Torna Charli XCX: hyperpop per “Crash”

charli xcx crash recensione

È tornata Charlotte Emma Aitchison (in arte Charli XCX) con il suo quinto album dal titolo:
“Crash”, edito da Atlantic Records.


La cantante inglese ci delizia con questo nuovo lavoro dalle sonorità hyperpop, con chiaro riferimento ad un sound anni ’80 e ’90 e alla musica di Janet Jackson, grande fonte di ispirazione per l’artista.


Tra i vari rinvii, causati principalmente dalla pandemia, questo nuovo lavoro ha preso forma; il disco è composto da 12 tracce ed anticipato dai singoli Good Ones, New Shapes, Beg For You e la nuovissima Baby. Tra le collaborazioni compaiono i nomi di Christine And The Queens, Caroline Polachek e Rina Sawayama.


Nella copertina troviamo la cantante sopra il cofano di un auto, fa sembrare di essere stata
“investita”, questo atteggiamento da femme fatale è il punto focale di tutto il concept dell’album, il tutto ispirato dal film Crash di David Cronenberg, datato 1996; il lavoro viene definito dalla cantante stessa come un album più raffinato, sia musicalmente che artisticamente, definito anche l’album della sua “era più malvagia”. Tutte premesse molto intriganti, ma andiamo subito all’ascolto.

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L’album si apre con la title track Crash, una traccia con chiare influenze anni ’80; nel cantato ritroviamo un rap, che nel ritornello si annulla. Ci convince? Non tanto. Molto monotematica, non coinvolgente, ad eccezione della musica.


New Shapes è un pezzo tutto al femminile, con Christine And The Queens e Caroline Polachek. Gradevole il ritmo, non ci fa strappare i capelli ma possiamo definirlo un brano accettabile, anche qui troviamo lo stesso “problema” di prima: ottima base musicale, il resto carino.


Good Ones richiama lo stile dei pezzi passati della cantante. Finalmente iniziamo a ragionare! Questo pezzo pop ci cattura già dalle prime note, e ci fa sperare che i prossimi brani siano più compatti e meglio strutturati.


Constant Repeat non ci piace. Niente di nuovo, niente di che. Prossima traccia.


Beg For You è il pezzo più bello dell’album. Campiona un pezzo del 2006 del gruppo Milk Inc dal titolo Cry For You. Vediamo la partecipazione di Rina Sawayama; questo upbeat in loop ci fa ballare, intersecandosi perfettamente con le voci quasi all’unisono delle due artiste. Brava Charli, un 8 pieno al brano te lo diamo!


Move Me è un pezzo molto sensuale, con una base Rnb molto raffinata, una voce morbida e un suono quasi impercettibile.
Molto differente è il concept di Baby: un suono irriverente, una sensualità molto più spinta, sexy ma non volgare. Un pezzo molto dancefloor ma anche molto anni ’90. Ritornello banale, unica nota dolente.
Lightning inizia come una ballad, ma è tutto fuorché questo. Esplode nel ritornello con un sound elettronico, puro e genuino, molta distorsione nella voce, forse un po’ troppo in alcuni punti, ci piace nel complesso. Un 7? Si, ci sta.


Every Rule ha il potere di farti rilassare. Sicuramente il pezzo più studiato e il più “delicato”, ma andando avanti troviamo Yuck che ci scuote portandoci di nuovo dentro gli anni ’80. Nonostante la sua durata esigua, riesce ad essere un pezzo tanto conciso quanto compatto. Elettropop, è questo lo stile che percepirete all’ascolto.


Used To Know Me, ha un qualcosa che ci ricorda qualche altro pezzo: Swish Swish di Katy Perry, ma lasciata alle spalle la confusione iniziale, quello che si presenta a noi è un pezzo molto ballabile, orecchiabile e commerciale. Se l’effetto che si desiderava raggiungere è quello di risentire fino alla nausea questo pezzo, missione compiuta.

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Concludiamo con Twice, pezzo carino, al quale manca quel nonsoché che ci fa pensare “si ok… e quindi?” Si accettano consigli.

Questo album ha del potenziale, ma sembra che comunque al suo interno sia carente di qualcosa. Avevamo delle aspettative alte che sono state soddisfatte solo in piccola parte, non ci sentiamo certamente di bocciarlo. Ma un po’ di amaro in bocca resta.


Ve lo consigliamo se siete amanti del sound un po’ retrò, se avete assaporato gli anni ’90 o se volete ascoltarlo, vi raccomandiamo di farlo con poche pretese. Charli, brava ma non troppo, vedrai che al prossimo giro potrai essere più malvagia.

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Marco Gruttaglia