Eurovision Song Contest 2022: l’ultima serata

Giunti alla finale dell’Eurovision Song Contest 2022, tutto è possibile, nessuna opzione è esclusa.
Festeggiamenti per tutta Torino e in Italia, milioni di persone davanti agli schermi di mezzo mondo, tributi e ospiti d’onore si attendono: che vinca il migliore!


Un medley dei grandi successi di Laura Pausini anticipa la presentazione dei finalisti in gara, per questa
finale dell’Eurovision Song Contest, accompagnati da un glorioso flashmob che li fa sfilare in passerella
applauditi da migliaia di fan presenti nel PalaAlpitour di Torino; vengono accolti calorosamente anche i
nostri due rappresentanti Blanco e Mahmmod.


Entrano i presentatori emozionatissimi per presentare la nuova edizione di Eurovision, e un pensiero di
nostalgia mi pervade vedendo Laura Pausini e Mika, due dei primi artisti che ho seguito sin da subito, non
essere più solo nel mio mp3, ma addirittura presentatori di un programma che riesce a coinvolgere ben tre
continenti. Nell’entrare ribadiscono la regola: votate chi volete, votate quanto volete, ma non è consentito
votare per il proprio paese.
Una chicca prima di ogni esibizione: la presentazione di una delle località più belle dell’Italia, omaggiando
oltre che la musica, anche la bellezza del nostro paese e della nostra cultura. A fare da apripista è la Reggia
di Caserta che viene ripresa nei suoi esterni dal drone Leo.
Inizia lo spettacolo con il gruppo We Are Domi dalla Repubblica Ceca con la loro Lights Off. Un pezzo
eurodance che ricorda l’elettropop in voga tra il 2010 e il 2014: aggressivo, trasgressivo e coinvolgente:
siamo di fronte alla più pura EDM, che nonostante le atmosfere elettriche incita un buon cantato e una
buona interpretazione, caso raro per un genere che solitamente richiede autotune. Perfetti!


Si continua con la Romania, ma non prima di un bel video su Le Castella, bellissima località in provincia di
Crotone.
Con Llamame canta Wrs. Un pezzo strumentalmente meno artificioso del precedente, il cantante si dimena
in un ballo sfrenato insieme ai suoi ballerini simile al flamenco nelle atmosfere. L’artista si muove leggiadro
sulle note, ed è lodevole che riesca a ballare e cantare allo stesso tempo, senza mai avere mancamenti di
fiato o momenti calanti e, specifichiamo:è tutto dal vivo ed eseguito con poca fatica! Spettacolo, talento, un
mix di culture si fonde insieme per creare una hit perfetta.


Un breve video sulla splendida Genova e si passa al Portogallo: Maro con Saudade, saudade. Una canzone
più tranquilla rispetto alle precedenti. Si potrebbe considerare ballad, ma ballad proprio non è. Piuttosto, le
atmosfere folk e indie che accompagnano un brano dalla forma orientaleggiante, ma dal sapore
portoghese, regalano bei momenti agli amanti del genere. I riferimenti tradizionali, la semplicità e la
spontaneità fanno di questo pezzo i punti di forza, quello debole però è il cantato: troppo monotono e
arioso.


Si continua con la Finlandia e il classico video, stavolta sui Laghi di Fusine vicino Udine.
I Rasmus ci trascinano con la loro grinta attraverso un nuovo brano: Jezebel. L’atmosfera rock
effettivamente mancava a questa serata, quella creata da loro è strabiliante. Si percepiscono i brividi sulla
schiena al rintocco del ritornello: un pezzo spettacolare non solo eseguito, ma interpretato e portato al
PalaAlpitur con tutta la sua anima ed adrenalina, senza considerare la straordinaria potenza di chitarre e
voce che delizia con quello scream finale.

Continuiamo con la Svizzera e una bellissima visuale su Termoli. La città molisana porta sul palco Marius
Bear con Boys Do cry. Questa è una vera e propria ballad, dove la voce è tutto , lasciando le poche chitarre,
percussioni e cori in terzo piano. E’ una canzone alla quale l’artista è visibilmente affezionato e trascina la
sua esperienza personale e le emozioni sul palco, regalando una performance magistrale.


