E’ “All I Know So Far: Setlist” il titolo del nuovo album live di P!nk, uscito il 21 Maggio tramite l’etichetta RCA Records.
Un album che racconta in musica un anno di tour in giro per il mondo: il “Beautiful Trauma Tour” del 2019.
Insieme ad esso, è appena uscito su Amazon Prime Video il docufilm omonimo diretto e prodotto da Michael Gracey con Isabella Parish. L’album è un viaggio emozionale che ripercorre le tappe più importanti della lunga e fortunata carriera della cantante, dove pezzi come “Just Like A Pill” o “Who Knew” non risentono del tempo passato ma suonano ancora oggi in maniera attuale.
Il graffio e la grinta di P!nk la si ritrova in tutta la durata dell’album, in pezzi come “So What” o “Fuckin’ Perfect”, per poi mescolarsi a melodie più soft come “Just Give Me a Reason” o “Walk Me Home”. All’interno vi sono 2 inediti, il pezzo “Cover Me In Sunshine” in duetto con la figlia Willow, estratto come primo singolo , già uscito a febbraio, e il nuovo singolo “All I Know So Far”, pezzo potente coadiuvato da un video musicale d’impatto e pieno di colori e animazione, in perfetta sintonia con i video più recenti della cantante e a i quali ormai ci ha fatto abituare. Non mancano delle cover all’interno ( lei da sempre il massimo in esse ), e la scelta è ricaduta su pezzi storici come “Time After Time” di Cyndi Lauper o “River” di Joni Mitchell, ma Alecia riesce a stregare nella perfetta esecuzione di “We Are The Champions” e “Bohemian Rhapsody” degli immensi Queen!
Unica pecca é stata escludere pezzi importanti della sua discografia che hanno segnato il suo successo, come ” Get the Party Started” , ” Don’t Let Me Get Me” o “Stupid Girls”… un colpo basso per chi é cresciuto nella generazione 2000 ed ha divorato ogni singola parola di queste canzoni.
Ancora una volta P!nk riesce a lasciare il segno, dopo ben 21 anni dal suo debutto nel mondo musicale e ci dimostra le sue competenze e la sua professionalità, una donna che è riuscita ad esorcizzare i suoi dolori con la musica e che mostra al mondo, uno squarcio di quel “circo” che lei stessa chiama vita.
Marco Gruttaglia