Quicksand: “Distant Populations” | Recensione Music Voltage

Ci hanno messo quattro anni, ma sono ritornati e sono ritornati con Distant Populations.
Chi? I Quicksand! Vi dicono niente? E allora andiamo a scoprire come suona questo album Rock psichedelico con influenze di altri generi musicali.


Inversion Sembra parlare di persone così insolenti che, comportandosi in modo incivile non andranno poi così lontano.
È una canzone dal testo strano, perché ascoltandola, sembra parlare di alieni.
Parlerà di alieni o di persone alienate da una societá che vorremmo tutti più distinta?

Quicksand


Colossus è forse la canzone più profonda e veritiera dell’album. Verità che fanno male: L’ipocrisia, la costante voglia di apparire, che supera anche quella dell’essere, il falso affetto, il chiodo fisso del sesso. Si capisce che il protagonista del brano sta stretto in questo mondo “Non siamo mai stati destinati a sentirci completati”.

Phase parla di come non dobbiamo farci soggiogare dalle distrazioni perchè ci allontanano dai nostri mondi, hobby,passioni, abitudini. Ci si può e ci si deve, ovviamente, distrarre ma senza perdere di vista – almeno per un periodo troppo lungo – le cose che ci fanno battere il cuore.

Compacted Reality è una track di un minuto e undici secondi solo di musica, una musica che riassume l’intero album perchè malinconica,triste e senza speranza.


È una melodia che fa pensare a quei film d’epoca, le pellicole in bianco e nero, nelle strade deserte e bagnate di pioggia passa un cocchiere che guida una carrozza trainata da cavalli.

EMDR è una notte di passione pagata per rimettere in sesto dei cocci di cuore spezzato. “Rodan” parla di come le persone si accorgono l’una dell’esistenza dell’altra vivendo proprio dietro il proprio angolo.
E non sbucano fuori?

Quicksand

No, perché così impegnati a vedere la vita altrui che si dimenticano della lor
Del resto il protagonista del brano si auto invita a pensarsi.


I Quicksand sono ciò che serve per anime empatiche e solitarie, Leopardiane, se così vogliamo dire.

L’album ha delle sonorità intense che spaziano tra il rock, punk, il noise, lo psichedelico. Ma ciò non toglie che ogni track contenga tanta malinconia e rabbia perché viviamo in una “Popolazione distante” in mezzo a persone che altro non fanno che badare all’apparenza, in mezzo a persone che si perdono dentro a dei cellulari, schiavi del sesso, schiavi dei cliché,insomma, un mondo che sta stretto, extra small,così stretto da soffocare.
Un genere musicale non per tutti ,ma i testi accomunano la realtà di molti.
Sicuramente è da sentire come suona anche questo album, non credete?
E allora, appassionati e non, leggete la mia recensione e lasciatevi trasportare nello
psichedelico mondo dei Quicksand.

Quicksand


Recensione di Roberta Lo Giudice

Correzione di Valentina La Viola