Francesca Michelin: Cani Sciolti | Recensione

francesca michelin cani sciolti recensione

E’ tornata Francesca Michielin, pronta a rilasciare il suo quinto album in studio dal titolo ‘’Cani Sciolti’’, edito da RCA Records. La recensione


Dopo più di una decade, l’artista veneta ci regala un nuovo progetto discografico deliziandoci con i suoi singoli sempre interessanti, come gli estratti da questo nuovo album: ‘’Bonsoir’’, ‘’Occhi Grandi Grandi’’, ‘’Un Bosco’’ e la nuova ‘’Quello Che Ancora Non C’è’’.

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La giovane artista racconta di non aver passato un periodo roseo ultimamente, andando infatti da uno psicologo negli ultimi 2 anni, si è definita una ‘’vecchia’’, testuali parole… forse per via della forte pressione mediatica che aveva addosso. La copertina del cd è molto semplice: un mezzo busto che vede la cantante con una lacrima glitterata sulla guancia. Avanguardia pura.
Dodici nuovi pezzi che ripercorrono quello che è stato e sarà la vita della Michielin, che andremo ad analizzare iniziando subito dal brano ‘’Occhi Grandi Grandi’’. Un bel pezzo pop elettronico quasi ‘’misterioso’’, nasconde un aurea di dark non indifferente. Il ritornello è il punto forte, ma le strofe si difendono bene mostrando un testo molto ben costruito.


‘’Un Bosco’’ è una ballad delicata, accompagnata da un pianoforte che si amalgama bene con la voce fioca dell’artista. Una descrizione quasi metaforica di una cittá sempre in movimento, un rimando al ‘’2012’’, anno criptico che viene richiamato più volte nel testo… ora peró siamo curiosi e vogliamo sapere il perché di questo anno, Francesca diccelo!


‘’Padova Puó Ucciderti Piú Di Milano’’ ha un titolo che è giá un programma… ma appena parte il pezzo, ci troviamo di fronte ad una ballad pop/rock che parla di un amore tossico, che mette in contraddizione queste due grandi cittá. Non ci colpisce in modo particolare.
‘’Ghetto Perfetto’’ riaccende gli animi, un bel Groove latino e frizzante con un testo molto easy, perfetto come hit estiva.


Quello Che Ancora Non C’è’’ è un analisi introspettiva di se stessi, un brano motivazionale che ci invita ad aspettare il meglio che deve ancora arrivare, perché arriva sempre per chi sa aspettare.


‘’Piccola Cittá’’ somiglia tanto ad una canzone di un classico Disney. Sará per la voce, il testo… il rimando è innegabile.
Con ‘’Bonsoir’’ cambiamo registro… e per fortuna! Richiama i suoni di oggi, molto pop e radiofonica, con delle contaminazioni distorte ma gradevoli.


Carmen’’ risulta l’opposto di ‘’Claudia’’: la prima ha un che tanto di succoso, quanto primordiale, la seconda è la classica canzone standard, che non esplode mai veramente.
‘’Non Sono Io La Tua Solitudine’’ ancora una volta parla di un amore finito… argomento giá sviscerato abbastanza in questo album. La voce della Michielin in questo brano risulta quasi fastidiosa. Brano bocciato, pardon.
‘’d.punto’’ mette un punto finale all’ascolto. Brano tenue, quasi spento. Testo banalotto, esecuzione buona. Che dire, conclusione tiepida ma in linea con il mood del lavoro discografico.

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La Michielin è tornata… ma ci sembra di ascoltare l’ennesimo lavoro trito e ritrito, un pó una scopiazzatura dei suoi lavori precedenti.
Non c’è innovazione, non c’è quel brivido… e le argomentazioni sono sempre le stesse.
Sicuri che verrá apprezzato dal grande pubblico, noi valutiamo questo album con un giudizio mediocre, con la speranza che in futuro l’artista possa proporci qualcosa di nuovo e ‘’innovativo’’, che la faccia per un attimo distaccare da quello che da lei ci si può aspettare, per essere sorpresi positivamente.
Vi informiamo anche che a breve partirá il tour, per chi volesse vederla live. Noi al momento ci limitiamo ad ulteriori ascolti dell’album, per vedere se questi cani sciolti ci raggiungano con un piacevole morso.

Senti come suona

Marco Gruttaglia