Mod Sun: God Save The Teen | Recensione

mod sun god save the teen recensione

A pochissimo tempo dal precedente lavoro “Internet Killed the Rockstars” torna Mod Sun con un nuovo album: God Save The Teen, la recensione.

Derek Ryan Smith, classe 1987: ecco il vero nome di Mod Sun, cantautore statunitense che pubblica il suo quinto album dal titolo ‘’God Save The Teen’’, edito da Big Noise. Questa, la recensione di Music Voltage.


In questo nuovo lavoro, uscito a distanza di due anni dal precedente, troviamo 12 canzoni e alcune collaborazioni come quella con Avril Lavigne ( sua fidanzata e presto moglie ) e Royal & The Serpent. Nella copertina vediamo il cantante al centro di una tavola, illuminato da una luce quasi paradisiaca e tutto intorno diverse persone che gozzovigliano e fanno baldoria… un richiamo al quadro dell’ ultima cena, in versione moderna e anche un pó grottesca.


Alcuni brani assomigliano a delle intro, considerando la loro durata, circa un minuto e mezzo, ma nel complesso l’album è un successore pop/rock più evoluto di ‘’Internet Killed The Rockstar’’. Una particolarità di questo album è che non ci sono singoli estratti e a quanto pare non ce ne saranno: un nuovo modo di promuovere la musica, che potrebbe dare i suoi frutti… o potrebbe essere un arma a doppio taglio. Ma iniziamo subito l’ascolto.
Il primo pezzo si intitola ‘’Eyelids’’ ed è una scarica di adrenalina! Il graffio vocale del cantante e la batteria infuocata rendono questo pezzo uno dei più interessanti dell’album. Il ritornello è tutt’uno con il resto del brano, come se fosse una canzone con un’unica strofa continua. Ci piace.
‘’Revenge’’ ha un coro iniziale quasi da stadio… o da cheerleader, dipende i punti di vista. Anche in questo pezzo il ritmo è sostenuto senza mai diventare scontato, con alcune sfumature elettroniche. Ed eccoci arrivati ad ‘’Avril’s Song’’, dolce dedica alla propria ragazza che, come dicevamo prima, è Avril Lavigne. Un pseudo ballad acustica, che dal secondo verso diventa un vero e proprio pezzo pop/punk incazzato…per lo meno nel sound, il testo è di una morbidezza estrema. Che belle tutte queste dediche d’amore, il nostro cuoricino è totalmente immerso nello zucchero.


Shelter’’ è il pezzo in duetto con Avril. Agli antipodi di ‘’Flames’’, questa canzone è destinata ad entrarvi in testa e anche nel cuore. Perfetta come sempre l’unione delle due voci; in questo brano i due artisti si giurano amore eterno. Chi come noi è curioso di sapere quando la coppia convolerá a nozze? Voci di corridoio dicono quest’estate. Attendiamo.
Courtney Fucked Kurt’’ è un intro completamente pazzo. Brano urlato, quasi disturbante. Chissà la povera Courtney Love come la prenderà sentendo un testo così poco lusinghiero nei suoi confronti . E passiamo a ‘’SOS’’, brano in collaborazione con Royal & The Serpent. Beat R&B, prevalentemente pop, qui svaniscono le chitarre o la batteria. Brano molto carino, che nonostante proponga un genere diverso dal resto dell’album, non crea spaccature tra una canzone e l’altra.

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Single Mothers’’ è un brano dedicato alla madre. Parla della separazione tra i genitori del cantante, e di come la madre si sia presa cura di lui come madre single. Un suono morbido, quasi sussurrato, dove la voce è la vera protagonista. Si raccolgono sempre i pezzi dopo una grande battaglia, ma bisogna andare avanti a testa alta. Bella lezione di vita.
Iris’’ ci ricorda qualcosa…eccoci di fronte ad una cover! Questo pezzo originariamente è stato interpretato dai Goo Goo Dolls, uscito ben 25 anni fa. Questa versione non ha nulla da invidiare alla precedente, forse anche più decisa. Un bel salto indietro nel tempo, l’effetto malinconia vi assalirá.


‘’When We’re Dead’’ ci riporta prepotentemente nel sound pop/rock. Brano che cresce man mano che aumentano ni minuti di ascolto , partendo quasi in sordina. Squisito ma non lo annoveriamo tra i pezzi migliori dell’album.
“’Wolves’’ rallenta giusto per un attimo la situazione: un basso ci accompagna per il primo minuto del brano ma poi viene interrotto da una batteria quasi trascinata. In questo pezzo apprezzerete le doti vocali di Mod Sun, è il pezzo focale di tutto l’album.
‘’Drive’’ ha un senso di libertá che si tocca immediatamente. Sembra di tornare indietro ai primi anni 2000 quando la musica di questo genere era la prassi. Chitarre, arpeggi, il brano ci guida in dimensioni alternative. Che gran pezzo.

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Concludiamo con ‘’Delusional Confidence’, una bella ballad pianoforte e voce. Dopo aver iniziato con un pezzo bomba, concludere con una dolce carezza ci fa più che bene. Nonostante il testo racconti di una delusione, ci piace pensare che la controparte del dolore sia sempre un sorriso .
Ancora una volta questo artista ci regala un bel lavoro discografico. Nonostante restiamo affezionati al precedente lavoro, ‘’God Save The Teen’’ da un tocco di novità ed originalità a questo music business un pó standardizzato da troppi anni. Chissá se magari il 2023 sará l’anno di un concerto di Derek in Italia… noi ti aspettiamo. La musica ci salverá tutti.

Senti come suona

Marco Gruttaglia