Il debutto di Sanremo 2022: Delusioni, Scene lunghissime e momenti epici

La settimana dell’anno più importante per la musica italiana finalmente è giunta.In  anticipo rispetto alle precedenti edizioni,  si tratta di un’edizione che giunge più grintosa, più convinta, come se non fosse una routine, ma una vera e propria necessità di tornare ad esibirsi, lavorando tranquillamente come artisti.

L’entrata e i ringraziamenti di Amadeus sono sentiti, il presentatore, nonché direttore artistico del programma, presenta tutti …Ma proprio TUTTI gli “addetti ai lavori” del progetto. Gli addetti alle luci, alla scenografia, agli organizzatori, e soprattutto al direttore d’orchestra Leonardo De Amicis.

Ed ecco che debutta il primo artista in gara: Achille Lauro, entra in scena con il nuovo brano Domenica; in collaborazione con un inedito Harlem Gospel Choir, che fa il suo debutto sul palco dell’Ariston.

É un brano dal ritmo incalzante e rockettaro. Una delle sue entrate migliori: più semplice, più spigliato, e sul lato canoro decisamente migliorato rispetto alle scorse edizioni. Di certo non ha perso la sua verve da sacro-profano, ma ha semplificato la scena così come la produzione del brano. Si vede proprio che ci tiene a conquistare il leone d’oro! Non mi ha mai fatto impazzire, sarò sincero, e non concordo con chi pensa che sia “il nuovo Renato Zero”, ma per la prima volta dico bravo! Forse un po’ ispirato dai Måneskin? Massì, lasciarsi ispirare va bene.

Amadeus afferma di aver fortemente desiderato attrici sul suo palco per questa 72esima edizione del festival, proprio per omaggiare le categorie dello spettacolo che hanno risentito in particolar modo della pandemia e dei “fermi produttivi” nel campo dello spettacolo. Ornella Muti è la prima che compare sul palco, e visibilmente emozionata, ci presenta il primo concorrente in categoria per Sanremo Giovani. Yuman, questo è il suo nome.

Sanremo
Fonte: oggi

Presenta un brano dal titolo Ora e Qui, scritta dallo stesso con Di Giuli e Cataldo e Valeriano Chiaravalle all’orchestra.

La parola “giovane” si accosta bene a questo cantante. Buon timbro, buona interpretazione, ma poco fiato, poco sostegno … La pratica è un po’ da rivedere. Ciò che affascina di questo artista è invece è la sua bella anima soul, direi inedita nella sfera musicale italiana (è più frequente nella cultura americana ) ma si apprezza molto il connubio tra pop e soul.

C’è da dire che per un giovane esibirsi in diretta al festival di Sanremo non è cosa da poco e l’emozione sappiamo bene che gioca brutti scherzi. Ma con quei gustosi falsetti e il buon timbro, sicuramente ci regalerà belle performance. 

A fine canzone Ornella Muti  ricorda il papà da poco scomparso. Ricorda come da piccola veniva incitata da lui a seguire il festival, sentire con attenzione le parole del celebre brano “Non ho l’età” … Un po’ apprezzando la buona musica ma invitándo, lei e le sorelle, a non fidanzarsi. Primo consiglio colto, dice l’attrice, il secondo proprio no!

Entra subito in campo Noemi, con la sua inconfondibile chioma rossa e vestito rosa: elegante e raffinata. Con voce graffiante, intona Ti Amo Non Lo So Dire, scritta da Alessandro La Cava e Mahmood, con l’orchestra diretta da Andrea Rodini.Una ballad che prende carica nel ritornello, quando esplode in un tripudio di elettropop. La penna di Mahmood si sente, sia nella metrica che nelle parole. Ottima esibizione, piccoli errori, ma trascurabili. La voce quasi roca di Noemi è quella firma che rende iconiche le sue canzoni sul palco dell’Ariston. E’ bello vedere come un timbro come quello di Noemi, si sposi bene con dei beat più freddi e meccanici. Il brano funziona, e funziona alla perfezione. La risentiremo molto spesso.

