Red Hot Chili Peppers: Unlimited Love

Un po’ di pepe nella musica: tornano i Red Hot Chili Peppers!


Dopo anni di silenzio, tornano i Red Hot Chili Peppers e lo fanno con “Unlimited Love”, dodicesimo album della band edito dalla Warner.


Questo nuovo lavoro segna il ritorno di John Frusciante, rientrato nella band 3 anni fa, e la collaborazione con lo storico produttore Rick Rubin.


I componenti della band dichiarano:


«Il nostro unico obiettivo è perderci nella musica. Noi abbiamo passato moltissime ore, insieme e da soli, ad affinare il nostro mestiere e dandoci l’uno all’altro, per realizzare il miglior album possibile. Le nostre antenne sintonizzate con il cosmo divino, eravamo così dannatamente grati per l’opportunità di stare insieme in una
stanza e, ancora una volta, cercare di migliorare. Giorni, settimane e mesi trascorsi ad ascoltarci, comporre, jammare liberamente e arrangiare con grande cura e determinazione il frutto di quelle jam sessions. I suoni, i ritmi, le vibrazioni, le parole e le melodie ci hanno rapito. Desideriamo con tutto il cuore essere una luce nel
mondo, per elevare, connettere e riunire le persone. Ogni brano del nostro nuovo album Unlimited Love, è una sfaccettatura di noi, che riflette la nostra visione dell’universo. Questa è la missione della nostra vita. Lavoriamo, ci concentriamo e ci prepariamo, così che quando arriva l’onda più grande, siamo pronti a cavalcarla.
L’oceano ci ha regalato un’onda potente e questo album è la cavalcata che è la somma delle nostre vite. Grazie per l’ascolto, speriamo che vi piaccia»


Composto da 17 tracce ed anticipato dai singoli Black Summer e These Are The Ways, l’album si apre proprio con il primo singolo, Black Summer, un pezzo che ricorda alcuni successi del passato della band, ha una vena di romanticismo, ma è un pezzo ad effetto? Direi proprio di no! Si blocca, non parte o lo fa solo in piccolissima
parte.


Here Ever After ci smuove e ci butta in una dimensione diversa… Un vero pezzo da Red Hot! Bel sound, stile maturo, graffio tipico del frontman inconfondibile.Not The One è una ballad dolce e semplice, carina… vi rimarrà in testa, ne siamo sicuri.

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Poster Child ha uno stile che strizza l’occhio allo stile jam: suoni interessanti sicuramente, ma pezzo piatto. She’s A Lover ha un basso che ti martella il cervello, tipico dei pezzi della band. These Are The Ways ha un sound migliore del primo singolo, di quelli che ti fanno scatenare, con la batteria in primo piano. Un ritornello
pazzo e le strofe più “calme”, che bello questo passaggio di stile!

Watchu Thinkin ci ributta ancora una volta nel passato, si sente davvero il ritorno di Frusciante!
Invece in Bastards Of Light abbiamo un’ influenza elettronica niente male che si mescola con il rock in un mix perfetto.


One Way Traffic è il pezzo più interessante dell’album per noi: ha un’ anima, un inizio ed una fine ben definita, il rock trasuda da tutte le note… Molto bella!


Veronica è una semi ballad; assistiamo ad un cambio di genere, dapprima molto calmo e poi più “movimentato” nella parte centrale, con qualche piccola distorsione.


Let ‘Em Cry ci piace per la particolarità del basso, sempre presente, coadiuvato da una tromba in sottofondo.


The Heavy Wing e Tangelo concludono l’album: la prima più Groove, l’altra più lenta, l’una il riflesso dell’altra.

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In conclusione… Per definire questo album potremmo usare molti aggettivi, ma non è di certo il lavoro migliore della band: molta ripetitività nel sound, alcuni brani sembrano la fotocopia di altri, quello che ci è mancato è il graffio della band (ritrovato solo in pochi pezzi), c’è una certa staticità che disorienta.


Non ci sentiamo di bocciarlo, ma avevamo delle aspettative diverse. Forse quel pepe che caratterizzava l’anima stessa della band sta lentamente svanendo? Ai posteri l’ardua sentenza.

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Marco Gruttaglia

Correzione a cura di Valentina La Viola