Sangiovanni: Cadere Volare | Recensione

sangiovanni cadere volare recensione

Immergersi ad ascoltare un intero album di Sangiovanni è l’unico modo per scoprire, davvero, cosa abbia questo giovane ragazzo da comunicare al mondo.

Andiamo quindi a leggere la recensione di “Cadere Volare“, il nuovo album di Sangiovanni.

I suoi successi sono innumerevoli, da Malibu e Lady che hanno fatto delle classifiche la loro casa nel 2021, alla più recente Farfalle. Tutte canzoni fresche ed apparentemente leggere, ma l’artista, tende a sottolineare che, in fondo, quanto tutte le sue canzoni abbiano un testo e un significato più profondo rispetto quello che appare.Si quindi a temi di amore, fragilità, lasciarsi cadere, lasciarsi volare e soprattutto sentirsi liberi.

sangiovanni cadere volare recensione


E mentre Cadere Volare, brano d’apertura, che da anche nome al disco è il manifesto dell’ immergersi nel mondo del giovane, aprendo numerose strade a quelli che poi saranno i temi del disco; Che Gente Siamo
risulta uno di quei brani da intello-rapper, di nuova generazione. Uno di quei brani che si discostano dal
tema finto del politically correct, quando poi si punta sempre il dito contro l’unico che ha qualcosa da dire.
Un brano arrabbiato e pieno di risentimento al quale però viene associata una produzione banale e
scontata, giusto per fare due ascolti in più. Bocciata? No, si apprezza lo sforzo e il messaggio che si vuole
dare. Si poteva fare di meglio? Si.


Saltando Farfalle, che abbiamo commentato già parecchie volte, un brano orecchiabile che piace a molti,
sicuramente poteva esser prodotta meglio, ma era destinata ad essere una semplice hit d’amore, quindi la
si apprezza per quello che è; si continua con Cortocircuito, un brano che fa riflettere sulle responsabilità
dell’essere famoso ed impegnato, così impegnato da dover ignorare i momenti privati e lo stare con le
persone che si amano. Un vibe anni ’90 che piace e che trascina verso la disperazione dell’artista per non
godersi la vita a pieno. Tutto bello, ma bisogna scavare ancora in fondo per trarre questo messaggio, non
proprio diretto.


Stessa cosa vale per Sigarette alla Menta. Un ottimo brano ben prodotto e con un suono particolare e
dettagliato, non proprio tipico delle classifiche odierne e con un testo talmente pieno di metafore, che per
giungere a comprendere il suo senso, bisognerebbe parafrasarlo. Certo l’idea è ottima, ma l’arrivo al cuore
dello spettatore sembra più complesso.


Uno dei pezzi meglio riusciti del disco è sicuramente Cielo Dammi La Luna, con la sua struttura semplice ma
dannatamente piena di emozioni e sentimenti forti, nella sua interpretazione e nel suo testo. Un pezzo che
mostra non solo la bravura sincera, ma la forza e la fragilità di Sangiovanni.
E’ più moderna e “social” Perderci (forti), un brano che si distacca dal genere di Sangiovanni, sembrando
più un brano di Blanco o di qualche nostrano artista pop rap. Un brano carino ed orecchiabile, con un testo
ben articolato ove il tema dell’amore è ancora ben presente.


Un sound più latino e un’atmosfera acustica creano un inedito Sangiovanni in Amica Mia. Percussioni e
chitarre creano l’intesa perfetta per questo nuovo pezzo ben riuscito e con un discreto testo, che non
spicca come gli altri per via della musicalità ipnotica, ma è comunque bello e costante nelle tematiche
prima trattate. Si apprezza anche un cantato più spontaneo e meno artificioso.


Ma tralasciando i lati sperimentali ed acustici, torniamo alle origini con Duedinotte, un brano caotico e
elettropop con quel filo di rap necessario per farla spiccare tra le altre. Sarebbe un ottimo seguito come
futuro singolo per Cadere Volare. Non è perfetto, ma si fa piacere ed è estremamente orecchiabile.
Una bella mid tempo è invece Parolacce, impreziosita da pianoforte, una spruzzatina di violini e cori che
creano l’atmosfera di una ballad per le strofe, mentre scoppiano nel ritornello, ricordando per alcuni
frangenti la track precedente. Fa la sua figura nel disco, ma in mezzo ad altre canzoni potrebbe risultare
anonima, per i fan invece, diventerà una delle preferite.

Giungiamo verso la fine del disco con Titanic. Un brano che non brilla come i precedenti: troppo umido e
blando, pieno di sintetizzatori e di autotune, si avverte un briciolo di chitarra e pianoforte in lontananza, ma
tutta l’elettronica di fondo fa dubitare dell’originalità di essi. Può essere bello invece il testo di questa
ballad, che musicalmente,somiglia però troppo ad un pezzo dozzinale.


Ma la vera ballad è Se mi aiuti. Un pezzo spontaneo, genuino e buono, che segue la scia di Cielo Dammi La
Luna. Tutti gli strumenti veri usati finora, ritornano per un grande encore finale desiderato e pazzesco che
mette in risalto le migliori doti del cantante e della sua composizione scritta. Un pezzo raffinato e toccante
che tanto si voleva raggiungere, e che alla fine è arrivato.


In breve: Mi aspettavo qualcosa di più movimentato, più hit, più canzoni fresche da parte di Sangiovanni, e
invece sono inciampato nella spirale del suo mondo complesso. Un album che piacerà perché
essenzialmente è ben fatto e il talento di Sangiovanni è palpabile. E’ un bene sapere che i giovani d’oggi
possano nel loro stile, avere dei testi più profondi e intensi nella musica che ascoltano, non fatta più solo di
frasi “fighe”, ma anche di contenuto.

Hai già letto le novità in arrivo questa settimana? Le trovi qui.


Gabriele Romano

Correzione a cura di Valentina La Viola