Il nuovo disco di Salmo, “Flop”, é uno degli album più attesi del 2021 sul panorama rap/hip – hop: chiacchierato, criticato e desiderato; ora é qui per farsi sentire!
Dopo il celebre “Playlist”, di 3 anni fa, dopo i cartelloni e i manichini sulle Cadillac a Milano, e un concerto che non rispettava appieno le norme anti covid-19; Salmo é pronto a far vedere a tutti i rapper, trapper e aspiranti colleghi della hip hop industry, chi é che comanda.
E che Salmo, all’anagrafe Maurizio Pisciottu, non sia la persona più diplomatica del mondo si sapeva, e pure bene, ma l’arte di trasmettere rabbia e ira anche nei propri progetti musicali non é da tutti. É infatti più facile ottenere una buona interpretazione da brani romantici, allegri o tristi, piuttosto che da brani intrisi di “odio”, ma Salmo sa come fare, a partire dalla copertina in primo piano con il suo volto da angelo (caduto).
“Flop”- infatti – si apre nel migliore dei modi: strumenti veri, voce vera, talento vero, niente autotune, niente tasti premuti a formare beat distorti, dando il suo massimo nei brani “Criminale” e “Mi Sento Bene”.Strano notare che, nonostante le tante tracce, le collaborazioni siano poche: “Ghigliottina” con Noyz Narcos, che splende meno sulle precedenti, in quanto il cantante non è assolutamente uscito dalla sua comfort zone: ripetitiva nei suoi beat (ormai non più tanto genuini), sicuramente colpirà i fan del genere, ma già un passo indietro.
Si continua poi con “Flop”; title track del disco pronta a invertire le rotte dell hip hop italiano, che spicca in particolare modo tra le altre tracce, con un ottimo mix di pop rock e rap; un inno al fallimento che fa scintille con quello che é il pensiero popolare riguardo ai rapper e con l’opinione dei “moralisti a casa” … Un pezzo immancabile!
Ed eccoci arrivati al momento dell’autoconsacrazione, con Hellvisback 2 (guardacaso Hellvisback é il suo lavoro del 2016), brano in cui l’autore riesce a raccontarsi più apertamente, ma non é solo questa l’occasione che coglie per farlo, accade anche nei brani: “In Trappola” e “La chiave” accompagnato da Marracash, e dove insieme ci regaleranno le più complesse linee vocali del disco. Complesse si, ma non le migliori …
Il brano “Marla”, articola meglio la scrittura e il flow del rapper, per creare uno dei brani più romantici del disco, che sfocia anche in un inedito Jazz, che lo fa cantare a cuore aperto e sincero, cosa che avverrà anche in “Il cielo in una stanza” e “A Dio”, con un inedito Alex Britti, che si cimenta nel blues.
Si passa poi (o meglio si ritorna) al rap più duro e arrabbiato, che in “Fuori di Testa” riporta le atmosfere al “moderno”. Si cimenta in un rap/trap che piacerà ai fan più giovani, perché si sa un po’ di fan service, in particolare a fine disco, serve sempre, e in fondo va bene così. Tuttavia il brano non si presenta come semplice connubio rap/trap; é infatti una riscrittura che meglio si adatta allo stile dell’artista, facendoci notare ancora una volta, che Salmole regole potrebbe anche seguirle … Ma solo per riscriverle a modo suo!
Da non amante del genere, e da non fan di Salmo, devo ammettere di trovarmi di fronte ad un lavoro ben fatto e rispecchiante le giuste caratteristiche per un buon album.
In un epoca dove di rapper se ne trovano tanti e nessuno, Salmo sa bene come svolgere il suo mestiere. Ogni canzone ha una perfetta interpretazione, lancia un messaggio nonostante testi non sempre curatissimi, ma poco importa.
“Flop” si farà amare per essere sperimentale, si farà amare perché metterà in risalto il talento, perché sarà più introspettivo e si farà amare, anche perché dà ai fan ciò che vogliono; per migliorare c’é sempre tempo, ma per ora il cocktail é servito ed é squisito così com’é.
A cura di: Gabriele Romano
Correzione a cura di: Valentina La Viola