Eurovision Song Contest 2024, la prima serata

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Ladies and Gentlemen, benvenuti nella nuova edizione dell’Eurovision Song Contest, questo 2024 non aspettava altro che rivedere in gara i grandi paesi che compongono il nostro continente, e altri fedeli amici/avversari che ci accompagneranno nella struttura dell’evento in prima serata.

Aprono le danze alla prima serata dell’Eurovision Song Contest le conduttrici Petra Mede e Malin Akerman che dopo un tributo alle precedenti edizioni, ci spiegano il regolamento del televoto, anche se a noi poco importa dato che gli italiani non votano nella prima semifinale.

Ma iniziamo subito con la gara e, purtroppo, non iniziamo col botto (almeno per noi di Music Voltage), con “Liar“, canta Silia Kapsis che gareggia per Cipro. La giovane artista ricorda molto Britney Spears a inizio anni 2000, con coreografie impeccabili e adrenalina da vendere. Ma a differenza della nostra beniamina, mancano grinta e quel fuoco ardente che rendeva unica ogni esibizione. Un pezzo tutto sommato carino ma terribilmente tiepido.

Continua la gara con la sua struggente ballad Teya Dora con “Ramonda” che gareggia per la Serbia. Un pezzo che piacerà ai più, con un cantato sublime (ma è il minimo, siamo pur sempre all’Eurovision e non mi aspetto errori tecnici o stonature) e delle scenografie pazzesche. Ma la canzone è noiosa a livelli stratosferici, abbiamo ricordi ben migliori per la Serbia in Eurovision.

Dopo questi tre minuti di noia, si peggiora con Sylvester Belt dalla Lituania che ci “delizia” con la sua versione di “Tuta Gold“, che in questo caso si chiama “Luktelk“. I nostri lettori ricorderanno la nostra opinione sul pezzo di Mahmood, diventato inevitabilmente un successo. Beh, non possiamo spendere parole migliori su questo, che per tenerci svegli almeno ci grazia con ritmi discotecari. Si ha l’impressione che per questo Eurovision si sia speso più in scenografie che in canzoni fatte bene. Sperando di ricrederci…..

Ecco che arriva l’Irlanda. Bambie Thug ci delizia con” Dombsay Blue“. Diciamo delizia, perché con le sue atmosfere horror, e un pezzo che è un po’ pop, un po’ tecno un po’ metal, almeno ci ha risvegliato dalle precedenti esibizioni; certo è però che vien difficile prendere sul serio un pezzo del genere, ma ne apprezziamo l’originalità e la voglia di mettersi in gioco. Alla fine, ispirano più simpatia di altri artisti che si credono già arrivati al podio.

E andiamo dal vicino Regno Unito, con “Dizzy“, canta Olly Alexander, storico membro degli Years & Years. Musica da club e una scenografia da porno gay, sono forse le parti più esaltanti dell’esibizione: una canzone tiepida come l’acqua piovana, interpretata giusto per dire, e una musicalità tutt’altro che originale.

Finalmente ci riprendiamo con l’Ucraina, rappresentata da Alyona Alyona e Jerry Heil che cantano “Teresa & Maria”, brano come si evince spirituale, con dei cori fuori dal normale. Una interpretazione e una voce che fanno di questa esibizione un momento magico, la parte rap poi, è la chicca che stavamo aspettando.

E si continua sul bello alla volta di “The Tower” di Luna, che rappresenta questa sera la Polonia. Lei è Meravigliosa, con una voce, un testo e una scenografia impareggiabili. Elaborata si, ma non troppo, una semplicità umana, ma curata nei minimi dettagli, una di quelle canzoni classiche da Eurovision, che rompe la quinta parete tra lo spettatore e l’artista.

Alla volta della Croazia, ci siam dovuti alzare in piedi. Stratosferici è dir poco: sound folkloristici accompagnano Baby Lasagna e la sua “Rim Tim Tagi Dimi” alle sfumature più rock pesanti e ai cori da stadio, che erano necessari in questo punto della serata. Tanta grinta e tanta passione, tanta dedizione per qualsiasi strumento e dettaglio. Plaudiamo alla creatività, anche nel ricreare atmosfere tipiche del paese unite e “a braccetto” con la tecnologia e il modernismo delle scenografie e dei sound scelti.

Ma dopo esserci scatenati, ci vuole un pezzo di classe, ed ecco allora che entra in scena Hera Bjork con “Scared Of Heights“: un pop frizzante che si accomoda su sfumature dance e, perché no, anche un po’ gospel. Traspare una donna molto sicura di se, che vive con spensieratezza la gara e ne fa la sua forza. Meravigliosa e raggiante, in uno dei pezzi che risuona più revival dell’intera edizione.

