Ricky Martin: “PLAY” | Recensione

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Esistono due tipi di persone al mondo: chi ha ballato sulle note di un pezzo di Ricky Martin e chi mente; lui, re indiscusso della musica pop latina, da oltre 30 anni ci regala pezzi indimenticabili che ci hanno fatto scatenare senza ritegno. Non pubblica un album dal lontano 2015, nonostante nel 2020 abbia pubblicato un EP dal titolo “Pausa” e adesso torna con un nuovo EP dal titolo “Play”, edito da Sony Latin, la recensione.


Questo EP, così come il precedente, getta le basi per il nuovo album che uscirà a breve ( voci dicono che
arriverà proprio entro fine anno ) ed è composto da nuovi pezzi che si prospettano carichi di fuego.
Molti sono stati i fattori che hanno portato allo slittamento di questo lavoro: inizialmente previsto per il
2020, con il titolo Movimiento, c’è stato uno stop da parte del cantante che, in concomitanza alla
pandemia da Covid-19, ha iniziato a soffrire di attacchi di panico; questo portò alla decisione di dividere
l’album in 2 EP differenti, cambiare il nome del progetto rilasciandoli a distanza di 2 anni l’uno dall’altro.
In merito a questo lavoro, il cantante scrive su Twitter:


Fare musica, selezionare le canzoni e condividerle con voi è la mia passione. Lo faccio da anni e la vostra
reazione è, senza dubbio, la motivazione che mi spinge avanti in questo complesso viaggio chiamato vita.
Non voglio più aspettare. Ecco una pubblicazione a sorpresa della mia nuova musica per voi con amore.

Spero che vi piaccia tanto quanto l’ho apprezzata io nel realizzarla.

Il progetto è anticipato dai singoli Otra Noche En L.A. e A Veces Bien Y A Veces Mal ed il processo di
composizione è stato molto particolare:


Non sai mai come verrai sedotto dalla musa. Pensavo che avrei pubblicato un tipo di album hard-core,
festaiolo e ballabile con Play, e no. Ogni volta che mi chiudo in studio con diversi produttori e diversi
compositori, ho un’idea di quello che pensavo sarebbe venuto fuori, e non si sono prodotti nient’altro che suoni rilassanti molto belli e gentili.

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Ma iniziamo subito l’ascolto e partiamo con Acido Sabor.Un pezzo nostalgico con un retrogusto sexy
come solo sa fare il nostro caro Ricky. Questa malinconia tramutata in musica ci piace e ci immerge in
questo viaggio dai tipici suoni latini, non riconducibili ai tormentoni usa e getta a cui purtroppo siamo
abituati da anni, ma con un tocco di originalità che ci da un sussulto che non si può ignorare.
Amordio ha una base pop molto ipnotica, e in questo contesto la lingua spagnola si sposa bene con il
ritmo molto “americano”. Nella sua semplicità, il pezzo funziona e non è di certo inferiore agli altri che si
trovano all’interno, forse volevamo che in alcuni tratti azzardasse di più, ma è un “errore” che possiamo
perdonare.
Paris In Love ci fa davvero andare in estasi! Sound accattivante, con alcuni insert in inglese. Ci troviamo di
fronte ad un pezzo un po’ urban, ma potente dall’inizio alla fine. Perfetto per essere un futuro singolo,
andrebbe bene nelle classifiche mondiali a mani basse, incarnando tutte le prerogative che la musica
moderna cerca. Un tocco di genialità.
Reina De Corazones trova la partecipazione di Keytin. Parte come un pezzo quasi “silenzioso”, che va a
crescere man mano. Bella la fusione delle due voci, crea una bella atmosfera ricca di mistero e sensualità,
chiudendo il pezzo con la stessa modalità del suo inizio.
Otra Noche En L.A. è una soft ballad dedicata ad un amore conosciuto nella grande città, che adesso non
c’è più. Un testo che ci fa comprendere quanto certe esperienze, nonostante siano brevi, possano rimanere
vivide nella nostra mente, quanto le speranze non si affievoliscano mai dopo un incontro che ha del magico
in tutta la sua durata. Molto carina.

A Veces Bien Y A Veces Mal vede la partecipazione della band messicana Reik. Anche questa pop ballad ci
colpisce, molto più della precedente, con un ritmo lento e intenso.
L’amore ancora una volta è il centro di questo pezzo, ma qui troviamo una vulnerabilità differente,
un’accettazione del fatto che certi amori regalano un’emozione per sempre, come citava Eros Ramazzotti in
una celebre hit estiva di qualche anno fa.
Questo EP completa il precedente lavoro con una forza molto più costruttiva ed esplosiva, ci mette di
fronte un lato più intimo dell’artista, dandoci prova di una vulnerabilità molto accentuata, senza però
tralasciare la nota danzante che da anni contraddistingue il nostro Latin Pop God.
Piacevole esperienza, se siete amanti del genere; vi consigliamo l’ascolto in spiaggia, al tramonto, con il
rumore delle onde che si infrangono sulla riva. Non c’è nulla di più azzeccato, good job Ricky!

Ascolta e leggi anche la recensione di “Special”, il nuovo album di Lizzo qui!

Marco Gruttaglia

Correzione di Valentina La Viola