Fabri Fibra: “Caos” Recensione

È inutile fare tante presentazioni quando si parla del rapper italiano per eccellenza. Si tratta di Fabri Fibra e del suo nuovo album Caos (Sony Music).

Dopo cinque anni di assenza siamo veramente curiosi di sentire come suona il suo ultimo lavoro.
Troverete l’album Caos in ben cinque versioni: Digitale, Cd, LP rosso con T-Shirt e classico LP nero.

Si apre sotto le note di: Il cielo in una stanza di Gino Paoli sul quale si innesta poi la voce di Fabri Fibra che fa un escursus della sua carriera.


La prima traccia è Goodfellas (feat. Rose Villain); un pezzo forte (da ogni prospettiva) del rapper di Senigallia. È stato apprezzato dai rapper odierni, ma raramente citato se non addirittura infangato. Così Fabri, immagina le sue trucide vendette contro chi lo ha sempre stimato e poi degradato, una volta diventati famosi. Come si può definire tutto ciò? Ah sì.. Invidia!

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Ma restiamo ancora su questo filone perché Fabri annuncia il suo ritorno nella seconda track di Caos col
brano Brutto figlio di. Pensavate di declassarlo eh?! E invece brutti figli di… E’ ritornato. E anche più strong
che mai. Sì perché al primo ascolto di Brutto figlio di, spontaneamente mi è venuto di cantarla a
squarciagola.


Sulla giostra (Feat. Neffa) è ancora l’inaugurazione di Caos ma dai ritmi reggae. Stelle con Maurizio Carucci è quel pezzo che non vi annuncerò come faccio (per una sola track) ad ogni recensione. Perchè … Bisogna sentire come suona!

Propaganda (feat. Colapesce e Dimartino) sono le promesse fatte dai politici alla TV. Come al solito un sacco di castelli in aria, tanto per fare, appunto, della PROPAGANDA!

Ci sono storie che pensi, e soprattutto speri, durino per sempre. Ma poi sopraggiunge il Caos (feat. Lazza e Madame) e non si sa più come riprendere in mano la storia d’ amore. Anche se, la voglia di riprovarci non cessa.

Fabri Fibra ci regala così un pezzo nostalgico e introspettivo, che raramente ci si aspetta, ma quando
lo fa, sa come e quanto cuore metterci.


Pronti al peggio (Feat. Ketama) sono racconti di vita disincantati.
Fabri Fibra nella nona track ci porta tutti a sballare. Fumo erba è dunque il titolo della canzone. Che dire?
Un trip di canzone. Ma con gli effetti collaterali dell`abuso. Abuso anche come scappatoia dai brutti
pensieri.

“Questa è la merda che scrivo fatemi spazio”

Ma la sicurezza di Fibra nel suo lavoro non manca mai. Perché per quanto questa frase della canzone possa
sembrare l’esatto opposto, Fabri sa di poter ipnotizzare l’ascoltatore (nel bene o nel male) qualsiasi
mesaggio possa passare.

Fabri Fibra elevato al’ onnipotenza con Il demo nello stereo. E vaffa a tutti quei rapper di serie zeta che si credono chissà chi. Oh … però non pestategli troppo la coda!

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El Diablo è una canzone dal significato alquanto forte. E non forte per le solite parolacce o provocazioni di Fibra. E’ forte perchè palrla di una verità alquanto troste dove tutto si riduce ai beni materiali e ad una vanità sfrenata. “L’nferno è sulla terra perché la gente cerca el Diablo” recita una parte del testo e poi

“Ma tu davvero sapresti come, portare questo mondo alla rivoluzione?”.

Amici o nemici, tratta di un valore fondamentale per il protagonista del brano. Canta dell’amicizia. Quel
valore che vale oro e poi si trasforma in… “Cenere”, dal momento in cui non si ha più nulla da prendere a
quell`amico che ti ha dato anima e corpo. Ma del corpo i suoi amici hanno preso dal dito al braccio. E come
legittima arma di difesa il brano si conclude così:

“Amici o nemici? Nel dubbio prima ti sparo”.

Un po’ di Cocaine (feat. Guè e Salmo) sopra una vita dove ogni giorno dobbiamo fare a pugni.
La Noia (Feat. Marracash) È quella brutta bestia che ti fa sentire abulico. La noia protratta genera una bestia
titanica chiamata depressione. Il ritmo di Noia, insieme al testo, è pronto a trasmetterti quella sensazione
di ristagno che sembra farti soffocare; a chi non è nuova questa “sensazione”.
Nessuno è un amore non ricambiato. Un amore a senso unico che diventa malato. Dal ritmo sembra quasi
essere una ballad. Una ballad con un tragico lieto fine. Questo, il pezzo più “sorprendente” e forse anche
inatteso di Caos.
Liberi (Feat. Francesca Michielin) parla di come i social inconsciamente ci incatenano e ci fanno cadere nei
clichè più strambi. Liberi è un inno alla nostra vera personalità senza influenze esterne che volente o
nolente ci mutano senza che nemmeno ce ne accorgiamo.

E se l’intro è un escursus della carriera di Fabrizio Tarducci, l’Outro vuole essere un ringraziamento a tutti
coloro che lo hanno sostenuto e a tutti quelli che, con lui hanno lavorato.


“Questo è l’Outro, e lo so che non va più di moda fare l’outro perchè nessuno ascolta più i dischi dall’inizio alla fine”.

Tranquillo Fabri, il tuo disco verrà ascoltato dall’inizio alla fine. Tutti sentiranno come suona perchè spacchi sempre! Fabri Fibra. Chi lo vuole cotto, chi lo vuole crudo, chi lo vuole su un piedistallo e chi invece lo vuole sul lastrico, chi lo vuole vivo, chi lo vuole morto.

Ma come recita un suo vecchio successo: “Fibra è qua, Fibra, Fibra, Fibra è qua!” ed è mancato anche agli haters, perchè chi più di lui può essere soggetto alle critiche di chi non lo stima? (asnche se poi sotto sotto lo ammira). Fabri Fibra non è andato troppo lontano dal suo genere, è rimasto sempre fedele alla sua musica e ci ha sorpresi con più pezzi introspettivi. I featuring fatti con artisti davvero eccezionali, hanno conferito a gran parte delle tracce dell’ album quel qualcosa di diverso che non ha deformato nulla dell`ultimo lavoro del rapper. Anzi.. Ha contribuito ad arricchire un disco che riporta il vero rap sulla scena italiana.


Il Caos ha generato Fibra e Fibra, e Fabri Fibra ha rigenerato noi. Noi che AMIAMO FABRI FIBRA!

Hai già ascoltato il nuovo album di Charli XCX? Leggi qui la recensione.

Roberta Lo Giudice

Correzione a cura di Valentina La Viola