Fictio Solemnis: (A)ster | Recensione

fictio solemnis (a)ster recensione

Dopo aver recensito gli Olamot, sarebbe bene parlare anche dei loro fratelli “Fictio Solemnis” e del loro mastodontico EP di debutto (A)ster: la recensione.


Si, fratelli, in quanto entrambi i gruppi vengono dall’Umbria ed entrambi sono nati a pochi anni di differenza. I Fictio Solemnis, vedono inoltre la presenza di Daniele Boccali e di Edoardo Casini alle chitarre, entrambi membri anche degli Olamot.
Ma andiamo adesso a recensire e ad analizzare (A)ster, che include anche una forte influenza dei vicini Fleshgod Apocalypse, nonché la partecipazione proprio di Francesco Ferrini, già membro di questi ultimi.


Dopo una intro strumentale, si attacca con Ophiucus: un growl forte e potente irrompe violento tra strumenti sinfonici ed esagerati, riff che non vi daranno tregua fino alla fine del brano. Martellanti, esagerati, eccentrici e soprattutto energici, si intuisce subito che qui non ci si annoierà, anzi.
Protagoniste di Ouroboros sono le sinfonie e i riff sempre più complessi delle chitarre; un brano che, se possibile, è ancora più violento del primo; tuttavia si nota una melodia più calda e un’atmosfera più ampia all’interno di questo brano che, comunque, resta un death metal fortissimo e ben strutturato.


E non osate rilassarvi o cercare di dar per scontato il resto dell’EP, poiché, come se non bastasse The Name Of Light è ancora più violento e potente dei brani precedentemente ascoltati. Un ritmo più pomposo e brutale si fa largo tra sinfonie articolate e colorate, a far da contrasto allo scenario gore che i Fictio Solemnis ci stanno regalando.

fictio solemnis (a)ster recensione


Pensavamo di respirare un po’ con le chitarre acustiche che aprono Astera, e invece no. Era solo una breve intro. I ritmi black metal e death metal che ci hanno accompagnati lungo tutto il percorso, ritornano più pomposi di prima nella title track. Una title track che si rivela essere, forse, anche il momento più interessante di tutto il progetto, con queste chitarre armoniche che ricordano ben altri generi musicali, ma che comunque ben si fondono con la ritmica brutale e violenta dell’intero disco. Un pezzo maestoso, ipnotico e pieno di quella carica che tanto si cerca all’interno di un disco del genere.


Che dire, dai Fictio Solemnis noi ci aspettiamo un full-lenght album e un tour maestoso, poiché è esattamente ciò di cui avevamo bisogno. Maestria e produzioni maniacali sono dietro ogni singolo secondo di questo EP, dalle intro iniziali e finali, agli intermezzi strumentali, che piaccia o no, lo stile e il genere musicale, nulla toglie che i Fictio Solemnis siano una delle band più interessanti dell’intero panorama black metal.
E noi abbiamo avuto modo di porre loro anche qualche domandina … restate sintonizzati per saperne di più, e …
Senti come suona!