Lana Del Rey: Did You Know That There’s A Tunnel Under Ocean Blvd | Recensione

lana del rey ocean blvd recensione

Nono album in studio per la nostra Elizabeth Woolridge Grant, di chi stiamo parlando?
ma della nostra Dark Lady preferita, ovvero Lana Del Rey , che ci presenta il suo nuovo
lavoro dal titolo chilometrico: Did you know that there’s a Tunnel Under Ocean Blvd: la Recensione.

La recensione del nuovo album di Lana Del Rey: Did You Know That There’s A Tunnel Under Ocean Blvd. Un album forse più spensierato, che mette al primo posto i rapporti umani: famiglia e amicizia, un album che spazia tra pop, jazz e Hip Hop, ma non vogliamo farne una grande introduzione, perchè vogliamo incuriosirvi facendovi leggere di tutte le tracce di questo elegante album.

L’album si apre con The Grants, nonché il vero cognome della cantante, e si apre anche
con voci Gospel di Melodye Perry, Pattie Howard e Shikena Jones. Il pianoforte ti porta
lontano come i malinconici pensieri di Lana, che richiamano quelli della sua famiglia:
My sister’s first-born child
I’m gonna take that too with me
My grandmother’s last smile
I’m gonna take that too with me
It’s a beautiful life
Remember that too for me


È il turno della track omonima dell’album, tale: Did you know that there’s a tunnel under Ocean Blvd. Un forte e disperato richiamo d’amore, un aggrapparsi a questo sentimento
con l’anima e col corpo, che necessita di toccare “con mano”; una profondità rivestita di fragilità e malinconia. Classica ballad alla Lana Del Rey, classico viaggiare in storie d’amore tossiche e… ironia della sorte, sognare!


Sweet, così si descrive Lana Del Rey, candidandosi come fidanzata di una persona che a lei piace. Non si etichetta come “la stronza di turno” lei è dolce, lei piange e ride…” amore”, lei chiede di sposarlo. E sembra proprio una marcia nuziale “ Sweet”. Il suono del
pianoforte fa immaginare ogni singolo passo degli ipotetici sposi verso l’altare.

A&W dona una musicalità da trip in un testo opaco e lucido allo stesso tempo. Opaco perchè sembra esserci un alone sulla parte bambina di Lana, come un’infazia, non spezzata,
ma non vissuta a pieno. Lucido perché, sa cosa dice, sa che la gente parla a vanvera e
che gli uomini tenderanno sempre a sentirsi un gradino più in alto delle donne.


Judah Smith (Interlude): Questo “monologo” parlato sembra essere una preghiera a Dio,
una preghiera da parte di un uomo “debole”, o forse solo umano, una preghiera che
non lo induca in tentazioni, una preghiera affinché possa desiderare ciò che già ha e non
quello che non ha. Chiede a Dio, legge l’app della Bibbia “sotto richiesta di Dio” ma si rende conto che, in fin dei conti, è tutta un’utopia e che quei comandamenti in realtà, possono benissimo essere suoi.


Candy Necklace (Con Jon Batiste) L’ascolti e intanto il piano ti martella piacevolmente dentro, chiudi gli occhi quando ascolterai questo pezzo e lasciati trasportare dal suono e da una storia che sembrava essere idilliaca; la storia di una donna che ama vedere il suo folle fidanzato fare il bambinone, il viziato, ma poi la situazione sfuge di mano e di una coppa che sembrava fare invidia al mondo, rimane solo un ricordo malinconico di una canzone, con quel piano che ti fa vibrare l’anima.

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Jon Batiste (Interlude): Un interludio di inspiegabili sentimenti, per dire in maniera molto
semplice: (e che può significare tanto in così poco) You’re my honey!

