J Balvin: “Josè” | Recensione Music Voltage

Sono più di dieci anni che J Balvin invade le classifiche del mondo latin pop; un mondo del quale egli stesso ha stravolto le regole, unendo il reggaeton, la trap e la musica latina, facendolo diventare uno dei precursori
delle musiche che interessano le nuove generazioni.


J Balvin è un artista che si può apprezzare o meno, ma la passione e la dedizione al lavoro che
svolge, sono sicuramente da elogiare e imitare; le sue evoluzioni si sono notate anche negli ultimi progetti
di Nirvana con Skepta e nell’ardito progetto del Metallica Blacklist.


Nel suo nuovo album,Josè , pare cercare un giusto equilibrio tra i suoi impulsi artistici e la sua “eredità”,
partendo dal singolo spumeggiante in collaborazione con Skrillex In Da Ghetto per poi trascinarsi verso le sue
principali influenze latine in “Ti Acuerdas De Mi” in collaborazione con Yandel.


Quando colpisce forte “Jose” non sbaglia: In Que Locura, ci si ritrova in un pezzo pieno di luci e beat caldi ottimi per gli amanti del reggaeton e della musica da spiaggia; in Una Nota Balvin tira fuori invece il suo suono più seducente, per poi fare il botto con con “Que Mas Pues”, con una spruzzata di soul, grazie alla collaborazione con la cantante argentina Maria Becerra.

Stessa cosa arriva nel low key per quanto riguarda Suerte, che però lascia un po’ interdetto lo spettatore che non è del tutto convinto della funzionalità del brano.


Eppure Josè, come avviene con altri album precedentemente rilasciati – vedi Donda di Kanye West o
Certified Lover Boy di Drake – è guidato da un pesante “controllo qualità”: non diminuisce la creatività,
non si tocca il talento, ma un gustoso disco lo è anche in fatto di durata, che non deve essere esigua ma
neanche esagerata! E in questo caso ci troviamo di fronte ad un LP di Settantanove minuti e 24 tracce che
sfiderebbero qualsiasi non fan a farsi ascoltare tutte insieme e magari anche ricordarle.


Soprattutto per il fatto che, se escludiamo le canzoni più invidiabili, i pezzi meglio riusciti e le poche
collaborazioni sensate, si arriva ad un punto in cui gli artisti ospitati hanno molto più spazio rispetto
all’artista principale, ed è uno spazio inutile e non richiesto, perché in nessuna canzone l’artista ospitato
dovrebbe “sovrastare” lo spazio dell’artista ospitante.


Stessa cosa avviene per featuring troppo strani e per certi versi forzati. Sicuramente ci si sarà fatti prendere
dalla creatività, dalla voglia di mettere insieme voci diverse o semplicemente voler sfruttare la pura e
spudorata fama di altri artisti, ma mettere insieme, Balvin, con Bad Bunny, Dua Lipa e Tainy in Un Dia, ha
reso il pezzo non proprio convincente -almeno a primo impatto.


Magari sarà la rivoluzione che non abbiamo ancora?

Abbiamo assalito tanti pezzi che poi hanno fatto storia nel mondo della musica … Magari uno di quelli è
proprio questa canzone …


Sarà, ma al momento tale brano ancora non mi convince …

Ma parliamo anche del fatto che ci siano validi artisti, validi produttori, vari fili conduttori che rendono Jose
un progetto a modo suo interessante e che sicuramente conquisterà i più, come un anno e mezzo fa fece Colores; anche se questo ultimo disco delinea meglio le ambizioni della star colombiana: ci delizia con una divertente fusione reggaeton che mantiene i fuochi accesi.


Gabriele Romano

Correzione di Valentina La Viola