Ed ecco le risaie di Cavour anticipano l’arrivo del quartetto francese dei Alvan & Ahez con Fullen. In un
modo o nell’altro questo brano ricorda quello proposto dalla Romania, ma con toni diversi: c’è
un’atmosfera a metà tra il tribale e l’arabeggiante, ma allo stesso tempo un’atmosfera elettrica ed eclettica,
creano una disco di nuova generazione. Ho trovato il pezzo visionario e un ottimo risultato di grinta,
passione, energia e fuoco, pronto per cuocere il famigerato trofeo!


Il Lago di Scanno, in Abruzzo, fa da sfondo all’esibizione del duo norvegese dei Subwoolfer e alla loro
esibizione dei Giving The Wolf A Banana. Ecco: loro sono il classico esempio di “mettiamo spettacolo, diamo
alla gente ciò che vuole e il premio è nostro”, e di fatti arrivano con coreografie, scenografie, maschere di
lupi (ma sembrano più sciacalli o volpi) gialli e la classica musica da balli estivi scatenati che sfociano nella
house, di casa in Norvegia. Sembrerebbe interessante posta così, eppure sembra una brutta copia di quello
che dieci anni fa fu Gangam Style: cantato semplice, strumenti pesanti e balletti alla TikTok. Peccato che 10
anni fa PSY non solo si esibiva con la sua spontaneità e autoironia, ma Gangam Style aveva almeno un
briciolo di significato! Insomma: questo è più uno spettacolo da discoteca che una canzone da Eurovision
Song Contest!

subwoolfer eurovision 2022


Si continua con l’Armenia e le cascate delle Marmore. In gara c’è Rosalinne con Snap. Una bellissima
ragazza, seduta su un letto fatto di post it, mentre suona una chitarra e canta. Un’ esibizione semplice ma
estremamente piacevole, per la genuinità e il talento dell’artista, e dopo tutti questi sfarzi e barlumi ci si
gode un momento di musica allo stato puro, di quella che conquista con la sua bellezza e significato senza
troppi fronzoli.


E la canzone che invade da mesi ormai le nostre radio sale sul palco dell’Eurovision con Brividi. Beh… è
inutile descriverla, ormai la conosciamo tutti a memoria e sappiamo che è una canzone stupenda. Tuttavia
ho ritrovato i due più scarichi rispetto a Sanremo, dove si esibirono egregiamente, in questa esibizione si
sono lasciati un po’ andare.

blanco mahmood eurovision 2022


L’Alagna Valsesia fa da sponsor alla Spagna di Chanel che si esibisce con con Slomo. E la “pasiòn” prende
fuego in questa esibizione da torera (ok, la smetto) giunta a conquistare anche oltreoceano. Canzone
fantastica, esibizione perfetta, con ballerini e cantante gasata a mille, che cambia d’abito direttamente sul
palco. Eccellente di per se, ma è qualcosa di talmente visto e rivisto (Malgioglio la definisce “una
sottospecie di Jennifer Lopez” addirittura) che fa perdere credibilità alla canzone in gara.
Si continua con i Paesi Bassi e un video sulla bellissima Ravenna ripresa da Leo il drone dall’alto.


S10 si presenta con de Diepte. Anche lei si presenta con un bellissimo pezzo semplice e spontaneo, come è
accaduto per Snap: solo microfono e talento, giusto due ballerini compaiono per qualche istante e poi si
lascia che la musica e la bravura della giovane cantante siano le vere protagoniste dell’esibizione:
magistrale. Però onestamente preferisco la canzone dell’Armenia, l’ho trovata più d’impatto e diretta!


Si continua con l’Ucraina e uno sguardo sulla intramontabile Firenze: città bella come poche, da visitare!
Alla facciaccia della mancanza di fiato, il frontman si dimena in un cantato tradizionale e complesso, rappa e
per non farsi mancare nulla suona anche una trembita, e così succede per gli altri componenti della Kalush Orchestra, che si esibiscono con Stefania.Un pezzo toccante, quanto orecchiabile e incalzante, tanto da far
saltare tutta Torino: un connubio tra modernità e tradizione che da sempre rendono l’Eurovision pieno di
esibizioni colorate e piene di cultura.


