Manuel Pistacchio: Scordato Cuore | Recensione Music Voltage

“Scordato Cuore” è  il titolo del secondo album della band Manuel Pistacchio, pubblicato da Brutture Moderne e uscito il 2 luglio in vinile e su tutte le piattaforme digitali. Arriva due anni dopo il primo disco “Di primo Mattino”, e secondo gli artisti stessi – che abbiamo intervistato qui – il tempo e l’impegno hanno portato notevoli risultati.

Il titolo dell’ album è dato dalla poesia di Eugenio Montale “Corno inglese” ove alla fine dell’ultima quartina, si parla di uno strumento scordato: il cuore. Ciò ha portato al significato del titolo: “Scordato”, in dissonanza, in disarmonia, come viene trattato nei testi delle canzoni del gruppo e come tristemente avviene ogni giorno nel mondo attuale, dove ricchezze e beni materiali prendono il sopravvento sui sentimenti e i veri valori della vita. Dall’ altro “Cuore” ovvero lo spirito, l’anima, la nostra identità che risente della società odierna.

Manuel Pistacchio

Il gruppo è di sangue romagnolo, composto da Diego Pasini che cura i testi, canta e suona la chitarra, Lorenzo Camera – che lavora anche nei Ponzio Pilates, e si occupa di arrangiamenti e del lato “elettronico”, Francesco Giampaoli, bassista e Arianna Pasini – anche lei lavora insieme agli Urali, e si occupa di chitarra, tastiera e seconde voci.

Il disco si apre con i suoni distorti di “Contaminazione” e siamo subito immersi in un’atmosfera più retrò, e quando si introduce la voce di Diego ci sembra di essere avvolti in una dimensione diversa, più ampia, che si libera poco dopo con vibranti chitarre.Lo stile anni ottanta, il suono volutamente sporco che abbraccia a pieno il tema del brano,rendono questo brano un momento piacevole ma che spinge anche a fare introspezione e a riflettere.

Spensierata, gioiosa e allegra è “Amicizia”, un brano che riesce a strappare un sorriso a chi loascolta. Un suono più chiaro, un’intonazione leggermente più acuta e dolce per accompagnare un brano più veloce e squisitamente accompagnato da rumori d’acqua e passi elettronici.

E’ invece una chitarra ad aprire “Oceano”, il primo singolo uscito lo scorso mese.Il suono, qui è un po’ più cupo, le delicate note si fondono con un testo etereo, che diffonde un senso di speranza e malinconia allo stesso tempo.

Molto più spensierata è invece “Giovano Arold”, il suono indie si colora benissimo sulle note del gruppo, che lascia un’armonia ariosa, semplice e complessa grazie ai beat più elettronici e airiff di chitarra. L’atmosfera è più calda, più intima ma estremamente dinamica, chiudendosi con dei distorti rumori di campane.

Sembra invece più naturale “Compleanno”, che si apre con il suono di un ruscello, di cinguettii e una chitarra acustica, prontamente accompagnata dalle voci di Diego e Ariana. L’atmosfera dolce è in contrasto con il testo che invece sembra essere più triste e malinconico. “Sono l’unico albero cresciuto dal cemento” recitano gli artisti, creando un vortice dolceamaro all’interno dello spettatore, dandogli i brividi.

Basi più elettroniche e più pesanti aprono “Primo mattino” che si annuncia come una canzone veloce e d’impatto, in certi punti anche psichedelica. C’è una discordanza tra il suono della batteria e la voce: la prima va veloce, la seconda invece piano. Rimbombano suoni di acqua all’interno del brano che poi andranno a terminarlo, lasciando tale brano come un momento di transizione.

Ritorna la chitarra acustica in “Aria Fresca”, ma questa volta è più “scura” e pesante, e segue perfettamente la voce del cantante. Tuttavia, il testo non è pesante, anzi, si presenta come una canzone d’amore “Tu sei un tenero fischio, una nota sconosciuta, sei un solvente che brucia ogni rabbia repressa”. Anche qui, la danza tra i beat elettronici e il suono dell’acqua crea uno dei momenti migliori dell’album, prima di interfacciarsi ad una nuova distorsione finale.

“Vibra ancora” si apre con un profondo momento strumentale, dolce e pacato, di una dolce semplicità che si arricchisce con la voce di Arianna e della batteria che intervengono più avanti. E’ proprio questa parte strumentale che diventa protagonista in questo brano, lasciando la voce del cantante quasi in secondo piano, mentre si celebra quella che sembra una nuova rinascita e una nuova consapevolezza di sé.

Insomma questo album parla di “rigenerazione”. Un Cuore Scordato che si è sentito “Contaminato” dal mondo esteriore, ma grazie al quale riesce anche a rialzarsi e a “Vibrare ancora”, poiché ancora batte, e ha ancora un milione di motivi per battere.

Un album esemplare, fatto ad hoc per gli amanti del genere, ma anche per chi non segue il gruppo.

L’estensione rock – elettronica crea un momento unico, e i testi uniti alla melodia creano un “meraviglioso disastro” che si tramuta subito in poesia.

Assolutamente consigliato. Trovate l’album qui.

Gabriele Romano