P!nk è una delle artiste internazionali più acclamate in tutto il globo, e da oltre due decadi ci fa emozionare con la sua musica unica nel suo genere. Ora arriva il suo nono album in studio, dal titolo ‘’Trustfall’’, edito da RCA, la recensione.
Tredici nuovi brani anticipati dai singoli ‘’Never Gonna Not Dance Again’’ e la title track, un nuovo lavoro che reinventa la poliedrica carriera di Alicia, sempre inarrestabile.l; l’ album prende forma giá da qualche anno, ma è stato cotto a fuoco lento, per essere rilasciato solo adesso.
Partiamo subito con il primo brano dal titolo ‘’When I Get There’’. Questa dolce ballad è un tributo al padre dell’artista, scomparso recentemente. Piano e voce, come ci ha abituati Pink. Questo ‘’triste’’ inizio emoziona, soprattutto perché sappiamo bene quanto P!nk abbia avuto un rapporto difficile col genitore . Toccante, questo è il giusto aggettivo per questo brano.
‘’Trustfall’’ è un pezzone! La tipica canzone che senti e dici : ‘’questa è una canzone di P!nk!’’. Ha carattere, un beat pop elettro davvero ben fatto ed è destinato ad essere un singolo potentissimo, che scalerá le classifiche. Era da un pezzo che non rilasciava un singolo cosí potente, da ‘’What About Us’’ nel lontano 2017.
‘’Turbulence’’ ha un retrogusto pop/rock che richiama i primi album dell’artista, e giá ci piace. Un inizio quasi in sordina, che esplode subito dopo il primo minuto di ascolto, pur rimanendo un pezzo calmierato.
‘’Long Way To Go’’ vede la partecipazione di The Lumineers, bella la fusione delle voci tra di loro. Un pó folk un pó acustico, c’è un pó di tutto dentro. Anche un pó sottotono, ci si aspetta una vera partenza del pezzo che peró non arriva.
‘’Kids In Love’’ vede la partecipazione di First Aid Kit. Una chitarra acustica, un pezzo molto easy ma comunque gradevole all’ascolto. Senza grandi pretese.
La scossa arriva con ‘’Never Gonna Not Dance Again’’, che ci butta in una dimensione diversa: quella della leggerezza. Pezzo ballabile, fatto per scatenarsi, con un groove che non ti togli dalla testa. Questa leggerezza è tipica di P!nk, capace di donarci pezzi impegnati ma anche allegri e frizzanti.
‘’Runaway’’ ha un sound anni ’80, molto elettronico. Pezzo da tenere d’occhio, cresce ad ogni ascolto. Potenziale singolo, direi proprio di si.
“Last Call’’ invece ci richiama gli anni ’90, quasi un viaggio nel tempo. Anche qui un sound pop/rock, e diciamola tutta… a noi P!nk piace cosí, un pó cazzuta. Negli ultimi anni ha perso la sua moltezza, ma con questi pezzi speriamo molto in una sua redenzione.
‘’Hate Me’’ riconferma questa convinzione: un ritorno alle origini che noi tutti bramavamo. Pazzesco il ritornello, che di sicuro non ‘’odierete’’.
“Lost Cause’’ ci riporta con i piedi per terra, accompagnati da un pianoforte che morbidamente contorna la voce della cantante. Una biografia in musica, che narra la vita tra alti e bassi, senza filtri.
‘’Feel Something’’ ti provoca qualche brividino alla schiena rimanendo una canzone pacata ed è un bel passaggio ad : ‘’Our Song’’, la ballad più bella di questo album. Da sentire live, dará dei colpi allo stomaco davvero potenti; talvolta la semplicità di un pezzo è anche la sua forza. Concludiamo con ‘’Just Say I’m Sorry’’, nuova collaborazione della cantante con Chris Stapleton, con cui aveva performato nel precedente album. Che dire… qui abbiamo due fuoriclasse che, uniti attraverso dei suoni, formano un’unica grande potenza.
Gran bel ritorno per P!nk, che con i due precedenti album aveva perso qualcosa musicalmente parlando, come se si fosse arenata da qualche parte senza più riuscire a ripartire. Qualche pezzo statico lo troviamo anche in questo album, ma nel complesso ci ha dimostrato di essersi risvegliata dal torpore musicale che da qualche anno la pervadeva.
Ottime premesse; ad ogni ascolto vi innamorerete di questo progetto fresco e interessante. Siamo cresciuti, ma siamo pur sempre arrabbiati, quello non ce lo toglierete mai. Ben tornata, ragazza rosa!
Marco Gruttaglia