Si continua con la Germania e uno sguardo va alla cità sullo sfondo sfondo dell’Eurovision: Torino e il suo
PalaAlpitour.
Malik Harris con Rockstars infiamma con il suo timbro potente. Canta, suona il piano, la batteria e la
chitarra: fa tutto lui praticamente! Questo giovane ragazzo col ciuffo ossigenato, sa bene come muoversi
tra cantato e rap, ricordando per certi versi Ed Sheeran, tuttavia c’è qualcosa che proprio non somiglia al
cantante inglese … Troppa presunzione? Sarà il timbro forte , ma comunque spigoloso? Comunque sia, la
scritta PEACE dietro la chitarra non gli nega un forte applauso da tutti noi!

malik harris eurovision 2022


Uno sguardo su Bergamo e le mura di Città Alta ci portano in Lituania con Sentimentai.
Parruccone nero e pailette luccicanti per un’esibizione che avrebbe fatto invidia a Jessica Rabbit. E’
bellissimo vedere come, con una sola canzone, questa artista riesca a tirare fuori le note più basse e più alte
del suo registro con tale bravura e spontaneità da far pensare che sia nata per cantare. Una voce perfetta e
straordinaria … Sin troppo straordinaria …Non vorrei dire niente, ma … non vi sembra che l’acustica in
questo brano sia un po’ diversa dagli altri? Ai posteri l’ardua sentenza.


Passiamo all’Azerbaigian e le immagini su Varenna. Questo giovane artista sembra essere il favorito per la
vittoria, e come dargli torto? La sua bravura si riversa in tutti i movimenti che compie: dai gesti,
all’interpretazione, al cantato, per finire sulla produzione musicale, includendo anche la scenografia e
l’esibizione del ballerino, un brano toccante è Fade To Black, un vero fuoco per questo Eurovision.


Spostiamoci in Belgio e a Perugia con il video introduttivo. Ci si potrebbe confondere nell’aspetto con il
cantante della Germania, ma Jeremy Makiese con Miss You è un altro capitolo! E non in senso positivo. La
canzone sa di Backstreet Boys anni ’90 mischiati ai Blue … OK gli omaggi agli anni ’90, OK le boyband che
hanno segnato generazioni, ma se vuoi distinguerti e farti piacere, devi trovare la tua strada e la tua unicità,
non riprendere le orme di qualcun altro.

jeremy makiese eurovision 2022


Dopo la pubblicità si ritorna in Grecia con uno sguardo sui suggestivi templi di Selinunte. Amanda Georgiadi
Tenfjord ci delizia con Die Toghether. Una bella ballad, ma di sicuro non la mia preferita. Non spicca se
messa a confronto con Saudade o Boys Do Cry, ma nemmeno vicino alla stessa Brividi. Come se non
bastasse, sarà l’emozione, sarà la stanchezza, ma in certi momenti la cantante sembra calante e affannata.
Più volte cerca di migliorare la situazione, magari intensificando l’interpretazione, ma riesce a fatica.


L’Islanda viene accolta da Cortina d’Ampezzo, e in un attimo siamo nel mondo delle Systur, col loro sfrenato
country, alla facciaccia del freddo polare islandese! Una canzone che, seppur senza iniziali percussioni, fa
battere a ritmo le mani di tutto il pubblico , diventando parte integrante dell’esibizione, regalandoci un
ottimo momento di musica indie ricercata, con queste talentuose sorelle che salutano il pubblico con un
cuore e un inno alla pace.

Poi subito con Moldavia e uno sguardo su Urbino. Bod si Zdub & Fratii Advahov ci danno dentro con
Trenuletul un misto di rock rap e country tutto insieme, regalandoci il secondo momento trash alla
serata, ma a differenza del duo norvegese, loro sono più simpatici ed incalzanti e mostrano reale bravura,
con tutti gli strumenti sul palco, incluse la giusta dose di energia ed adrenalina che fanno saltare in piedi tutto il palazzetto. Classico esempio di canzone genuina, un po’ frivola che però si fa piacere per la sua
orecchiabilità ed energia.


