Eurovision Song Contest 2023: la prima serata

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E finalmente, nonostante qualche centinaio di chilometri di distanza tra Ucraina –paese dove si sarebbe dovuto svolgere l’evento- e Liverpool, possiamo ufficialmente dare inizio, alla nuova edizione e alla prima serata dell’Eurovision Song Contest 2023.


La prima semifinale dell’Eurovision Song Contest è stata trasmessa il 9 maggio 2023, ma non ha visto ancora l’Italia come partecipante in quanto facente parte dei Big 5 dell’edizione: assieme a Francia, Germania, Spagna e Ucraina.
Si fanno strada le presentatrici Alesha Dixon, Anna Waddingham e Julia Sanina che salutano e ribadiscono la regola generale per la competizione: non si può votare il cantante o il gruppo che rappresenta la propria nazione.


Subito dopo si inizia con la Norvegia, non prima di un video pubblicitario che ritrae le biblioteche più importanti di Ucraina, Regno Unito e Norvegia per l’appunto.
Alessandra canta Queen of Kings, in uno stile celtico e un outfit medievale, che rasenta una fusione tra i guerrieri nordici e la nobiltà del tempo. Il ritmo tradizionale si trasforma in una dura dance che continua imperterrita a martellare e tenere alto il motivo femminista che contraddistingue il brano. Un’esibizione d’alto rango e sicuramente apprezzabile, ma siamo abituati a livelli ancora più alti.


Dal nord al sud ci muoviamo alla volta di Malta, rappresentata dai The Busker con Dance (Our Own Party). Uno stile più funky che abbraccia calorosamente anche le influenze soul e dance. Un pezzo fresco e innovativo che si farà apprezzare per la sua orecchiabilità. Ormai lo stile non è più così originale, ma sicuramente è un momento piacevole per tutti gli spettatori.


Andiamo adesso in Serbia, dopo un breve video sui musei più importanti, Samo mi se Spava di Luke Black prende possesso del palco. Probabilmente il pezzo più curioso di tutta la serata:atmosfere disco a basse frequenze, un cantato sussurrato che può piacere o non piacere. E’ troppo particolare come brano,bisognerebbe riascoltarlo più volte per capirne il livello di gradimento; resta comunque uno dei pezzi più clamorosi.


Passiamo in Lettonia, alla volta dei Sudden Lights con Aija: un brano indie con sfumature di soft rock. A differenza del brano precedente, qui le voci sono molto più marcate e presenti rispetto alla base più minimalista, che si libera solo nei ritornelli e nello special, regalando momenti di pura energia a Liverpool. Approvato a pieni voti.


Dopo una breve pausa, si continua con la quinta concorrente, direttamente dal portogallo: Mimicat con Ai Coração. Uno stile frizzante che richiama i bei tempi andati della musica internazionale anni ’50 e ’60, dove il pop strizzava l’occhio al cabaret e al rockabilly. Un tango energico e una presenza scenica sensuale e decisa infiammano il palco, nonostante una voce non proprio al massimo, ma comunque valida.


All’ Eurovision Song Contest, alla prima serata, l’Irlanda viene rappresentata dai Wild Youth con la loro We Are One. Un pezzo eseguito molto bene e con scenografie molto suggestive. Pecche? Il cantante è un po’ a corto di fiato e il brano non è proprio la cosa più originale che si sia mai vista. Si può dire bene, ma non benissimo.

E facciamo un saluto ai nostri vicini croati pronti a stupirci con Mama ŠČ  dei Let 3. Qui l’originalità c’è. Un pezzo che vuole avvicinarsi a ciò che è tradizionale e rappresenta le proprie origini, ma allo stesso tempo cercare l’approvazione dell’innovazione e delle nuove generazioni, ma c’è un problema: non arriva. Nonostante l’espressività, la grinta, l’estro di una scenografia e una coreografia ben organizzate, tutto sembra ai limiti del cringe.

