Stato Brado: Il Sonno della Ragione | Recensione

stato brado il sonno della ragione recensione

Il sonno della ragione è il nuovo lavoro degli Stato Brado; disco che tratta di una tematica alquanto importante e -ahimè- assai triste: basare la propria vita sull’estetica, apparire più che essere. ORMAI il nostro involucro non basta più ad essere un biglietto da visita, ma viene captato come essenza, la recensione.


Questa è per la band, la vera mostruosità della gente di oggi; l’atrocitá del nostro essere (poco) umani.
La curiosità di ascoltare Il sonno della ragione è tanta,quindi addentriamoci in queste nove track dal gusto Pop/Folk e lasciamoci andare al loro ritmo.
“Occhio non vede, cuore non sente” questa è una frase estratta dal brano Bestie. Una frase che racchiude in sé, tutta l’essenza del pezzo. Sambriamo avere un cuore dentro la nostra cassa toracica, ma sembra essere insensibile agli stimoli. Siamo bestie che camminano in branco, con una rabbia repressa forse data per lo più dai social, forse dalle frustrazione che tante volte non riusciamo a gestire. Sarebbe ottimo distrarsi con un aperitivo per alleggerirci dalle pesantezze che ci rendono ancora più bestie ma … in fondo è solo un’utopia (?)


Mostri è la paura di mostrarsi, perché il pregiudizio della gente ci terrorizza,la paura dei mostri genera in noi altrettanti mostri,e allora ci barrichiamo in casa chiudendo per bene a chiave la nostra anima cercando di riaprirla poi per mostrarci al mondo, lo facciamo con passo felpato, immortalandoci in un selfie con tanto di filtri per apparire perfetti; cossicché i mostri non possano puntare il loro dito storto, (del tutto), sul nostro aspetto, perdendo così di autenticità, diventando mostri tra i mostri.


Il tamburo di latta è un appiglio per tenere stretta la parte infantile e pura del nostro essere. Poi arriva quel giorno che, seppur crescendo fisicamente (e riservando la nostra parte più pura) dobbiamo confrontarci con la nostra parte adulta, con il mondo degli adulti, scoprendo così, che il mondo dei grandi, è fatto perlopiù di menzogne e falsità, facendo così ruzzolare per vicoli oscuri quel tamburo di latta che custodiva la nostra parte più candida.


A volte ci faremo carico volentieri di quei mostri che vogliono mettere al tappeto e mettono al tappeto, la vita di chi amiamo, la vita, però, non ci dà altra scelta che continuare, nel bene e nel male, va avanti facendoci restare inermi davanti alla sofferenza altrui.


Dunia e il mostro ci rende deboli e forti allo stesso tempo. Quanta tristezza si cela dietro un circo, vedendo un animale soffrire dietro le sbarre prima del suo numero? Pensate Il Cammello in una gabbia, col suo sguardo triste e perso nel vuoto e pensate al suo domatore nella sua stessa identica situazione. Vi ispirerebbe la stessa tristezza del Cammello? L’uomo è l’animale più feroce.
La canzone della trapezista sembra essere una canzone che parla di rassegnazione, dove in fondo troviamo un barlume di speranza; specie quando la trapezista esordisce col suo numero e sogna, vedendo il pubblico ancor più piccolo di quanto i suoi occhi possano riuscire a vedere.
Ascoltando Siamesi è inevitabile la pelle d’oca.

La storia di due sorelle nate unite, costrette a condividere tutto, dalla stessa maglietta del solito colore, al bagno e … l’amore? No, L’amore no! Due menti non possono trovare spazio per un solo cuore.Cosa si cela dietro alla maschera dell’illusionista? Poco importa, la gente è pronta a vedere il suo prossimo trucco. Salviamo la faccia, con la nostra libertà di esprimerci sui social, salviamo la faccia dai filtri che ci coprono i difetti. Ci crediamo liberi e autentici dentro delle gabbie fallaci chiamate social. Tante volte crediamo di salvarci la faccia sulle piattaforme digitali, di essere al top, di aver espresso un’opinione degna di plauso, mentre stiamo solo inquinando il web di messaggi tossici e melensi.

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Il sonno della ragione
è un circo cantastorie che ti lascia aggrappato parola per parola, ad ogni track. Un album super interessante che racconta della ferocia umana che sfocia quasi nel ridicolo e non dà spazio ai problemi e alla sensibilità altrui. Sempre più presi dal nostro ego diventiamo mostri di dimensioni elefantiache, nutrendoci così di insensibilità, frustrazioni e invidia.


Gli Stato Brado, una band da sentire assolutamente, così fuori dalle righe e trasognata che vi condurrà dall’altra parte del mondo. Quella più cruda forse ma anche quella più vera (purtroppo). Il sonno della ragione ci insegna la sensibilità attraverso dei brani che raccontano l`esatto opposto.

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Roberta Lo Giudice

Correzione di Valentina La Viola