Imagine Dragons: “Mercury – Act 1” | Recensione Music Voltage

Tornano gli Imagine Dragons con il loro quinto lavoro discografico, titolato: “Mercury – Act I”.
L’album è distribuito dalla Interscope, la band di Las Vegas capitanata dal carismatico leader Dan Reynolds ci regala un nuovo capitolo della loro musica, un disco indie-pop dove vengono affrontati diverse tematiche: la fragilità, la frustrazione e la solitudine.

Il cantante della band ha descritto l’album come diviso in due parti: una organica e che guarda dentro, l’altra più aggressiva e che guarda fuori. Il nome dell’album deriva dalla parola “mercuriale”, attingendo alle lotte per la salute mentale di Reynolds e alla mancanza di una specifica classificazione di genere musicale della band:


Ho visto i miei amici morire di tossicodipendenza. […] Lo scopo dell’arte è quello di condividere i nostri
momenti più bui così come quelli chiari. Credo che cantando della mia lotta con essa, si spera che porti a
qualcun altro una sorta di pace o di risoluzione. Questo disco affronta un sacco di ricerca e solitudine,
lottando con lo stato finito della realtà. Tuttavia, volevo davvero che finisse con una nota celebrativa. Porre le basi per un futuro più stabile e duraturo. Volevo concludere il disco concentrandomi su tutte le cose che mi rendono felice. Le cose semplici che mi fanno andare avanti ogni giorno. Guardando al futuro. Indicando a me stesso tutta la bellezza che mi circonda

Anticipato dai singoli Follow You, Cutthroat e Wrecked, l’album è composto da 13 canzoni e si apre col brano My Life: una ballad pop che si stringe al tuo cuore come una morsa da cui non vi è scampo,caratterizzata solo dalla voce del cantante, che poi esplode nella parte finale con delle chitarre e unabatteria rullante.


Lonely è una canzone pop che ha delle venature RnB nelle strofe, ascoltandola lascia una sorta diconfusione sulla direzione che il brano vuole prendere, ma è uno di quei pezzi che risalta con fermezza intutto l’album.

Fonte Radio Venezia


Arriviamo a Wrecked, il pezzo più “sofferto” che potrete ascoltare: la canzone è stata dedicata alla cognata di Dan, morta di cancro nel 2019, uno sfogo crudo sul dolore, la perdita, andare avanti “spezzati e da soli”. Il sound del pezzo trasmette questo senso di inquietudine, ma la voglia di sentirlo ancora e ancoranon passa… In questa occasione la band si è superata!

Monday è un pezzo synth pop dove, quasi per gioco, il cantante va controtendenza dicendo “tu sei il miolunedì, il giorno più bello della settimana”… Anche noi vorremmo avere questo entusiasmo nell’iniziare la settimana, chissà, magari riusciamo ad imparare qualche trucchetto per non “odiare” questo giorno!

#1 ci trasporta in un atmosfera anni ’90, uno stile fuori dagli schemi musicali di oggi: il testo è molto semplice ma nel complesso il pezzo risulta gradevole; andando avanti con l’ascolto arriviamo a Easy Come
Easy Go
, una ballad indie che si fa ascoltare ma risulta troppo monotona.


Giants ha quella grinta nel ritornello che fa apparire il pezzo come “fuori posto” nell’intero album, le urla,
quasi distorte, del cantante creano un atmosfera disturbante, un pezzo che o ami o odi… Non esistono compromessi.


It’s Ok” ha delle sonorità anni ’70, ritroviamo anche qui un sound un po’ ripetitivo, il brano non brilla particolarmente; fortunatamente con “Dull Knives” l’asticella ritorna ad alzarsi, un esplosione di rock puro e
crudo, un pezzo che ti entra dentro le vene e ti fa venir voglia di cantarlo e ballarlo, la voce graffiante del cantante lascia il suo segno e lo eleva a “rockstar”… Almeno fino alla fine del brano.

Follow You è un pezzo scritto durante un momento di svolta del matrimonio di Reynolds: sul punto di firmare le carte del divorzio ha ricevuto un messaggio da sua moglie talmente pieno di onestà e chiarezza da colpirlo nel vivo.

Fonte lascimmiapensa.com

La coppia, dopo aver posticipato il momento della firma, ha poi annullato la richiesta di divorzio. Musicalmente parlando, il brano è quello più “riuscito” dell’album, ha scalato le classifiche USA ed è entrato nella top 10 delle radio italiane, un misto tra pop/indie/RnB, ma lo stile degli Imagine Dragons è un po’ un mix di tutto questo.


Cutthroat è un inno punk, un modo per uccidere il lato critico dentro ognuno di noi… una musica martellante, ripetitiva: un ritornello urlato, arrabbiato; definire questo brano è complesso, pare che il gruppo lo abbia composto per poi donarlo al mondo senza una connotazione propria, spingendosi molto più in là dello stile rispetto allo stile proposto in questi 10 anni.


No Time For Toxic People è un pezzo fresco ed interessante, inframezzato da uno stile reggae che unito al
pop classico, risulta molto rilassante ed unico .


Per concludere l’album troviamo One Day, pezzo semi acustico orecchiabile, che dona una degna chiusura a questo lavoro: un’ atmosfera di felicità non indifferente che viene sprigionata già dalle prime note.

Imagine Dragons


Gli Imagine Dragons non sono mai banali, non sono mai ripetitivi e lo si evince da questo loro album che ha
sicuramente qualche piccola lacuna e qualche pezzo di poco d’impatto, ma suona come un lavoro ben riuscito.
Il miglior lavoro della band? No.
Un album degno della fama di questa band pop rivelazione degli ultimi anni? Certamente.
Sentiremo parlare della loro musica per molto tempo ancora.

Marco Gruttaglia