The Linda Lindas: un gruppo di 4 ragazze di origine asiatiche/americane che vivono a LosAngeles. I loro nomi sono Bela, Eloise, Lucia e Mila. Nel 2020 diventano virali su internet per aver suonato in una libreria un loro pezzo, da li si intuisce subito la carica esplosiva e con venature pop/rock, nonostante la loro giovane età (precisamente 12, 14, 15 e 18 anni ). Firmano subito un contratto con l’etichetta Epitaph e dopo il rilascio in maniera indipendente di un EP nel 2020, adesso pubblicano il loro album di debutto dal titolo Growing Up. Qui la recensione.
Un album che parla dell’adolescenza, una fase problematica, ma anche spensierata, in cui dolce e amaro si mischiano separati da un velo sottilissimo. Si parla di amicizia, d’amore, delusioni, frustrazioni e tutte le sensazioni tipiche dei ragazzi in quella particolare fascia d’età.
Composto da 10 canzoni ed anticipato dal singolo omonimo Growing Up, l’album si apre con Oh! un bel mix di rock stile anni ’70, una bella carica apre questo progetto musicale che appare già molto interessante dal primo secondo. Anche il graffio delle voci delle componenti lasciano un segno, ci piace molto!
Growing Up è un pezzo musicalmente molto interessante, con predominanza del bassoe di una batteria martellante. Ci incuriosisce non poco questo mood, privo di sbavature ma già “maturo”, nonostante si tratti del primo approccio musicale delle ragazze.
Talking To Myself è una canzone introspettiva che parla dei dubbi che ognuno di noi ha ad un certo punto della propria vita e per risolverli bisogna farsi qualche domanda. Molto semplice come pezzo, ma gradevole all’ascolto, qui risalta la parte pop del gruppo.
Fine è fortissima! Il tipico pezzo che ti fa scatenare senza ritegno, con un “grido” che richiama molto lo stile della band Hole. Chitarre sporche, suono potente, ottima esecuzione; passiamo a Nino, che potremmo definire un sequel del pezzo precedente.
Nonostante la voce facesse da protagonista prima, qui viene dato più spazio alla chitarra che risuona in dei piccoli assoli, proprio per rimarcare la voglia di farsi sentire.
Why è uno dei pezzi più belli dell’album, un mix perfetto tra arrabbiatura e rock infuocato.
Pezzo molto radiofonico, speriamo di poterlo sentire in giro presto e, chissà , vedere pure un bel video musicale.
Cuantas Veces è un pezzo in spagnolo, che si fa spazio in un album totalmente in inglese. Carino l’effetto, ma non ci convince molto. Un esperimento è pur sempre un
esperimento, ma non è detto che il risultato sia quello sperato. Ma passiamo avanti.
Remember ci ributta negli anni ’70 e ci fa scuotere ancora una volta: un bel pezzo ritmato, rockeggiante e pieno di vita! Bel groove. Arriviamo a Magic, qui troviamo un balzo negli anni ’90, con un sound che ricorda i pezzi usciti in quegli anni, dove questo stile di musica la faceva da padrona in tutte le radio. Che gran carica, un pezzo che non ci stancheremo di ascoltare.
Concludiamo con Racist, Sexiest Boy, il pezzo eseguito 2 anni fa, che le ha fatte diventare virali.
Pezzo breve, ma d’impatto, qui entriamo in un ulteriore dimensione: testo urlato, al limite dell’hard rock, risultato molto azzeccato e carico di grande energia esplosiva. Una degna conclusione per questo gioiellino.
Che dire… questo album ci piace! Diretto, sincero, con piacevoli “distorsioni” musicali, siamo contenti che molti artisti stiano riportando in auge il genere, e che le generazioni restino ancora affascinate da suoni ben lontani da quello che il mercato musicale propone.
Sarete molto felici di sentire quest’album, qualcuno ripenserà alla propria adolescenza, ormai andata, ed avrà forse un velo di nostalgia, ma siamo certi che rimarrete stupiti e, senza pensarci su, lo inserirete nelle vostre playlist ingorde di musica nuova e sempre fresca.
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Marco Gruttaglia
Correzione a cura di Valentina La Viola