Procediamo con la Svezia e uno sguardo su Rimini. Cornelia Jakobs si esibisce con Hold Me Closer. Esibizione
semplice, d’impatto, lei bravissima e grintosa, ci regala una performance sentita e magistrale. Promossa a
pieni voti!

cornelia jakobs finale


Arriviamo in Australia e Rovereto sullo sfondo. Sheldon Riley si esibisce con Not The Same. Vestito da
sposa, unghie lunghissime e un velo di swarowski sul volto. Un’ eccellenza dell’Oceania ci regala una
maestosa esibizione, con una voce da capogiro e una canzone piena di sentimento e amore, per questo
pezzo che ha scritto alla tenera età di soli nove anni. Eccellente, non si può definire in altro modo.


Laura Pausini si esibisce con alcune strofe di Nel Blu Dipinto di Blu a capella, e … no … Laura, è vero che sei
circondata da grandi artisti e vuoi farti valere, ma spingere con tutte le armonizzazioni, quando non sono
assolutamente richiese, non ti fa sembrare più brava, anzi, sembra che cerchi attenzioni … ma poi? Perché
mostrare qualcosa che hai più volte mostrato in passato?
Orta San Giulio ci porta nel Regno Unito con Sam Ryder e Space Man. Vocal eccelsi, ma la canzone non
riesco a farmela piacere: sembra la cover della cover della cover di qualcun altro. E, come detto pocanzi,
troppo falsetto e troppe armonizzazioni tendono a rovinare anche il pezzo più bello. Per quanto riguarda la
performance e la tecnica usata invece, nulla da ridire … Una vera rockstar made in UK!


Dopo qualche domanda sulle emozioni dei performers e dopo la vista su Scala dei Turchi, voliamo in Polonia
con Ochman e River. Per certi versi ricorda Take Me To Church, per altri invece, sembra di sentire il quarto
membro del Volo. Possibile? Si! Ochman infatti è diplomato in canto lirico, e le sue ottime abilità si
riflettono tutte nella sua esibizione. Il pezzo, nonostante non sia “l’originalità”, resta strabiliante, elegante e
ben studiato con i frizzanti violini che colorano la power ballad.

ochman river eurovision


Voliamo adesso in Serbia con la vista di Rocca Calascio. In Corpore Sano, canta Konkstracta. Strana è strana,
vedere una cantante che si lava le mani seduta in mezzo a quello che dovrebbe essere un gruppo di preti?
Però sa come farsi piacere! E’ originale – e a noi piacciono le cose strane ed originali- è orecchiabile e
catchy, è un’espressione di creatività che sa farsi notare senza troppi fronzoli, rimanendo genuina.


Chiudiamo in bellezza con la Sacra di San Michele che presenta l’Estonia, dove troviamo Stefan con Hope.
Sguardo sexy e chitarra alla Johnny Cash e il pubblico è suo. Una voce più scura si libera in un potente
ritornello con sfumature elettropop, pur rimanendo ancorato allo stile folk country; Stefan dimostra al
pubblico che si posson fare canzoni frizzanti ed hit anche con le note più gravi del proprio registro. Bravo,
presenza scenica lodevole e ottima idea per un brano originale. Lo incrina però la spavalderia e l’arroganza
che sembra portarsi dietro nell’esibizione.


Ed eccoci arrivati al moneto del televoto; ma non ci saranno momenti di noia dato che oltre a rivedere tutte
le esibizioni precedenti, assistiamo all’arrivo sul palco dei nostri amati Maneskin, che ci fanno scatenare a
ritmo del loro strabiliante nuovo singolo Supermodel. Un pezzo autentico e scatenato, per i grandi che si
sono distinti come una delle band più influenti – se non la più influente – del globo degli ultimi 20 anni. A
poco più di un anno dalla loro vittoria a Sanremo, è ancora difficile realizzare come questo giovanissimo
gruppo di musicisti, abbia conquistato tutto il mondo , presentandosi sopra le righe ma sempre fedeli alla
musica e al rock puro!

Subito dopo il gruppo si esibisce con un nuovo pezzo tratto dalla colonna sonora del nuovo film basato sulla
leggenda del rock: Elvis Presley,dal titolo Elvis. Una canzone diversa dalla precedente in quanto si tratta di
una ballad acustica If I Can Dream, questo è il titolo. Purtroppo, ne avremo solo un assaggio.
Ultimi momenti di tensione mentre si rivedono ancora le anteprime di tutte le esibizioni, in caso di dubbi su
quale artista o gruppo si vorrebbe alla vittoria.