Andiamo in Svizzera e vediamo come si risponde dopo un’esibizione del genere. Rappresentata da un giovane promettente, Remo Forrer presenta Watergun. Una voce molto profonda e visibilmente istruita, colora questa power ballad degna di nota. Classe ed eleganza tornano a regnare sovrani insieme alla semplicità, facendoci ricordare di essere in una competizione canora.

Usciamo per un attimo dall’Europa e dirigiamoci ad Israele, dove Noa Kirel si esibisce con Unicorn. Un brano che farebbe tremare le più famose dive del pop americano. Un sound fresco e altamente ballabile e una voce talentuosa e onesta che non ha bisogno di mezzucci per farsi notare, oltre che delle movenze  che accompagnano lo special fatto da cori da stadio che infiammano l’intera venue. Ottimo!

Lasciamo le calde terre israeliane e torniamo da un altro nostro vicino: la Moldavia: con Soarele si Luna, canta Pasha Parfeli. Suoni tribali accompagnano un brano EDM che conquisterebbe le discoteche di mezzo mondo. Un’ esibizione mozzafiato e una scenografia invidiabile, ma una voce che è quasi assente. Più una performance che un esibizione canora, qui vale più la pena guardare che ascoltare: diamo a Cesare quel che è di Cesare!

Ma abbandoniamo i paesi mediterranei alla volta della Svezia: con Tattoo canta Loreen.

Una voce potente ma non sempre intonata. Una scenografia semplice e di impatto e delle movenze sexy e selvagge che ci immergono nella natura e nella potenza di spirito della cantante. Un’ottima esibizione seppur non perfetta.

Per l’Azerbaijan invece partecipano i Turalturanx con Tell Me More. Un brano classico, che si rifà allo stile musicale anni ’60, però accompagnato da un rap più attuale. Un brano che abbraccia diverse sfumature, includendo rock e country, ma sempre rimanendo elegante e fedele a se stesso. Molto bravi, una delle migliori esibizioni di questa serata: l’unica grande stravaganza resta nella musica e non in coreografie e scenografie.

E in Repubblica Ceca cosa ci diranno? Con My Sister’s Crown, cantano le Vesna! Un altro brano pop tribale che si fa agli stili pop e folk, strizzando leggermente l’occhio al k-pop! Si, K-pop! C’è un po’ di tutto in questo brano musicalmente molto ricco e influenzato da movimenti femministi sia nel testo che nell’esibizione. Squisite, conquistano con il loro animo e il loro talento senza troppi sforzi.

Più a ovest, nei Paesi Bassi, una bella coppia è pronta a farci sognare: si tratta dei Mia Nicolai e Dion Cooper, con la loro Burning Daylight.

Molto dolci, molto romantici e molto talentuosi non c’è che dire … ma ci si aspettava qualcosa in più; una scena sin troppo vista.

E l’ultimo concorrente di questa prima serata dell’Eurovision Song Contest 2023 viene dalla Finlandia: Käärijä con Cha Cha Cha. Un brano inclusivo in tutto, orecchiabile e travolgente, dalla scenografia, alla presenza scenica, alla coreografia e dalla grinta che questo straordinario artista e i suoi accompagnatori ci hanno omaggiato. Musicalmente non era tutto perfetto, abbiamo visto melodie e interpretazioni migliori, ma considerando il tutto, è un momento fortemente degno di nota.

Dopo l’esibizione del nuovo singolo di Rita Ora occasionalmente presentato all’Eurovision Song Contest, vengono invitati 3 dei big 5 di questa edizione: Marco Mengoni per l’Italia, La Zarra per la Francia e Lord Of The Lost per la Germania a tenere una brevissima intervista, in modo da prendere più tempo affinchè il pubblico possa finire di votare per i 15 semifinalisti.

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Ma solo in 10 parteciperanno alla finale, e questi sono:

Croazia,Moldavia,Svizzera,Finlandia,Repubblica Ceca, Israele, Portogallo, Svezia, Serbia e Norvegia.

E ora vedremo insieme cosa succederà nella seconda semifinale,

Che la vera gara abbia inizio e che vinca il migliore!

Ma non dimenticate di votare!

Senti come suona