”Heaven :x: Hell”-Sum 41

”Heaven :x: Hell”-Sum 41

”Heaven :x: Hell”-Sum 41 ; sono una delle band pop punk piú amate, e nei loro 23 anni di carriera ci hanno regalato pezzi intramontabili come ‘’In Too Deep’’, ‘’Still Waiting’’ o ‘’With Me’’.

Adesso questi ragazzacci, capitanati da Deryck Whibley, hanno deciso di mettere la parola fine alla loro avventura, rilasciando l’ottavo e ultimo album della carriera, dal titolo ‘’Heaven :x: Hell’’, edito da Rise Records.

Dopo un lungo tour che li porterá in giro ovunque, la band finirá di suonare insieme ad inizi 2025, per salutarci per sempre.

Noi speriamo in un loro ripensamento, ma chi può dirlo.

Questo nuovo album è suddiviso in due parti, la prima che richiama lo stile pop punk, mentre la seconda ricalca un sound molto piú metal… per la bellezza di 20 brani!

L’album arriva dopo i singoli ‘’Landmines’’, ‘’Rise Up’’, ‘’Waiting On A Twist Of Fate’’ e ‘’Dopamine’’, partiamo subito con il brano che è stato terzo singolo.

‘’Waiting On A Twist Of Fate’’ è un pezzo potentissimo, che si apre con questa batteria prepotente che irrompe nella scena. Il tocco punk è palpabile, l’energia è pazzesca, questo brano è fuoco puro!

‘’Landmines’’ ricalca un pó lo stile del pezzo precedente, ma con un incisività maggiore. Uno dei pezzi piú significativi di questo progetto, da quel tocco di ‘’nuovo’’ a una band che sa ancora il fatto suo.

‘’I Can’t Wait’’ ha quelle atmosfere stile anni 2000, quel tuffo nel passato che ci provoca un sobbalzo e ci fa ricordare i giorni andati.

Stessa storia è per ‘’Time Won’t Wait’’, una pseudo ballad con un ritornello che ti entra in testa e che non va piú via.

‘’Future Primitive’’ è un pezzo da ola, dove puoi pogare dalla prima all’ultima nota. Live sará pazzesco, ci vediamo proiettati giá li.

‘’Dopamine’’ è una morbida melodia che sporcata dalle chitarre e dalla batteria, mantenendo quell’atmosfera nostalgica che permea il pezzo.

‘’Bad Mistake’’ ha quella rabbia adolescenziale che vive in ognuno di noi, quella a fatica addomesticata … ma che viene fuori senza troppe storie. Potente la voce di Deryck, fino a diventARE incisiva.

’Radio Silence’’ è un pezzo che inizia con un bel pianoforte, il cantato risulta un pó distorto, giusto per creare quell’atmosfera gotica e opprimente. Ma la magia che ne viene fuori non può essere spiegata.

Con ‘’Rise Up’’ inizia il lato piú metal e oscuro di questo album, quasi orrorifico. Non male il giro di chitarre, l’urlato di Whibley da sempre quel tocco in piú che perfeziona il pezzo.

‘’Stranger In These Times’’ alza l’asticella sempre piú su,fino a portarla ancora piú in alto. Nonostante le somiglianze con il pezzo precedente, tutto funziona molto bene e l’atmosfera non ne è scalfita.

‘’I Don’t Need Anyone’’ da un tocco di serietà a questo lato ‘’infernale’’ dell’album. Ci troviamo di fronte ad una canzone che mantiene la sua base punk/metal ma ha un lato nascosto, mostrandoci una profondità che quasi ci spiazza.

’House Of Liars’’ da una bella shackerata raccogliendo al suo interno tutto quello che i Sum 41 hanno dato, con in piú qualcosa di nuovo, quindi potremmo definirlo un brano che fa da ponte tra il nuovo ed il vecchio.

‘’It’s All Me’’ si concentra principalmente sulla parte musicale, mettendo in risalto la melodia piú che il cantato…che però in alcune parti lo fa risultare addirittura FORZATO.

Troviamo pure una cover dei Rolling Stones, ‘’Paint It Black’’, che viene riproposta in una versione molto piú in linea con lo stile dei Sum ma senza snaturarne la natura. E’ stata sporcata ma non rovinata, ecco.

Concludiamo con ‘’How The End Begins’’, questa bella, meravigliosa, stupenda canzone. Partendo da una base lenta e quasi silenziosa, il pezzo esplode nelle prime strofe, per poi arrivare ad un ritornello davvero forte e raffinato. Quale miglior pezzo per chiudere questo lavoro?

Un album che non annoia e ti prende dall’inizio alla fine, di gran lunga bella la parte ‘’Heaven’’, il lato ‘’Hell’’ ,forse con qualche pezzo ripetitivo, ma non scontato; ancora una volta i Sum 41 ci regalano emozioni con le chitarre, la batteria e quell’attitude che li contraddistingue e che ormai è un marchio di fabbrica.

Ci mancherete troppo, ragazzi.

Senti come Suona!

Marco Gruttaglia