Renato Zero: Autoritratto | Recensione

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La recensione di Music Voltage sul nuovo album di Renato Zero dal titolo Autoritratto

L’uomo dei successi, un artista eclettico, una voce unica e ormai rara, ahimè…Autore di testi sempre attuali, che giungono dritti al cuore e che sono entrati non solo nelle vite e nei ricordi di intere generazioni, ma letteralmente nella storia della nostra musica, dagli anni settanta ad oggi. I fan lo adorano, perché Renato Zero è uno di loro, uno di noi, uno che i boa di struzzo colorati e i lustrini li ha usati solo in scena per farci ballare, ma anche riflettere su quanto il mondo dei sentimenti fosse complesso e sfaccettato, allora come oggi visto che questi testi sono sempre attuali; ma allo stesso tempo è stato , ed è, un uomo semplicemente dal cuore grande.

Esce oggi un suo nuovo disco “Autoritratto”- ed eccoci qui per poterlo commentare .

Prima traccia dell’album è: “Quel bellissimo niente”, un viaggio nei ricordi in una Roma e un passato ormai lontani,che il nostro artista rimpiange, seduto al pianoforte, l’incontro con la musica e i volti del passato dove con poco si era felici.

Passiamo a “Eccoci qui”, secondo brano dell’album. Di nuovo il tema è la nostalgia per i tempi passati in cui tutto era più semplicemente genuino e non corrotto da miti effimeri e volubili , come stelle comete…In fondo tutti siamo passeggeri transitori, l’importante è vivere con dignità facendo al massimo il bene. Un messaggio a metà tra il paternale e un’omelia della domenica, ma sicuramente forte e non sottovalutabile.

Il nostro viaggio giunge alla terza tappa, con il terzo brano: “L’avventuriero”. Il taglio è sempre intimistico, il nostro Renato si descrive con un linguaggio un po’ teatrale, come un uomo qualunque, ma anche come artista, che come un equilibrista deve destreggiarsi tra vita reale e palcoscenico, quel palcoscenico che è un immenso amore e che gli ha regalato un amore immenso da parte del pubblico.

Quarto brano è: ”Non ti cambierei”. E’ una dichiarazione d’amore per l’eternità, non ci siamo quasi abituati e stupisce sentir parlare di un amore puro e sincero, quello di un tempo non corrotto da falsi miti e interessi.

E’ sempre l’amore il protagonista del quinto brano: “Fa che sia l’amore”, quello che aggiusta la forma della vita di chi gli aveva tenuto chiuse le porte fino ad allora, la cura, la magia, il sorriso, la sorpresa che questo sentimento dona a tutti coloro che gli permettono di far capolino nella propria vita.

Renato Zero dopo una carriera e una vita lunga e piena di successi, si sente ancora al centro del campo, a giocare la partita; è un  fare i conti con se stesso uomo e artista,  pronto a farsi ancora avanti e farsi valere nel mondo reale e quello della musica, senza darsi per vinto. Questo è “Zero a zero”, grazie per questa intima confessione, e grazie ad artisti di questo calibro di esserci.

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Settima traccia è: “Così Tenace”. Di nuovo il nostro Renato Zero parla di sé stesso , una persona vera e autentica, che ancora canta dell’amore vero, in modo autenticamente poetico, su un testo scritto a quattro mani con Mariella Nava.

Nell’ottavo brano: “ L’eco”; l’artista guarda con sguardo nostalgico e quasi rammaricato al passato, ma riconoscente per la sua capacità di essere autentico nella musica come nella vita di ogni giorno.

Amori non ricambiati, la delusione di darsi totalmente e poi essere feriti da chi ci illude , è la storia di chiunque abbia vissuto un amore non corrisposto e inevitabilmente anche “ La ferita” dell’animo che questo ha causato.

E dopo la delusione dell’amore speso invano, Renato in “Cuori liberi” ci parla di nuovo di amore, splendido, vissuto  tra gioie e dolori, con  ,tanta forza e tanta tenacia ,nel bene e nel male, aspettandosi, non temendo il tempo, perché amore vero vuol dire anche aspettare.

Renato Zero un simbolo di estro e libertà, da sempre, sin dagli albori, inizialmente criticato per poi essere apprezzato, descrive la sua strada e il suo essere “Fortunato”, per averci creduto sempre e comunque anche nei momenti di peggiore sconforto , radicato alla sua incrollabile onestà intellettuale , portando avanti le sue idee e i suoi messaggi anche contro una mentalità bigotta e ostruzionista, “Fortunato” perché anche con nulla tra le mani  ha continuato e continua a crederci e a combattere , rimanendo Renato.

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Sempre sul filone della nostalgia questo penultimo brano: “ Vita”. Racconta della vita  dell’artista e dell’uomo, ripercorrendola insieme a noi , come se fosse quella di uno qualunque.Renato racconta il passato e il presente, e la voglia di scriverne e cantarne ancora con tutto l’entusiasmo e la gratitudine possibili .

Siamo all’ultimo brano: “Perennemente Bianco”, una filastrocca natalizia che si sposa a un’armoniosa melodia, che con tanta dolcezza, quasi poetica,  racconta delle brutture del mondo che purtroppo continuano a esistere, rimettendo nelle mani di Gesù Bambino la missione di cancellare nel Santo Natale tutta la sofferenza….E’ un messaggio di speranza , un po’ utopistico ma va bene anche credere nella speranza e pregare perché le cose cambino, prima o poi.

Questo lavoro di Renato Zero è un concentrato della vita di un artista e uomo, dolce e amaro , un sguardo verso il futuro , onesto con se stesso e con gli altri e soprattutto vitale, nonostante l’età matura. Sicuramente nulla di nuovo sull’orizzonte musicalmente parlando, ma un bello spunto per chi sia alla ricerca di testi che rasentano il poetico.

Senti come suona

Valentina La Viola