Gabry: Venom | Recensione

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E’ uscito “Venom”, il nuovo album di Gabry (nome d’arte di Gabriele Romano).
Questo album arriva a 4 anni di distanza dal precedente Gratian ; troviamo un giovane artista che ha chiari gli obiettivi di questo progetto, vediamo quindi la recensione.


Un mix di funky, pop/rock e country e una spruzzatina dark, sono le caratteristiche di questo album, criptico pure nella copertina, dove vediamo Gabry tenere in una mano gli spartiti e nell’altra un serpente; allora per qualunque curiosità inerente a queste o altre tematiche, vi invitiamo a leggere l’intervista che ci ha gentilmente concesso per Music Voltage, appena uscita.


Composto da 11 pezzi, ed anticipato dai singoli Snake e la title track Venom, partiamo proprio da Snake. Un pezzo che inizia con una risata grottesca, un sound impercettibile,dove la voce la fa da protagonista. Non lo consideriamo uno dei pezzi migliori di questo album, ma si fa notare senza troppi giri di parole. Un po’ come un protagonista di un film che sai che c’è, ma a volte è in disparte. Un velenoso inizio.


Barbie Doll è un pezzo pop/rock che parla di relazioni “tossiche”: conoscere qualcunoche risulta essere vuoto proprio come una bambola. Qualche piccola imperfezione, che possiamo trascurare in alcune parti, ma il trasporto è innegabile, la canzone piace e tiene alto il ritmo.


Ed eccoci a Venom, con questo sound un po’ catchy e un po’ intrigante. Un ritornello martellante e volutamente ripetitivo, con un’ atmosfera quasi da club. Peperino quanto basta, consigliamo l’ascolto a tutti coloro che vogliono immergersi in un mondo spregiudicato.


True Crime è un pezzo pop/rock con una spruzzatina di indie. Pulito e magnetico, senza nessun sensazionalismo. Particolarmente coinvolgente, contiene degli insert che rendono il brano sexy. E bravo
Gabry!


In Other Words è un po’ sottotono rispetto alle tracce precedenti, nonostante la base tocchi atmosfere country, pop e un filino di blues, il pezzo non decolla mai come dovrebbe. Consideriamo il brano come un passaggio tra uno stile ed un altro, come potrete notare con il pezzo successivo Broken Hearts Kingdom.


Questa bella track country con venature pop/rock ci porta in un bel viaggio on the road, ci immaginiamo uno di quei viaggi in auto con gli amici, a cantare il pezzo mentre sorseggiamo una birra ghiacciata, i problemi a casa e la mente libera di esplorare l’infinito.
Questi sono i pezzi che più ci piacciono, libertà e musica sono il connubio perfetto. Voto 9!


Welcome To Me è un’ autocelebrazione. Un modo per dire: “io ci sono, esisto, e te lo dimostro!” Pezzo fresco, pop, una celebrazione schietta e cruda, un inno al credere a se stessi, senza lasciarsi abbattere dalla vita o dalle persone che vivono per distruggerti. Qui non c’è spazio per voi.

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Copper Wires ha un gusto funky squisito, il pezzo dove apprezziamo di più la voce bassa del cantante. Morbida e senza sbavature, sembra quasi che due sound si incontrino nel brano, uno cupo e l’altro più brioso, che mixati formano un insieme ben articolato e ricco di contenuti. Tenete d’occhio questa canzone, sarà una droga per voi.


Good Boys From Hell parte con un inizio quasi onirico con dei cori ancestrali per poi esplodere in un tripudio di
chitarre incalzanti. Pezzo pop/rock “arrabbiato”, che non ha nulla da invidiare a band pop/punk di un certo calibro!
Vogliamo sentire questa canzone live, perché siamo già pronti con cartelloni, adrenalina e
un po’ di “inferno”. Il pezzo più bello, ti diamo 10!

I’ve Been Kissed By Lilith è l’ultimo pezzo ad essere stato scritto per questo album; una
chitarra acustica e un retrogusto un po’ latino. Questo brano oscilla tra un mood sonno/veglia, ci tiene attenti ma ha il potere di farci rilassare. Un po’ ipnotico, siamo già stati avvelenati da Venom? Certo che si!


Concludiamo con In My Head, In Your Head, brano dalle sfumature malinconiche. Dolce e amaro, candido e diretto, ci accompagna fino alla fine regalandoci una piacevole conclusione di questo progetto, che non può e non deve rimanere in sordina. Ci fa sentire adolescenti, ma solo per un momento… ed è questo il suo potenziale.

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Questo nuovo lavoro ci dimostra che l’impegno ripaga, i sogni non sono così irraggiungibili, e la vita può essere una dolce melodia dove ci si può rifugiare, senza temere nulla.
Un album autoprodotto, un album che ha delle piccole imperfezioni e che trasuda autenticità, che è quello che un cantautore deve dimostrare a se stesso e al suo pubblico.
Siamo orgogliosi del nostro “capo” e di questo suo questo bellissimo traguardo. Non dimenticate di aggiungere l’album nelle vostre playlist, fatevi infettare da questo veleno infido ma dolce.


Gabry sarà in tour prossimamente, nell’attesa vi vogliamo preparati sui testi e non dimenticate: stretta è la foglia, larga è la via, Venom è per tutti e così sia!
 
Marco Gruttaglia

Correzione a cura di Valentina La Viola