Horus Black: Spinning Rainbow | Recensione

horus black spinning rainbow

Dopo aver avuto il piacere di intervistare Riccardo Sechi, in arte Horus Black – qui per l’intervista – andiamo  a recensire il nuovo EP del giovane artista genovese.


Dal titolo Spinning Rainbow, questo EP spazierá  dal pop, al rock n’roll e alla musica psichedelica degli anni ’50 e ’60, omaggiando i generi preferiti del suo autore.


La title track apre il disco con un sound tra il blues e il jazz, accompagnato da dolci percussioni, basso,
chitarre e piano. Una voce bassa impugna un pezzo interpretato in uno stile teatrale e magico, tanto da
sembrare quasi un pezzo da musical. L’autore, con il brano, ci invita nel suo nuovo mondo, composto di musica, magia e contornato dai colori di questo “arcobaleno roteante”.


Si continua con Beatrice, un pezzo più country-rock. A differenza del primo pezzo, qui la voce è più graffiante e slanciata verso le note più alte ed i falsetti. Ricorda un pezzo anni ’70 – ’80, con una eco in sottofondo e una chitarra che vola sugli accordi. Il ritornello ricorda, in qualche modo, Every You Every Me
dei Placebo di qualche anno fa, seppur i due pezzi non abbiano nulla in comune. Un ottimo pezzo, da ascoltare e riascoltare, curato nei minimi dettagli ed estremamente ipnotico.


Kill You With Kisses è invece un pezzo più tranquillo ed acustico. Basato principalmente sulla chitarra e
sull’interpretazione magistrale del suo autore. Una vera e propria ballad da ascoltare con attenzione.
Ma lasciando le ballad, arriviamo adesso al nuovo singolo: The Monster. Un brano più rock n’roll, simile per certi versi alla seconda traccia, ma più spigliato e rock n’roll. Le influenze del suo autore si riflettono parecchio in questo brano, che strizza molto l’occhio alla musica psichedelica. A differenza del brano
precedente, qui ci sono innumerevoli strumenti, fa infatti il suo debutto anche il violino.


Nell’ultimo brano, Mirror On The Wall, primo singolo estratto dal disco, troviamo invece un’atmosfera pop, a tratti psichedelici e rock n’roll, con un piacevole riferimento al musical e all’opera. Un pezzo suggestivo, d’altri tempi, ben trattato e ben prodotto. Eclettico è anche il videoclip musicale che lo accompagna, pieno di colori, ma allo stesso tempo di ombre, che fanno riflettere sul “lato duro” del pezzo,
nonostante le atmosfere fiabesche.


Spinning Rainbow è quindi un disco dalle mille sfaccettature e sfumature, proprio come i colori dell’arcobaleno. Il suo tono spensierato fa da contrasto alle atmosfere a volte cupe dei testi, ma è il  cantato, la produzione e soprattutto l’interpretazione del suo autore, a rendere Spinning Rainbow un momento così piacevole.

horus black spinning rainbow


Gabriele Romano  

Correzione a cura di Valentina La Viola