Tate McRae : Think Later | Recensione

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Tate McRae è la nuova frontiera del pop. Il suo disco “Think Later” la afferma come star internazionale e di seguito ne troverete la recensione. La nuova star sfornata e prodotta dal prestigioso Ryan Tedder, riuscirà a tener testa alle altre colleghe?

E’ giovanissima, meno di 21 anni, ed ha già conquistato il globo con la sua hit “Greedy” e la più recente “Exes” . Tate McRae, è stata premiata ovunque abbia messo piede, ed è riconosciuta per la sua vocalità e l’incredibile sostegno di produttori di un certo rango, che hanno ben contribuito a dar luce a successi dopo successi.

Tornando a noi, la giovane collabora con Ryan Tedder, che di presentazioni non ne ha bisogno, con Tyler Spry, già produttore di Anitta e dei OneRepublic, Jasper Harris e Amy Allen: tutti nomi importanti e colonne portanti della musica pop da tempo immemore. Se poi consideriamo le capacità vocali dell’artista, si crea un connubio perfetto per creare un album pop da 14 tracce  brillante e funzionante.

Tuttavia si nota una certa mancanza di timbro, non vocale ma personale in questo disco. Per quanto sia ben confezionato e “ok” sotto diversi punti di vista, mantiene come un’anima distaccata e impostata. In Tate, non si percepisce la follia di Ava Max, non c’è l’anima funky di Dua Lipa, non c’è la malinconia di Taylor Swift: ” Think Later” è una patina drammatica su un prodotto impostato.

Si intenda bene, non è un brutto album: c’è qualita sotto varie sfumature, stiamo pur sempre parlando dell’opera di professionisti, ma non arriva. Parte bene ma si sofferma poco prima di giungere all’animo dell’ascoltatore.

Come bere un caffè. Buono, saporito, ma comunque corto e veloce, da lasciare la bocca un po’ secca e quasi il pensiero di non averne avuto abbastanza.

Contiamo su Tate McRae, e sentiremo ancora parlare di “Think Later“, anche perché nel 2024 sarà protagonista a Milano con il suo tour. Carne al fuoco c’è ma va cotta un po’ meglio.

Senti come suona

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Gabriele Romano