 Con Apri Tutte Le Porte, Gianni Morandi ci regala una, se non LA miglior esibizione della serata. Scritta da Jovanotti (cui firma si sente lontana un miglio) e Onori, è un brano pop con sfumature rockabilly, estremamente orecchiabile! Voce PERFETTA, praticamente da studio, che ricalca la bravura e la maestria di chi la interpreta. Maestoso, maestrale, mitico: Gianni non perde mai un colpo, e con umiltà continua a sviluppare sempre più le sue doti. Un testo motivazionale e di liberazione; una canzone per credere in se stessi e non mollare mai. Allegra, spensierata, ma allo stesso tempo agguerrita … come lo definisce Amadeus “Energia pura!” … Non potrei essere più d’accordo.

Dopo una simpatica entrata arriva Fiorello sul palco dell’Ariston, con una mascherina glitterata e occhiali da sole rigorosamente neri.Scherza, interagisce, ruba il palco ad Amadeus con  irriverenza e talento. Bravo, bravissimo, intrattenitore nato. Ma mezz’ora di spettacolo suo? Anche no! Giustamente fa parte del suo personaggio, ed è una celebrazione di se stesso, ma ricordiamoci che siamo tutti schierati per Sanremo, e non per un estratto de “Fiorello il mattatore“! 

Sanremo 2
Fonte: rainews

Con Ciao Ciao arriva La Rappresentante di Lista, diretta dal direttore d’orchestra Carmelo Patti. Un’esibizione non perfetta, ma cavoli … CHI SE NE FREGA?! Eclettica, travolgente, iconica, una presenza scenica che farebbe invidia alle più grandi dive della musica italiana. Scioltezza, prontezza, tanto,tanto ritmo ed energia. Assolutamente l’artista femminile migliore della serata. Un brano fresco che sicuramente firmerà il 2022. Non vediamo l’ora di poterla vedere dal vivo.

In una piccola pausa, Amadeus vuole ricordare – e ci teniamo a farlo anche noi – la repentina e triste scomparsa di Tito Stagno, famoso giornalista e simbolo del giornalismo italiano, famoso per aver diretto il servizio sullo sbarco sulla luna nel 1969. Che la terra ti sia lieve Tito, grazie per la tua eredità, la cultura italiana ne fa tesoro. 

Con la composizione di Cheope, La Vela, Catitti, Abate e lo stesso cantante, Michele Bravi, accompagnato dall’ orchestra di Campagnoli, canta “Inverno Dei Fiori”. Che dire …Più fumo che arrosto. Il momento più alto è il suo costume, un po’ queer, un po’ strizza l’occhio (male pure) allo stile di Michael Jackson.E del grande Jacko c’ha ben poco.

Una ballad tipica sanremese, viene cantata da una voce rauca e bassa che fa fatica a seguire l’incredibile orchestra … Più che un giovane 27enne, sembra un 60enne affetto da tabagismo cronico. Si salva l’ interpretazione discreta, e un minimo (ma proprio MINIMO) sostegno. 

Menomale ci sono i Måneskin che ci regalano momenti di vera musica e di vero Talento. Scortati da Amadeus da fuori a dentro l’Ariston, in pochi secondi sono pronti ad esibirsi e tornano con il brano che li ha fatti vincere la precedente edizione Zitti e Buoni.Non penso ci sia bisogno di commentare la mastodontica esibizione, e il coinvolgimento del pubblico… 

E dopo Morandi, il suo “rivale”  fa ingresso sulla scena: Massimo Ranieri, arriva in scena da vero signore. Un po’ emozionato, nonostante la grande esperienza; con Adriano Pellino all’orchestra, Lettera di La dal mare scritta da Fabio Ilacqua, Ranieri ci delizia. La tecnica maestrale, un sostegno eccezionale accompagnano una ballad degna del festival di Sanremo, che però non si presenta così lenta. Il ritmo si muove veloce in sottofondo. Ranieri ha iniziato benissimo, ma non appena arriva il ritornello è un colpo al cuore …

Prende più stecche di una tavola da biliardo.

Voglio davvero pensare che ci siano stati problemi tecnici. Probabilmente la peggiore esibizione della serata,  da un artista di un certo calibro è un po’ triste.

E’ però vero che, come vedremo in altre esibizioni, i problemi di audio ci sono e sono evidenti, ma a differenza di altri cantanti che hanno riscontrato lo stesso problema, Ranieri non riesce nemmeno ad avvicinarsi alle note più acute.Un vero peccato, si spera vivamente in un miglioramento nelle future serate.

Contiamo su di te Massimo!

