Olivia Rodrigo: Guts | Recensione

olivia rodrigo guts recensione

La recensione dello strabiliante nuovo album Guts, di Olivia Rodrigo.

Lei è la scoperta musicale del momento, ha spopolato con il primo album pubblicato 2 anni fa, e adesso ritorna col suo secondo lavoro discografico, dal titolo ‘’Guts’’, edito da Geffen Records. Di chi parliamo? Di Olivia Rodrigo, giovane artista americana che con la sua musica ha incantato tutto il mondo; la recensione.


Un mix di pop/indie e rock che caratterizzano la sua musica, una voce delicata ma riconoscibile, rendono questa ragazza la nuova teen idol per molti ragazzi.
Il singolo ‘’Vampire’’ ha debuttato direttamente in cima alla classifica americana Billboard, diventando il terzo singolo a raggiungere tale traguardo negli Stati Uniti.
Questo nuovo album parla di crescita, di dolore, di ‘’capire chi si è a questo punto della vita’’. Una crescita che è avvenuta molto in fretta, a detta della cantante, che conferma di essere maturata molto in 2 anni, quasi come se ne fossero passati 10.


Nel frattempo viene rilasciato un secondo singolo dal titolo ‘’Bad Idea Right?’’, che ovviamente aumenta le aspettative.
Inn copertina troviamo l’artista in primo piano, mentre mostra degli anelli proprio con le lettere che formano il titolo dell’album stesso. Niente di particolare, una foto come un’altra.

olivia rodrigo guts recensione


Al suo interno troviamo ben 12 canzoni (piú 4 bonus nella deluxe) e cosí ci immergiamo subito partendo dal primo pezzo che si intitola ‘’All-American Bitch’’. Una canzone tutta chitarra acustica e voce… che poi esplode nel ritornello, con una bella batteria martellante. Molto in stile Taylor Swift, forse troppo. Bella sicuramente, ma il rimando alla Swift è troppo. Peccato.
‘’Bad Idea Right?’’ inizia con questo rap morbido, in stile cheerleader ed arriva al ritornello che è la parte focale del brano.
Da una bella carica, un pezzo perfetto da dedicare al proprio ex… temete ragazzi, temete.


‘’Vampire’’ è una bella ballad infiocchettata da un pianoforte, che piace sempre. La voce, gli acuti, fanno venire i brividi, li sentiamo tutti intorno alla schiena. Poi un cambio improvviso, a metá canzone: la ballad si trasforma in un pezzo piú movimentato, cambiando natura. Ottima scelta come primo singolo, ti apre la strada per l’essenza dell’album stesso, pieno di cambi musicali.


‘’Lacy’’ è un’altra canzone tutta voce & chitarra. Qui troviamo una leggerezza quasi disarmante, priva di sbavature… tipico pezzo da ascoltare la sera prima di andare a dormire. Cambio di programma per ‘’Ballad Of A Homeschooled Girl’’, pezzo arrabbiato e deciso.
Ritorna la batteria e la chitarra dura e forte, la voce è volutamente modificata, crea molta piú intensità. Si salta e si poga a gogó, preparatevi.


Making The Bed’’ e ‘’Logical’’ sono due pezzi connessi musicalmente parlando: la prima ha quella freschezza tipica delle canzoni pop mentre la seconda, di controparte, ha un aspetto serioso, come a ricordarci che la vita è una giostra di emozioni e leggerezza, ma poi si deve tornare con i piedi per terra per affrontare la dura realtà. Una lezione di vita, ecco cosa ci comunicano queste due tracce.

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‘’Get Him Back!’’ ricorda un pezzo in stile anni ’80, di quelli cantati dalle pioniere della musica rock. Il pezzo piú interessante dell’album, a mani basse, ha questo mix di rock sporco e di modernità, ma senza esagerare. Dal vivo spaccherá.
‘’Love Is Embarrassing” si lega molto bene col pezzo precedente, sembra proprio che questa parte finale dell’album sia una parte quasi di liberazione, di rivincita. Suoni molto piú duri e decisi, anche in questo pezzo troviamo una freschezza tipica di una ragazza di 20 anni, che vuole gridare al mondo il suo punto di vista. “Pretty Isn’t Pretty’’ punta sull’esecuzione vocale, che risulta gradevole giá al primo ascolto. Questo rimando pop/rock ci piace molto, ci fa tornare indietro nel tempo facendoci assaporare stili musicali oggi un pó dimenticati.


‘’Teenage Dream’’ chiude questo ciclo musicale, nuova ballad che ci incolla alle cuffie dimostrando come il potere di un pianoforte unito ad un violino e ad una voce delicata crei un connubio indissolubile.
Questo nuovo album riflette davvero una crescita personale e musicale dell’artista, nonostante sia piú interessante tutta la seconda parte rispetto alla prima. Qualche pezzo ricorda artisti come Taylor Swift o Charli XCX, magari è un tributo alle loro carriere o una semplice ispirazione che in alcuni punti risulta a doppio taglio. Nel complesso, comunque, l’album funziona e sancisce un nuovo traguardo per Olivia, pronta a scalare per l’ennesima volta le classifiche mondiali. E perché no, ad entrare ancor di piú nei nostri cuori.

Senti come suona

Marco Gruttaglia