Verdena: Volevo Magia | Recensione

volevo magia verdena recensione

Un disco dalle sonorità vagamente “Beatlesiane” e definito (in positivo) anche, dallo stesso Alberto, “Ridicolo”, ridicolo perché pazzoide, perché la stessa follia è ridicola.
Stiamo parlando dei Verdena e del loro nuovo (il settimo) disco, Volevo Magia.


Sogno o realtà? Alcuni rapporti sembrano sfidare il surreale. Ti fanno stare bene e allo stesso tempo ti dannno filo da torcere. Meglio sedersi su una Chaise Longue e ragionarci su.
Il pezzo “Beatlesiano” per eccellenza è sicuramente Paul e Linda,  che ci riporta indietro a quelle melodie anni 60/70 per un piacevole ascolto.
 Certi magazine dal sapore un po’ Indie e un po’ Naif, riesce a trasmettere all`ascoltatore una gradevole musicalità. Una storia nuova che fa fare qualche passo indietro ad occhi chiusi, per cadere poi, dritti nel passato.
Passiamo alla track che dà il titolo all`album ovvero, Volevo Magia. Track nella quale prevalgono più le chitarre che le voci. Ma comunque Rock puro.

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“X sempre assente io vivrò sai è meglio così..” Assente dai sentimenti o assente dal mondo? Forse la seconda opzione è più semplice, quando si inizia a capire che si ha già la prima in tasca.
Sino a notte (D.I.) Sembra quasi voler dire “Senti, io con te c`ho provato, sta a te fare qualche mossa“.
Insomma, una relazione dove l`altra metà sembra essere esternamente insoddisfatta.
Rami sembra essere un brano di speranza. Un presente distorto e offuscato che ha comunque davanti uno spiraglio di luce. Ma bisogna prima diminuire l`offuscamento per poter vedere quel piccolo squarcio di speranza che c’è.

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Il nuovo e settimo lavoro dei Verdena è pazzo sì, ma fa anche impazzire. Sembra Rock/Rock ‘n’ Roll, ma la verità è che diversi generi musicali vanno intrecciandosi.
Passano gli anni, ma i Verdena restano sempre una garanzia assoluta.
Insomma… la magia tanto voluta è arrivata, basta solo prestare le orecchie a questo album!

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Roberta Lo Giudice

Correzione di Valentina La Viola