Laura Pausini invita adesso sul palco Gigliola Cinguetti, prima artista italiana ad aver vinto l’Eurovision Song
Contest nel 1964 e classificatasi seconda dietro solo gli ABBA l’anno successivo. Si esibisce sul palco con il
singolo storico Non Ho L’Età, cantandolo ancora come all’epoca. Semplice ma d’impatto, il pubblico le fa da
coro e ci regala un momento che ci riporta indietro nel tempo, all’epoca d’oro della musica italiana,
un’esibizione meravigliosa.
E poi … la pubblicità!
Un’eccellenza come Gigliola Cinguetti è sul palco, e non le si tributa nemmeno un grazie? Che mancanza di
rispetto!


Dopo la pubblicità si esibisce anche Mika in un medley dei suoi più grandi successi, fantastico e maestoso,
nonostante abbia perso qualche colpo sa ancora come emozionare il pubblico ed essere un artista
completo e visionario,anche dopo 20 anni di carriera. Straordinario, iconico e talentuoso, una delle più
grandi eccellenze di questo Eurovision!


Countdown finale e la classifica arriva!
Hey! Non prima di un saluto da Alessandra Cristoforetti, piccolissimo saluto nonostante la
pubblicità immensa riguardo il suo collegamento…
E vabeh … è andata così …

ospite della serata


Non la tiriamo lunga sulla classifica finale, nonostante il programma abbia voluto ostentare l’attesa per
creare hype (hanno riottenuto tempo adesso? Wow!).
I favoriti dei commentatori esteri sono stati in particolar modo la Grecia, il Portogallo, la Spagna, la Svezia,
l’Ucraina ma a gran voce il Regno Unito! Tranquilli, l’Italia era immediatamente sotto.
Una classifica che ha lasciato spiazzati tutti. Se per Svezia, Ucraina, Portogallo e Regno Unito si poteva
affermare la qualità dell’opera proposta, veniva difficile pensare lo stesso per Grecia e Spagna. D’altro
canto, in fondo alla classifica, abbiamo trovato la Romania, la Finlandia, l’Islanda, la Francia, ed il peggio è
andato alla Germania con nemmeno un punto!
Onestamente, la classifica non mi ha trovato d’accordo: preferirei sentire un pezzo magari non perfetto, ma
che abbia anima e corpo e che possa essere uno spunto per qualcosa di nuovo nell’industria musicale,
piuttosto che un pezzo dozzinale ed orecchiabile. Ma come sempre, è il pubblico l’unico grande giudice.E
come sempre, non sarebbe stata competizione se non ci fosse stato un televoto! L’unico in grado di poter
salvare la situazione e cambiare totalmente le carte in tavola (successe anche con i Maneskin proprio un
anno fa).
Tuttavia la classifica finale non ha fatto grandi cambiamenti al di fuori della Serbia, che all’improvviso è
balzata al primo posto per poi esser nuovamente superata da Svezia e Regno Unito. In finale arrivano quindi Serbia, Spagna, Ucraina, Regno Unito e Svezia. Restano sul fondo invece Islanda, Francia e Germania
(povero Malik, ha avuto un premio di consolazione di 6 punti per il televoto!).

presentatori dell'eurovision song contest 2022


In finale finiscono Svezia, Ucraina e il ben voluto Regno Unito. Tre grandi artisti adesso si competono
l’ambito trofeo …
E chi è il vincitore allora?
Beh, in realtà sappiamo già tutti chi è il vincitore …
La vittoria dell’Ucraina mi lascia diviso. Da un lato mi ha commosso: la vittoria di un paese, che adesso più
di tutti ha bisogno di buone notizie, il susseguirsi delle vicissitudini, lo straordinario talento dei protagonisti
e l’idea che l’originalità e il talento abbiano gloriosamente trionfato sulla musica, non può che rendere un
amante più soddisfatto. Dall’altro, emozioni fredde, mi vien da pensare: se questa canzone ad oggi fosse
stata portata da un altro paese partecipante, avrebbe trionfato lo stesso?


Chissà!
E voi? Siete contenti della vittoria Ucraina? Scrivetelo nei commenti!

Hai già sentito il nuovo album di Florence + the Machine? Lo trovi qui.


Gabriele Romano

Correzione a cura di Valentina La Viola