Gabry attacca e conquista col suo veleno: Venom | Intervista Music Voltage

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Amici musicologi, siamo tornati con la rubrica “interviste”, ed oggi abbiamo deciso di mettere sotto torchio una vostra e nostra conoscenza… E’ il momento di Gabry che ci presenta Venom!


Pseudonimo di Gabriele Romano, classe 1995, pugliese trapiantato in Lombardia e anche fondatore di Music Voltage.
Tra un impegno ed un altro, per chi non lo sapesse, Gabry abbraccia la musica a tutto tondo, essendo un cantautore che pubblica oggi il suo nuovo album dal titolo “Venom”.


Ma prima di poterlo ascoltare ( ovviamente noi abbiamo già ascoltato in anteprima qualche track e a breve recensiremo l’album per voi ), abbiamo deciso di concederci una bella chiacchierata per conoscere tutto quello che c’è da sapere sul nostro “grande capo”; quindi senza ulteriori indugi partiamo subito con le domande. Buona lettura!


MV: “Venom” è una parola che non passa sicuramente inosservata. Qual è il suo significato? È perché hai deciso di intitolare così il tuo secondo album?
 
Gabry:Il nome del disco mi è venuto in mente dopo aver scritto e registrato la prima demo di Snake (primo singolo del progetto). Ricordo che mi dissi ‘è strana, ma estremamente piacevole: è così che voglio il mio disco’. Poi, proprio quella riga che dice “my venom is so sweet” mi ha dato il segnale giusto: siamo abituati a pensare ai serpenti, o gli animali velenosi in generale, come a creature sinistre e aggressive, in realtà, non lo sono. I serpenti mordono solo per difendersi e per nutrirsi, e in questi ultimi tre anni ho dovuto difendermi e attaccare diverse volte per sopravvivere, e la musica era il mio principale metodo di difesa: era il mio veleno.
 
 

MV: Quali sono le tematiche affrontate in “Venom”? Quali, secondo te, sono i pezzi più potenti?
 
Gabry: “Venom” è un disco che parla di imparare ad accettare e amare se stessi per ciò che si è, nei propri lati positivi e nei propri lati negativi. E’ un disco che non ignora i problemi della società attuale, anzi, li rimarca ricordandoci che, alla fine dei giochi, la cosa più importante è la nostra felicità. Inizialmente volevo
un disco che parlasse di tematiche sociali, come la discriminazione, la guerra, la dipendenza dai social e dei problemi mentali, ed alcune tracce si sono rivelate comunque all’interno del disco come “In Other Words” o “In My Head, In Your Head”. Alcune vicissitudini del 2020 mi hanno fatto cambiare rotta: volevo che chi ascoltasse il disco potesse fare il pieno di autostima, e capire che i nostri problemi non sono altro che pesi necessari per renderci persone migliori e più forti.

Non saprei quali potrebbero essere i pezzi più potenti del disco, ma di sicuro “Snake”, “Venom”, “Good Boys From Hell” e “Welcome To Me” ricalcano meglio questo concetto.
 
 

MV: C’è una track di “Venom” che più di ogni altra ti descrive?


Gabry: Penso che, in un modo o nell’altro, tutte le canzoni di ‘Venom’ ci rappresentino. E’ un disco che parla di emozioni, di ricerca della propria identità e dello stare bene con se stessi. Ma se proprio dovessi scegliere, direi che “Snake”, “In Other Words” e “Good Boys From Hell” si avvicinino meglio alla mia personalità.
 

MV: Come nasce il processo creativo di “Venom”? É un progetto nato recentemente o é stato concepito a fuoco lento?


Gabry: Ho iniziato a lavorare al disco nella primavera del 2019, pochi mesi dopo l’uscita di Gratian . Non era voluto, volevo concentrarmi di più su quel progetto prima di iniziarne uno nuovo, ma qualcosa dentro di me diceva che i tempi erano maturi per creare qualcosa di diverso, così mi sono messo all’opera. A differenza del
precedente progetto però, non mi sono dato fretta: “Gratian” è un bel disco, ma le prime sette tracce sono l’una diversa dall’altra con stili e generi totalmente diversi. Si potrebbe pensare che sia un bene, perché “non sai mai come potrebbe suonare la prossima traccia”, ma ciò fa perdere anche identità al disco, cosa che assolutamente non volevo accadesse con “Venom”.  Così ho rispettato i miei tempi, ho scritto e registrato solo quando sentivo che c’era qualcosa da dire, e ora che l’ho terminato posso dire che è completo ed è esattamente come
volevo che fosse. E ne sono dannatamente fiero.
 