Molto bene anche per il nostro Isaak, che con la sua voce calda e piena e con pochi fronzoli ci raggiunge con la sua “Always On The Run” per la Germania. Un tema delicato e sopravvalutato per l’epoca che stiamo vivendo, dove veniamo sommersi da problematiche di tutti i generi ma ancora non ci siamo ribellati al fatto che ci viene tolto sempre più tempo per noi. Isaak risulta egregiamente Geniale!

Ben si deve vedere però dalla bellissima, quanto talentuosissima Raiven che combatte per la Slovenia con la sua “Veronika“: un pezzo fuori dal comune, un’esibizione e un’artista ipnotica e talentuosa, infiamma il palco come dovrebbe ben fare qualsiasi artista dell’Eurovision.

Si poteva fare di meglio invece per la Finlandia e il suo “Windows95Man“, che sconvolge il palco dell’Eurovision Song Contest 2024 alla prima serata con “No Rules“: e di regole ben ne infrange presentandosi inizialmente quasi nudo sul palco! Per il resto, ricorda troppo “Cha Cha Cha” dell’anno scorso, interpretato dal connazionale Kaarija, ma senza mostrare la stessa grinta e audacia.

Per la Moldavia gareggia Natalia Barbu e la sua “In The Middle“. Lei è perfetta invece: un ritmo e uno spirito che coinvolgono, beat impeccabili che risaltano a pieno la vocalità dell’artista a tutto tondo, ma la irresistibile chicca arriva a metà brano, quando con violini elettronici e i falsetti del bridge si passa direttamente al piano superiore; senza considerare anche il suo abito da dea greca, che ci ha letteralmente fatto girare la testa! Promossa a pieni voti.

Arriva il momento della Svezia con i gemelli Marcus & Martinus e la loro “Unforgettable“. Ed eccoci ritornati tra i ’90 e i 2000: prendete due Backstreet Boys wannabe, remixateli nel 2024 con un po’ di house e techno buttati lì, e otterrete della pura energia svedese: moderna e curata, fredda nei toni ma calda nelle produzioni, in fondo è questo che dona  fascino alla musica creata in questo paese.

Un po’ meno “Unforgettable” è invece il pezzo dell’Azerbaijan, dove con “Ozulne Apar” si esibiscono Fahreet e Ilkin Dovlatov. Non funziona, pezzo noioso e dal debole pop-mediorientale. Si intende, artisti bravi, ma il pezzo non decolla.

Direttamente dall’Australia, arrivano sul palco dell’Eurovision Song Contest 2024 in prima serata gli Electric Fields con “One Milkali ( o One Blood)“. Precisi e impeccabili su tutti i fronti, sfoggiano la cultura queer e la cultura aborigena a testa alta su territorio europeo, un cantato semplicemente impeccabile e una strumentazione divina, il massimo esempio di come una interpretazione dovrebbe essere.

Per il Portogallo invece abbiamo Iolanda con “Grito“. Una plusdotata in materia canora, mischia semplicità e maestria, fonde pop con il lirico creando uno dei momenti più magici della serata. Non il più magico, sia chiaro, ma comunque da filo da torcere ad altri concorrenti più grandi e teoricamente più esperti di lei.

L’ultima esibizione è di Tali con “Fighter” per il Lussemburgo. Qui la vedo con gli occhi socchiusi e con naso storto, la giovane cantante intona un pezzo molto simile a quello della nostra connazionale Angelina Mango, solo in versione francese/inglese, ma la colpa non è sua: infatti il suo produttore è Dardust, stesso della nostra campionessa. Abbiamo da temere? Tali ha un pezzo più elaborato, ma la Mango ha un prodotto qualitativamente genuino per stracciarla con facilità.

Poco prima di scoprire chi va in finale, le conduttrici ci tengono a portare sul palco Sertab Erener e Benjamin Ingrosso che ci deliziano con un medley pieno di energia vibrante dei suoi successi “Look Who’s Laughing Now“, “Kite” e “Honeyboy“. Menzione speciale anche a Johnny Logan che si è esibito in una cover di Euphoria della collega Loreen.

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Ma ecco chi va in finale (ordine di rivelazione, non in classifica)

–        Serbia

–        Portogallo

–        Slovenia

–        Ucraina

–        Lituania

–        Finlandia

–        Cipro

–        Croazia

–        Irlanda

–        Lussemburgo

Non tutti meritavano questa classifica, ma crediamo che il grande pubblico alla fine, sia quello con più gusto e orecchio. Speriamo in un Eurovision sempre migliore e che possa dare premio ai più meritevoli.

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