Ghali: Sensazione Ultra | Recensione

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Il re della trap, Ghali ritorna con un nuovo album, il terzo della sua carriera dal titolo “Sensazione Ultra”, edito da Atlantic Records. Per voi, la recensione.

Ghali, giovane promessa musicale e artista seguitissimo dai giovanissimi e non solo. Questo lavoro attraversa diversi generi tra cui pop e hip hop, passando per sonorità funk, elettroniche e con un influenze arabeggianti . Nei 12 brani di cui è composto, l’artista canta in ben 4 lingue ( italiano, inglese, francese e arabo ) e tra le collaborazioni troviamo Merk & Kremont, alla produzione, e Madame e Marracash per delle parti vocali aggiuntive.
Il titolo, a detta del cantante, è stato scelto in quanto l’album “è una giostra di emozioni dalla prima all’ultima traccia”.

Ha inoltre dichiarato:
Semplicemente ho lavorato a nuova musica, mi sono rimesso subito in studio quando ho capito che non potevo più portare in giro la mia musica , questo disco non è altro che una collezione di tutti i lavori che ho fatto“.

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Diverse le tematiche affrontate, come il bullismo, ma c’è un senso di maturità che si percepisce già dal primo ascolto rispetto ai primi lavori; non ci sono compromessi e non c’è un confine musicale ben definito, quindi potremmo definire questo album “poliedrico”.
Anticipato dai singoli Wallah, Walo e Fortuna, l’album si apre con Bayna, un pezzo molto basic, cantato in lingua araba nel ritornello e poi italianizzato nelle strofe. Un inizio soft che però non deve ingannarvi, il resto dei brani che sentirete sono l’opposto.


Bravo potrebbe essere visto come un pezzo autocelebrativo, ma ha una nota di ironia nel testo… Un buon beat hip hop e una voce distorta che procede per tutta la durata del pezzo… Cosa si può volere di più?
Fortuna è un pezzo pop elettronico, con un testo esplosivo e senza fronzoli, dove la voce distorta viene messa di lato per un attimo e il suono più “pulito” risalta senza grandi sbavature. Pezzo molto interessante.


Free Solo, è un pezzo in collaborazione con Marracash. Le sonorità arabe esplodono, già dal primo suono di questo brano, un testo introspettivo quanto orecchiabile, quasi impercettibile il tocco di Marracash, Ghali domina la scena rendendo il tutto molto omogeneo.
Walo risente ancora delle sonorità arabe, perfetta per essere messa a palla in discoteca. Pezzo molto estivo, ritornello un po’ ripetitivo però; Moon Rage ci ributta nel sound hip hop, vediamo la partecipazione di Axell e nel complesso anche questo pezzo funziona, dando un ulteriore scossa al nostro ascolto.


Pare cantato insieme a Madame, affronta il difficile argomento del bullismo. Un sound molto leggero per un argomento così ostico, le due voci sono ben amalgamate e il testo è diretto ma mai scontato, dove ci si chiede “chi è il vero cattivo?”.

Crazy ci ricorda molto Good Times, pezzo bomba dell’artista, che è stato una mega hit nel 2020.Qui però vediamo un evoluzione nel sound, rimanendo pur sempre un pezzo ballabile e di facile approccio. Peter Parker vede l’influenza di Digital Astro, che partecipa al pezzo, che con un ritmo martellante ci proietta ancora una volta in un trip musicale infinito; Wallah ci da un ulteriore botta che sa di international, un pezzo che è passato in radio a bomba e che continua a raccogliere consensi e a fare numeri ben oltre l’ordinario.


Drari è un pezzo che fa venire voglia di ascoltarlo in loop, con quel suo retro gusto retrò ma anche moderno, ma è con Sensazione Ultra che si varca un nuovo confine: un pezzo che attraversa diverse sonorità: inizia come una ballad “moderna”, per poi diventare un pezzo underground, fatto di buio e luce. Il pezzo che rappresenta meglio l’anima dell’intero album, infatti, porta il nome di quest’ultimo non a caso.


Nei testi di Ghali, c’è tutto il suo mondo, la società e i sentimenti, che superano confini, barriere e pregiudizi. Ha scelto di lavorare con artisti importanti, ma anche di dare spazio ai giovani, la sua musica non è mai scontata, le collaborazioni fatte con attenzione, in un disco che si prospetta essere un successo assicurato di questa estate.
Ci vogliamo sbilanciare dicendovi che è il suo album migliore, quello con più introspezione, ma anche più sperimentazione, quello dove ogni cosa si trova al posto giusto e dove i colori della musica risaltano “imperfetti” tra una rima dolce e un’ amara verità.

Hai già ascoltato il nuovo album di Harry Styles? Trovi la recensione qui.

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Marco Gruttaglia

Correzione di Valentina La Viola