Kintsugi è una dedica al Papà di Lana che non c’è più. Kintsugi è una filosofia per fare
entrare la luce dentro di noi, cercando di superare ed esorcizzare un lutto. Ma intanto non
si può negare alle nostre gote di rigarsi di lacrime e ciò che è davvero inevitabile, la perdita
di un genitore, una crepa in più nel nostro cuore. Solo più profonda di tutte le altre.
Fingertips sono i fantasmi del “passato”, stavolta più in senso figurato che metaforico.
Una sorta di non accettazione perenne della morte che riguarda i nostri affetti più cari,
conditi, in pubblico, da sorrisi, strette di mano, parole, feste, sguardi, che in un attimo di
silenzio si riducono sempre a quel maledetto “Perché?” infatti, Fingertips è quella risposta
che la morte sá e che non ci darà mai per la nostra non rassegnazione. Forse sta a noi far
finta di trovarne una (?)


Paris, Texas (Con symil) questa non ve la spieghiamo: Sentite come suona!
Grandfather please stand on the shoulders of my father while he’s deep sea-fishing, in compagnia di Riopy. Talvolta cadiamo vittima dei nostri tarli mentali e allora volgiamo gli occhi al cielo quasi a chiedere un aiuto, ci rivolgiamo a Dio che si speta possa essere l’angelo custode dei nostri angeli custodi, ma la verità è che vorremmo ritornare indietro ad abbracciarli i nostri angeli custodi e, in momenti di gran caos  mentale tanto da farci impazzire, vorremmo solo un loro abbraccio per alleviare le nostre tensioni. Ma siamo certi
che, in qualche modo, anche se da lontano, anche se non lo sentiamo, il loro amore è
destinato a raggiungerci.


Let the light in (Con Father John Misty) in questo brano verrete accolti da una
sensualità mistica. Il sesso come l’estasi … qualche correllazione c’è! Margaret, in collaborazione con i Bleachers: talvolta si arriva a fare pensieri folli, come quello di volerla fare finita. Ma se lo facessimo oggi, come faremmo a godere del buono del domani? Fishtail: la protagonista del brano ha come la sensazione di non essere amata dal suo partner, ma sceglierà di rimandare i problemi di coppia ad un altro giorno, poichè deciderà di vivere degli attimi che la faranno stare bene. E’ con Tom Genesis la prossima collaborazione e si chiama Pepper:l’amore la rende invincibile, si sente Angelina
Jolie insieme a lui. Sembra essere una coppia sui generis, fuori da ogni schema, fuori dalle righe, fuori dal mondo, perché immersi nel loro, di mondo. Complici in amore e nella vita e dunque invincibili!
Taco Truck x VB: “Lanita” (come inciso nella sua collana da Bad girl) la Venice bitch, 
incontra il suo boy al camion dei Taco e lo racconta agli amici di quanto sia in trepidante
attesa che lui venga a sballarsi lì, insieme a loro. Lei è innamorata del resto…

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Did you know that there’s a Tunnel Under Ocean Blvd, se dovessimo generalizzare l’album di Lady Grant potremmo dire che è uno spaccato che si divide tra la vita e la morte.
Non è vero! È molto di più. Did you now that there`s a tunnel under Ocean Blvd è amore, è
sesso, è speranza, è il magone che ti viene alla bocca dello stomaco ascoltando una determinata traccia… è fragilità e forza è un mix di tutto ma non un mix letale, perché nonostante questo album affronti argomenti anche molto tristi, ti dirige verso la luce, diventa un album intimo, spirituale e poetico. La sua poesia arriva prima della stessa musicalità, perché come quasi in ogni album di Lana Del Rey, le track al primo ascolto
potrebbero sembrare un unico solo brano, bisogna farci l’amore più volte con la musica di Lana e vedrete … vi ritroverete innamorati. Ogni testo è una poesia in cui di tanto in tanto potreste riconoscervi, perchè il suo animo, le sue storie, le sue esperienze sono camaleontiche avventire, tutte da ascoltare. Se acquistare o meno questo disco? E cosa ve lo diciamo a fare? Si! E se non siete proprio convinti della nostra risposta, beh … sappiate che, lo stesso giorno del lancio di Did You Know That There’s a Tunnel Under Ocean Blvd , su Spotify, gli ascolti sono arrivati a circa 18.3 milioni a livello globale.


Non siete ancora tanto convinti? è diventato il più grande debutto di sempre per un album
su piattaforma digitale.
Cosa dirvi di più?
Sentite come suona!

Roberta Lo Giudice