La poliedrica Pamela Guglielmetti col suo nuovo album: ” Cammino Controvento”

Se cercavate un’artista tutto tondo vi presentiamo Pamela Guglielmetti: cantautrice, scrittrice, attrice, coreografa, regista e danzatrice!
Tra i suoi dischi figurano “Frammenti” del 2020 (che é stato candidato al Pemio Tecno 2020) e il suo primo album del 2019 “L’eco dei mondi perduti”.
Con “Cammino Controvento” si apre un nuovo capitolo della sua gloriosa rivincita artistica e musicale, dopo i problemi di salute passati. Un disco composto da nove tracce piene di poesia e di straordinarie melodie.

Foto a cura di : Cinzia Bellenda

Il disco si apre con una bellissima chitarra acustica, raggiunto da un grave violino e la voce scandita e pulita dell’artista, in “Stella del Nord”. Una bellissima ballata consolatrice,che incoraggia a inseguire i propri sogni e a non scappare dai propri problemi e difficoltà, anzi affrontarli a testa alta per arrivare dove si vuole, per un bene superiore … Per tutti.

Si apre allo stesso modo, ma é più malinconica “Un sogno per Cloe”. Inizia accompagnata dall’artista che racconta la storia che accompagna poi tutto il brano. Anche qui la base é accompagnata da chitarra e violino, trascinata da uno storytelling: ci invita a non vergognarci, o abbatterci davanti agli ostacoli della vita, poiché ogni problema ci insegna a crescere, la voce e la tranquillità con cui viene raccontato il pezzo crea un momento meraviglioso.

Tendente al folk é “Odorerai di sole”, una bellissima ballad, durante la quale accompagnata principalmente dal violino, ascoltiamo una voce dolce e scandita. Anche il testo si impronta ancora una volta sul tema della speranza e del non avere paura per il domani.


Subentra il piano alla volta di “Eternità”, ma di nuovo accompagnato dal violino, che insieme alla chitarra scandisce la traccia quasi paradisiaca ed eterea. Un brano molto bello, ma la metrica sembra un po’ forzata. Poco importa, é un bellissimo brano quasi consolatorio, specie nel “paura” finale sussurrata- ma sicuramente commovente.

Foto a cura di: Cinzia Bellenda

Totalmente acustica é invece “Filo Scarlatto”. Un bellissimo brano che strizza di nuovo l’occhio al folk, con una metrica articolata e ben eseguita; forse, questo il bello di questo pezzo: la genuinità della musica e il talento straordinario che l’artista dimostra di possedere.


Ritorna lo story telling in “Abbi cura di me”, che ricorda vagamente alcuni brani della Mannoia, pur mantenendo l’inconfondibile stile della Guglielmetti. Bella canzone? É troppo poco: siamo di fronte ad una di quelle canzoni che dovremmo conoscere tutti: sul senso della vita, sull’educazione e sul rispetto degli altri e del proprio.


Giunge all’ascoltatore come un dialogo con Dio, invece, “Come sarà”, dove la cantante si interroga sul futuro, sulla vita e sull’amore,predisponendosi al vivere bene. Vivere bene inteso come godersi i piaceri della vita, come amare il prossimo e chi ci ama di conseguenza. É anche vagamente politico e sociale il brano, specialmente quando canta: “come sarà la libertà di pensiero?”.


Se si cercava una bellissima canzone d’amore, ecco che si presenta a noi “Il tempo non Esiste”. Una canzone sull’amore, sulla sua semplicità e sull’impegno di coltivarlo con dolcezza. Ballarla in un lento deve essere un’esperienza magnifica, che può solo farci amare di più la persona che ci é accanto. Violini e piano accompagnano la stupenda base, che meriterebbe anche da sola.


Più filosofica é invece l’ultima traccia: “La Stanza dei Miracoli”, anche questa raccontata come se fosse una favola, mentre viene accompagnata dallo stesso stile folk- country che contraddistingue il disco. L’artista canta degli errori della vita, lo spettatore vorrebbe scappare, in quanto si trova in una stanza che fa risuonare tali ricordi, e lì resta, cerca una via di fuga, fin quando non si imbatte in una chiave d’argento che sigilla “La Stanza dei Miracoli”, rimanendo però, in mano allo spettatore: chiaro richiamo che i brutti ricordi non si possono cancellare, così come gli sbagli, ma si può comunque imparare da essi per migliorare e non commetterli più .

Foto a cura di: Cinzia Bellenda

Insomma, un disco antologico ci spetta, che mette in risalto il talento e la maestria, e con voce dolce, ci culla sui pensieri e sogni della vita, partendo dalle atmosfere più dolci fino a scendere a quelle più cupe del nostro essere.

A cura di: Gabriele Romano

Correzione a cura di: Valentina La Viola