Torna la band gothic metal made in Italy più famosa al mondo, i Lacuna Coil, con un nuovo album dal titolo Live from the Apocalypse in uscita sotto l’etichetta Century Media
Questo nuovo progetto ( che sarà pubblicato in vinile, CD e in digitale ) è stato registrato l’11 settembre 2020 durante un concerto all’Alcatraz Club di Milano e trasmesso esclusivamente in streaming e senza pubblico a causa delle norme restrittive anti Covid-19. In questa occasione la band ha suonato il suo ultimo album di inediti, Black Anima, uscito nel 2019.
Composto da 16 tracce, il primo singolo uscito in aprile è stato Bad Things, seguito a maggio da Apocalypse e il 18 giugno è stato rilasciato il nuovo singolo dal titolo Veneficium, il quale rilascio andrà a coincidere con la premiere della proiezione e firmacopie del DVD al Legend Club di Milano.
“E’ stato bizzarro suonare in una venue completamente vuota ma è stato altrettanto elettrizzante potersi riconnettere con i nostri fan a casa e con i lavoratori dietro le quinte. Molte persone hanno partecipato virtualmente ed è stato un evento unico carico di emozioni e sentimenti.
Live from the Apocalypse è un’opportunità per offrire una nuova opportunità ai nostri fan mentre la crisi da COVID-19 è ancora una cosa reale, che riguarda tutti, loro e noi. Questo live album rappresenta un momento unico nella nostra carriera (e vita) che sarà ricordato per sempre come
quella volta in cui letteralmente siamo risorti dall’Apocalisse.”
Andrea Ferro, cantante dei Lacuna Coil
La prima traccia dell’album è Anima Nera,intro al pianoforte/voce nel quale la cantante del gruppo, Cristina Scabbia, canta il ritornello in italiano, per poi passare alla potenza di Sword Of Anger, dove le chitarre metal e la grinta delle voci di Scabbia e Andrea Ferro ( seconda voce del gruppo ) trasportano in una dimensione puramente rock.
Save Me è un grido di aiuto per chi non riesce a liberarsi dai fantasmi del passato, per chi sta crollando e non riesce a fermare il vortice di autodistruzione che lo avvolge, e la scelta di inserire come traccia successiva Now or Never è assai azzeccata, dopo l’abisso infatti si può solo risalire per ritornare alla vita!
Arriviamo a Reckless, un inno a lasciarsi andare ed essere “imprudente”, il sound di questo pezzo è davvero impeccabile, mentre Through the Flames è una ballad struggente che parla di un rapporto arrivato al capolinea dove l’unica cosa da fare è lasciar “bruciare tra le fiamme” i ricordi del passato.
La canzone che da il nome all’album è Apocalypse, caratterizzata da un giro di chitarre mozzafiato dove viene urlato un messaggio di redenzione per tutti coloro che vogliono ribellarsi al sistema o a tutto quello che c’è di sbagliato nel nostro mondo, per arrivare in una destinazione sconosciuta e desolata, quasi trasportati dal vento come appunto dice Black Feathers.
Under the Surface è la tipica canzone che parla di una persona apparentemente perfetta, ma che scavando sotto la superficie dimostra l’esatto opposto, la soluzione dunque è chiudere quel rapporto, come viene cantato in The End is All i Can See; ciò nonostante il pensiero che lega quella persona a te rimane vivo, quasi come un sortilegio.
Veneficium, pezzo che risuona nelle nostre orecchie come una potente canzone rock inframezzata da cori che richiamano i canti religiosi.
La canzone dove risalta al meglio l’abilità canora di Cristina è Black Dried Up Heart, dove angoscia ed inquietudine diventano un mix perfetto con il sound crudo proposto, mentre Bad Things risalta l’evoluzione canora fatta da Andrea nel corso degli anni.
I pezzi che chiudono l’album sono 3: “Layers of Time”, che sottolinea quanto la vita può essere lastricata di dolori, bisogna quindi andare avanti, cancellare e riavvolgere il tutto per poi ricostruire ( da qui il pezzo “Black Anima” ) e una nuova inedita versione di Save Me, dove troviamo al pianoforte Silvia Zanaboni, un’esecuzione piano/voce che dona al pezzo nuova vita.
A distanza di oltre 20 anni, i Lacuna Coil si confermano come una delle band più innovative e di qualità del panorama rock internazionale… e ci dimostrano che il rock non è morto e non lo farà mai!
Marco Gruttaglia