E’ un raccontarsi, è un mettersi in gioco, un mettersi in dubbio, e anche un po’ un malinconico sguardo al
passato di quello che, per Emma Marrone, è stato l’inizio di una carriera strabiliante.
Sono passati undici anni da quando Emma vinse la nona edizione di Amici, e da lì la sua carriera è stato un continuo evolversi e collezionare successi: le partecipazioni a Sanremo, l’Eurovision, alle nuove collaborazioni con Loredana Bertè e la collega e amica Alessandra Amoroso.
La storia di Emma Marrone è una storia tutta da raccontare, all’età di 25 anni fece il provino per Amici
quando già suonava già in altre band. Entrò quasi all’ultimo minuto e non era certo la preferita dei giudici e
della produzione all’inizio, ma la sua tenacia, la sua grinta, la sua professionalità e la sua passione le fecero
vincere il programma e ingraziarsi il cuore degli italiani, che non la dimenticarono così in fretta come invece
successe a molti altri vincitori del medesimo programma, o neo artisti dell’epoca.
Il suo successo infatti si basa proprio su questo: una certa connessione col pubblico e una passione per ciò che si fa, lo hanno dimostrato negli anni le hit Calore e Amami più orecchiabili e Non è L’inferno, un
tema sociale che all’epoca di Sanremo, fece rabbrividire qualsiasi telespettatore e ascoltatore. Non a caso,
questo brano la portò alla vittoria.
Best of ME si compone di sedici brani arrangiati al nuovo, e prodotti da Katoo e Deepa, mentre Dardust si
è occupato della produzione dei pezzi nuovi come il reggaeggiante Che sogno incredibile con Loredana
Bertè, o Pezzo di cuore con la conterranea Alessandra Amoroso, oltre che le canzoni estratte dall’ultimo
album Fortuna.
A proposito di “Fortuna”, è stata proprio lei, quest’anno a riaprire i concerti e le tournée post COVID. Una
scelta azzardata, dato che quando sono state annunciate le date, ancora i vaccini non erano accessibili a
tutti. Ma il tour era già stato rimandato nel 2020, e quest’anno si è sentita fortemente la necessità di
ripartire … E proprio la “Fortuna” ancora una volta, ha girato dalla sua parte.
E il disco? Come suona?
Il disco è perfettamente in linea con ciò che era richiesto, una produzione eccellente ha modernizzato i
brani senza stravolgerli e portando loro nuova vita. Ottimi gli inediti e l’atmosfera che si crea, tanto da non farlo
sembrare una raccolta, ma un vero e proprio capitolo nuovo. Ballads e hit si miscelano insieme creando un
momento instancabile per fan vecchi, nuovi e non.
Si potrebbe definire quindi una celebrazione, un revival, un nuovo punto d’inizio, o come preferirebbe
chiamarlo l’autrice stessa “La storia di una bambina che sognava di fare la cantante”
Gabriele Romano