Torna il Cantautore Inglese per Celebrare la sua Carriera con La Prima Raccolta di Successi
James Blunt è una certezza della musica mondiale, grande cantautore e polistrumentista; fece il suo debutto nel lontano 2004 quando rilasciò il primo singolo “High”, successo mondiale a cui fece seguito il suo primo album “Back To Bedlam”, pubblicato nello stesso anno.
Da li un successo dopo l’altro, 6 album di inediti rilasciati e adesso, finalmente, festeggia i suoi 17 anni di carriera con il primo best of dal titolo “The Stars Beneath My Feet (2004 – 2021)”, distribuito dall’etichetta Atlantic.
Questa raccolta ripercorre le tappe della carriera del cantautore, 30 canzoni tra singoli e cover e contiene i due singoli estratti “Love Under Pressure” e “Unstoppable”.
E proprio con “Love Under Pressure” si apre l’album, singolo dal ritmo esuberante e che rimarca lo stile tipico del cantante.
“1973” è stato un singolo del secondo album di Blunt, pezzo dal ritmo leggero accompagnato da una chitarra acustica, ci riporta indietro al 2007.
“Wisemen” è un pezzo tratto dal primo album, ha uno stile soft/pop e si aggancia benissimo con il pezzo successivo, “Same Mistake”, tratto dal secondo album.
Chi di noi non ha cantato la hit “You’re Beautiful”? Probabilmente il pezzo più conosciuto del cantante, la consacrazione definitiva dell’artista anche se si tratta di un pezzo contenuto nel primo album, ballad romantica e commovente.
“Bonfire Heart” è stato il primo singolo del quarto album, un pezzo quasi acustico dove la voce del cantante fa da protagonista senza troppi sensazionalismi, stesso metodo usato per “Postcards”, contenuta nello stesso album.
“Unstoppable” è il secondo inedito del disco, un pezzo carino, che non convince tantissimo, soprattutto se paragonato al primo singolo; uno stile pop, una canzone passabile ma che non arriva come i pezzi passati.
“Goodbye My Lover” è il pezzo più struggente composto dal cantante, un pianoforte che incornicia la voce quasi “urlata” di Blunt, un brano che non deve mancare nelle vostre playlist.
Che dire di “High”… singolo di debutto del cantante, uno stile pop/rock che ha quel Groove inglese che si differenzia dalla musica che quell’anno veniva proposta in giro…. Voto 10.
“Stay The Night” è un singolo del terzo album, e nonostante il pezzo sia uscito nel 2010, resta molto attuale e non risente degli anni passati e ancora oggi lo canticchiamo con allegria e spensieratezza.
“Bartender” è un pezzo del quinto album ed è uscito nel 2017, ha un qualcosa che ci trasmette un messaggio di “leggerezza”, quella genuina che non guasta nella vita, mentre “Cold” è un pezzo tratto dal sesto album che parla di amore, del non saper fare a meno della persona amata, un po’ come trattato anche in un altro pezzo dal titolo “Carry You Home”.
Cover interessante è “Where Is My Mind?” dei Pixes, pezzo famoso per essere stato la colonna sonora di “Fight Club”, qui lo ritroviamo in versione live e, anche se risulta molto meno rock dell’originale, conserva un impronta coerente con l’aggiunta di qualcosa di personale.
Concludiamo con “Ok”, pezzo in duetto con Robin Schulz, datato 2017. E’ stato uno dei pezzi più gettonati quell’anno e nonostante i due artisti provenissero da due ambienti musicali diversi, il beat dance di Schulz ha sposato perfettamente la tonalità di James… esperimento riuscito.
Questa raccolta è un disco che tutti noi vorremmo avere, la scelta dei pezzi è ben equilibrata, alcune canzoni sono meno conosciute o altre addirittura non sono state neppure singoli, ma nonostante ciò il concept di questo album risulta molto buono, e siamo sicuri, vi terrà attaccati alle cuffie dall’inizio alla fine.
A cura di: Marco Gruttaglia