All’annuncio di Mahmood e Blanco con Brividi, ero un po’ restio a sperare bene, soprattutto date le ultime due esibizioni.E invece, mi son dovuto ricredere.

“Brividi”, scritta dai due artisti, assieme a Michelangelo, è una tipica canzone “da Sanremo”, ma con un tocco contemporaneo che delizia e accompagna. Il cantato dei due è eccelso e perfetto. Tecnica, interpretazione e un timbro impostato e chiaro nonostante la giovane età. Colpisce  il brano, che fa emozionare  con il testo e la melodia.

Fa adesso il suo debutto sul palco dell’Ariston, una delle regine delle hit estive: Ana Mena, per la prima volta senza spiacevoli compagnie.

Bellissima: mise rossa e stivali molto alti con capelli semi raccolti.Bellissima eh, ma perché l’hanno vestita come Ariana Grande? Bah, i misteri della vita …

Passando alla canzone, siamo davanti a un singolo che ricorda il sound sudamericano con un testo italiano dal titolo Duecentomila Ore. Una di quelle hit estive che si ricorda più per il ritmo e la musicalità, che per il testo. Molto brava e con ottimo potenziale anche in tecnica però … VOLUME!!!! L’orchestra la travolge così tanto da sembrare la protagonista, mentre la giovane sembra solo uno strumento d’accompagnamento, ok che la musica è insieme però …Lodevole però il cantato, il timbro e il sostegno. Finale graffiante e intenso. 

Ma perché a tutte bouquet ben fatti e maestosi, mentre qui i fiori freschi del giardino della nonna? Bah …

Giustizia per Ana Mena sarà fatta.

Entra Rkomi bene annunciato dal successo del suo ultimo disco dell’ anno scorso . Scrive insieme a La Cava ed è accompagnato all’orchestra da Luca Faraone e canta Insuperabile.

Nel suo genere molto bravo, fa anche riferimento nel nuovo pezzo al precedente disco Taxi Driver, scelta non da tutti. Trova più spazio nel ritornello … O almeno così sembrava, prima che l’AUTOTUNE facesse il suo ingresso.Necessario? No. Artistico? No. Accettabile dalla trasmissione? Improbabile.

Tralasciando questo dettaglio, la canzone è anche carina, anche se ricalca molto lo stile, seppur leggermente differenziandosi di Zitti e Buoni.

E a proposito di Zitti e Buoni. Ritornano di nuovo sul palco per la gioia di tutti noi i Måneskin con il brano Coraline. Un brano più veloce e acustico, che fa parte del loro album Teatro D’ira vol.1. Un vestito meraviglioso per Damiano, che è un piacere per gli occhi. Un leone che domina nella sua giungla, senza bisogno di competere con le altre fiere.

Spettacolari e immensi pur non partecipando al festival. Una meravigliosa interpretazione, straziante ma magistrale, colpirebbe anche un orecchio distratto per la magnificenza. La riprova che la vera musica non è morta, ed è grazie a questi artisti che facciamo il nostro lavoro con estrema passione.

Dargen D’amico fa il suo ingresso in scena, definendolo “crudele dopo i Maneskin”, ma con Enzo Campagnoli all’orchestra e Dove si balla parte a tutto spiano.L’inizio ricorda i primi successi di Achille Lauro, e non è proprio un complimento, ma man mano che il pezzo scorre diventa travolgente e richiama il pubblico con i suoi cori da stadio.

Molto bella e movimentata con anche un bel testo. Sarà una piacevole hit del 2022. Un po’ ironico, non si prende molto sul serio, ma ci sta, il suo stile e il suo personaggio lo richiedono.

 Non mi stupirebbe vederlo trionfare al festival. Approvato!

Ornella Muti ricorda adesso le sue più grandi collaborazioni in ambito cinematografico e teatrale: Umberto Tognazzi lo definisce ironico, rispettoso, generoso e divertente. Fa anche un grande omaggio ad Alberto Sordi, e lo ricorda come vicino a tutti i lavoratori che interpretava. Paolo Villaggio invece lo definisce favoloso e irriverente. Un po’ cinico ma intelligente e curioso. Ricorda lo stacanovismo e la fame di vita di Troisi in Capitan Fracassa. Ma più di tutti ricorda Francesco Muti: semplice, legato alle sue radici, fresco, creativo ma soprattutto amate della musica. Conclude, ricordandoci l’importanza, per la società, il nostro animo, e la cultura italiana e mondiale di frequentare il teatro e il cinema. 

