Emma Jean Thackray: “Yellow” | Recensione Music Voltage

Della cantante Emma Jean Thacray non si sa molto, ma quello che è certo è che la sua musica è
ipnotica magari pronta a colpire i cuori dei “darkettoni” perché introspettiva e tutta da interpretare.
Si nota in tutti i suoi lavori quanto l’artista si lasci trasportare dalla musica : le sue sensazioni le
fanno compiere un viaggio attraverso i suoi valori come l’uguaglianza – come leggeremo più avanti per il brano Our People.

Emma è una polistrumentista che suona una sorta di Jazz sperimentale o meglio – come lo definisce l’artista stessa – cosmic jazz.


Insomma è un talento che deve ancora strutturarsi come si deve, un talento sicuramente da non
sottovalutare quindi vi lascio qui alcune impressioni riguardo il suo nuovo lavoro intitolato
Yellow“.


Mercury” è il brano apripista dell’ album, una track che sembra ricordare le pellicole anni settanta dei film di Dario Argento una musica che rilassa e che al tempo stesso ti fa dare uno sguardo alla porta e dire “chi va la?”; e se non vi sembra abbastanza ascoltate la versione in Retrograde per riparlarne!

About That richiama invece un’ atsmofera più raffinata da piano bar chic anni trenta, un vero
piacere per chi si lascia andare alle note di questo brano (consiglio vivamente le cuffie).
May there be Peace è un’ “INVOCAZIONE (della durata di un un minuto e venticinque) al bene
al richiamo dell’ amore per tutti gli esseri del creato. E dal creato a Spectre il passo non è poi così lungo.

Un testo da interpretare, Emma parla di spettri, in casa sua, la fissano ma non la sentono, che non le parlano ma … MOMENTO SUSPANSE alla fine le rispondono!

Da interpretare un po’; come il sentirsi sola, come sentirsi sola in mezzo alla gente.

Yellow

Yellow è la traccia più jazz dell’album, il solo titolo serve già a far pensare positivo ma la
canzone fa venire voglia di cantare e accompagnare col tuo stesso battito di mani ovunque tu possa
trovarti.
“Our People” è una canzone anti razziale che esorta ad accettare il tuo prossimo perché non esiste
nessuna diversità nell’essere esseri umani.
Emma Jean Thacray credo non sia solo “Yellow” ma molto di più è un talento da scoprire e da non
prendere sottogamba perché la stoffa dell’artista c’è e vale pure tanto.
Con le sue melodie Jazz che non si soffermano spaziando tra i generi, Emma ha rimesso in gioco un
genere oggi che (quasi) solo gli amatori ascoltano.
Un Jazz che spazia in melodie che hanno un retrogusto di occulto ma in realtà sono molto molto
Yellow!


Recensione di Roberta Lo Giudice

Correzione di Valentina La Viola