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MV: Nella copertina di “Venom” si notano due particolari abbastanza interessanti: uno sono gli spartiti che reggi nella mano destra, mentre nella mano sinistra tieni un serpente. Puoi rivelarci il significato riguardo questi soggetti che sembrano essere due incognite?


Gabry: Mi fa molto piacere che tu mi abbia posto questa domanda. Ho voluto espressamente che la copertina fosse fatta in questo modo e si, ha il suo significato. La musica è il mio potere, il nettare da cui traggo forza per affrontare le sfide di tutti i giorni, nella copertina viene rappresentata dagli spartiti; tuttavia il mio sguardo è focalizzato su di essa, mi sta dando la carica. Dall’altro lato, un serpente fuoriesce dal mio cuore pronto ad attaccare: rappresenta il mio istinto. Si potrebbe pensare che la mano cerchi di frenarlo e di impedirgli di far del male, ma in realtà lo sorregge, lo fa scorrere tra le dita, lo carica dell’energia donata dalla musica per
renderlo più forte.
 

MV:Ti senti cambiato o pensi di esserti evoluto musicalmente parlando rispetto a quando hai rilasciato Gratian nel 2018?

Gabry: Sicuramente sarò migliorato, anche se è difficile dirlo su se stessi. “Gratian” e “Venom” sono due progetti diversi anche se per certi versi si somigliano. Il primo è più introspettivo, fatto di tracce cupe, romantiche
e autobiografiche. Il secondo affronta comunque tematiche importanti e poco allegre, ma le affronta con autoironia, mettendo sulla bilancia se stessi e il mondo che ci circonda.
 

MV: Che tipo di influenze musicali possiede questo tuo album?

Gabry: Quando ho iniziato a lavorare al disco mi sono lasciato incuriosire dalla musica soul e funky. Ascoltavo molte canzoni di Amy Winehouse, Duffy, Aloe Blacc, Bruno Mars, Charlie Puth, ma anche canzoni rockabilly come quelle del magnifico Elvis. Ho pensato che sarebbe stato carino realizzare un disco che
racchiudesse questi stili ma che in qualche modo restasse fedele alla mia natura country e alla mia passione per il pop rock … Mettici qualche sfumatura dark, i giusti testi e la frizzantezza giusta e nasce ‘Venom’”.
 

MV: Se avessi l’opportunità di fare un featuring di una track di Venom con un’artista che ami, chi sceglieresti?


Gabry: Ci sono molti artisti che hanno influenzato lo stile di Venom, lo ammetto. Ma all’interno del disco avrei visto bene Aloe Blacc o ancora Lady Gaga. Proprio di quest’ultima, ricordo che una sera per gioco registrai una cover di “Beautiful,Dirty, Rich” con una base karaoke che comprendeva dei suoi vocals come cori. Era solo un gioco, ma mi piaceva come suonavano le nostre voci insieme; sarebbe stata una traccia perfetta per ‘Venom’”.
 

MV: L’anno scorso hai fondato Music Voltage e da allora ti sei preso le tue soddisfazioni. Credi che, avendo un canale così importante, ti possa sentire “privilegiato” nella promozione del tuo nuovo disco?


Gabry: Assolutamente no. I miei progetti musicali e Music Voltage sono come parenti alla lontana: si incontrano solo nelle occasioni speciali, e questa è una di quelle. Ho bisogno di cantare e registrare musica per
determinati motivi, è qualcosa di mio. Music Voltage invece è un canale dove tutti possiamo apprendere che “musica” significa “unione”, poiché la musica “unisce la borghesia e i ribelli”: siamo tutti privilegiati su
questo sito.”

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MV:Il precedente album ha avuto un tour. Pensi di farlo anche con questo nuovo progetto? Hai già in mente quali città toccare?


Gabry: Spero vivamente di si. “Venom” è un album movimentato e merita di muoversi in giro per le città. Con il precedente tour ho toccato grossi centri, ora invece vorrei portare la mia musica in posti più piccoli, che
non ho visitato prima. Mi piacerebbe visitare più zone del centro e del sud, oltre ad avere il forte desiderio di portare la mia musica all’estero.
 
Grazie per questa bella intervista al nostro Gabry! Vi ricordiamo di ascoltare “Venom”, aggiungetelo alle vostre playlist e pazientate ancora pochissimo per la recensione. Sta per scoppiare una bomba al veleno!

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Marco Gruttaglia & Roberta Lo Giudice

Fotografie di Valentina Santoro