Una piccola pubblicità sulla città di Sanremo e la società di Costa Toscana vede come protagonisti Orietta Berti con Rovazzi che anticipano i nuovi ospiti Colapesce_Di Martino.

Sanremo 3

Il duo ritorna sul palco ad un anno di distanza con la loro iconica Musica Leggerissima. Un brano che ha accompagnato tutto il 2021 e che ancora facciamo fatica a dimenticare. Bravi, non esemplari, ma il loro lo fanno senza troppa fatica. Ma qui è palese che ci siano problemi di acustica, per quanto si stiano palesemente sgolando l’orchestra mangia vive le loro voci, che restano sepolte dagli strumenti senza farsi ben apprezzare.

Giusy Ferreri fa il suo ingresso in scena per la quarta volta nella sua carriera, ma ancora molto emozionata.

La canzone presentata è di Abate, Clemente e Merli, con l’ orchestra diretta da Melozzi, e si intitola Miele.

Orecchiabile, direi d’altri tempi,l’esibizione di Giusy Ferreri. Una bellissima canzone che sfida le classifiche senza tralasciare lo stile elegante della cantante, che in certi punti usa un megafono per distorcere leggermete la sua voce …  già distorta in se.

 Anche lei poca voce, nonostante il sostegno e la tecnica che è ben evidente … carina, non esemplare, ma sicuramente stupirà i fan. Una svolta di stile per la cantante siciliana, richiama l’attenzione su di se per l’originalità, ma farà difficoltà a farsi strada nella classifica di Sanremo.

Ed ecco che arrivano i nuovi ospiti. Che fanno musica, ma non cantano. I Meduza, sono pronti a infiammare il palco dell’ariston con il loro sound elettronico ed eclettico. Il pubblico finalmente si alza in piedi e balla sul posto, su suggerimento di Amadeus. Con un medley di canzoni varie, il trio fa scatenare tutti quanti, spettatori nel teatro e a casa. Non far salire la nostalgia dei club con questa esibizione è praticamente impossibile. Sono accompagnati da Hozier, noto artista soprattutto per la sua hit Take Me To Church che pero’ canta in playback

… vabeh,dettagli … Lui non è in gara!

Dopo un omaggio a Franco Battiato che ci ha lasciati l’anno scorso, e con una piccola parte de La Cura prosegue lo show. Amadeus comunica al pubblico che la classifica è pronta; ringrazia Ornella Muti e fa presente a Fiorello che lui e tutta la produzione di Sanremo lo rivorrebbero come presentatore.

Effettivamente, la sua assenza si sente ……Basta solo non esageri!

Ma ecco che arriva la tanto agognata classifica dettata dalla sala stampa. Ma dato che NON condividiamo le scelte operate, ecco che vi proponiamo anche la nostra parziale classifica.

CLASSIFICA SALA STAMPA

1.Mahmood e Blanco – Brividi

2.La Rappresentante Di Lista – Ciao Ciao

3.Dargen D’Amico – Dove si Balla

4.Gianni Morandi – Apri Tutte Le Porte

5.Massimo Ranieri – Lettera di Là Dal Mare

6.Noemi – Ti Amo Non Lo So Dire

7. Michele Bravi – Inverno Dei Fiori

8. Rkomi – Insuperabile

9.Achille Lauro ft. Harlem Gospel Choir – Domenica

10.Giusy Ferreri – Miele

11. Yuman – Ora e Qui

12.Ana Mena – Duecentomila Ore


LA CLASSIFICA PARZIALE SECONDO MUSIC VOLTAGE

1.Gianni Morandi – Apri Tutte LE Porte

2.La Rappresentante di Lista – Ciao Ciao

3.Mahmood e Blanco – Brividi

4.Dargen D’Amico – Dove si Balla

5.Noemi – Ti Amo Non Lo So Dire

6.Achille Lauro – Domenica

7.Ana Mena – Duecentomila Ore

8.Giusy Ferreri – Miele

9.Yuman – Ora e Qui

10.Rkomi – Insuperabile

11.Michele Bravi – Inverno Dei Fiori

12.Massimo Ranieri – Lettera di Là dal Mare


E voi? Quale classifica condividete?


Gabriele Romano

Correzione di Valentina La Viola

Immagine di copertina da: Il Quotidiano.net