rap e dark hop, trovando finalmente la sua strada e la sua originalità. Un brano irriverente che segna l’impronta sul genere della rapper; unica pecca è la durata del brano, molto veloce e scarno sul finale, ma va bene ci può stare …
Margherita ci ha saziato già abbastanza con altre succulente tracce. Questa però dà la riprova che l’artista
sa quello che fa ed è sicura del suo potenziale.


Sarò sincero, Ditonellapiaga non finirà sulle mie playlist, ma quella è solo una questione di gusto personale.
So riconoscere un talento vero da uno finto, e questa artista ne ha tanto! Una voce camaleontica e gradevole, uno stile che, seppur non il mio preferito, ha il suo carattere e la sua forza. Un disco che non ha
paura di mischiare generi così diversi ma assolutamente connessi.


“Camouflage” segna l’inizio della nuova era della musica, che basa le radici sulla storia di essa,
omaggiandola e portandola a un livello più attuale. Non brilla certo per l’originalità, ma è estremamente
rispettoso ed elegante,cosa rara per il genere trattato. Ed è proprio questo connubio, tra funky e trap, oltre
che uno spiccato talento, a rendere questo disco un pezzo così dannatamente piacevole.


Non sono certo che farò il tifo per lei sul palco dell’Ariston, ma di sicuro non mancherò di ascoltare con
piacere “Chimica”, il nuovo pezzo in collaborazione con la Rettore.


Gabriele Romano

Correzione a cura di Valentina La Viola

Fonte immagine di copertina soundsblog.it