I Brividi di Sanremo 2022

Volge al termine la 72esima edizione del Festival di Sanremo. Un festival fatto di emozioni forti, di allegria, di gioia, di ricordi malinconici e di momenti trash. Tante canzoni in gara, bellissime, belle e mediocri, ma poco importa! Perché Sanremo è un pezzo di noi e della nostra storia!

Con la banda della Guardia di Finanza che intona l’inno di Mameli, la puntata finale di Sanremo 2022,
72esima edizione del famoso Festival, si apre. Continuano poi con il pezzo Armi e Brio.


Fieri del loro 60.6% di share, lo spettacolo diventa il più visto in Tv di tutti i tempi. Un’ edizione piena di
emozioni, alti momenti, delusioni e momenti sciapi, ma sicuramente un’edizione che non dimenticheremo
mai, dati i suoi forti messaggi di inclusività, canzoni bellissime e momenti storici.


Nella classifica generale, Tananai è all’ultimo posto , mentre Mahmood e Blanco padroneggiano su tutti, ma
il televoto è aperto e fino all’ultimo tutto è possibile.


A cominciare la serata della kermesse, arriva Matteo Romano che si esibisce con la sua Virale, scritta da
Matteo Romano, La Cava, e Rossi con l’orchestra diretta dal maestro Chiaravalle. La voglia di lavorare in
questo caso c’è, ma l’allenamento è un imperativo. Una voce debole seppur buona, una tecnica che c’è, ma
è ancora acerba. Meglio nella seconda strofa, ma nel ritornello lo sforzo del giovane è percettibile. E’
ancora molto … Molto giovane, ma ha le carte in regola per migliorarsi. Canzone in stile “ballad di
Sanremo”, leggermente elettronica, un misto tra classico e nuovo.


Arriva Giusy Ferreri con la sua Miele, composta da Petrella, Abate, Clemente e Merli, guidata dall’orchestra
di Merlozzi. Il “megafono” è proprio antiestetico e capirne il senso viene difficile, se fosse stato necessario
si poteva far suonare ad uno dei musicisti, o lasciarlo registrato. Neanche Giusy fa un’ottima esibizione, il
suo debutto martedì era più limpido, ma non stona: semplicemente appare molto stanca, e tale sensazione
si ripercuote anche nel suo cantato.


La Cava, Rkomi, Catitti compongono Insuperabile, con l’orchestra diretta da Faraone. Beh … insuperabile
non ha dimostrato di esserlo, né nel giro di chitarra, né nel cantato, né nel testo. Perlomeno questa sera
non ci ha deliziato con l’autotune, e ha dimostrato buona presenza scenica. Guadagna punti ringraziando
orchestra, pubblico e presentatori, presentandosi umile: cosa non usuale per gli artisti .Ammette di non
essere il migliore, ma ringrazia chi lo sostiene e mostra grinta, che non è un elemento da sottovalutare in
questo ambito e noi non possiamo che fare il tifo per lui!


Sabrina Ferilli dopo la pubblicità fa la sua apparizione sul palco, in qualità di valletta della serata. Semplice,
elegante nella sua naturalezza e sempre spigliata. Una vera artista che siamo lieti di vedere. Annuncia Iva
Zanicchi e la sua Voglio Amarti. Scritta da Di Stefano, Mercurio, Ianne e Valli, all’orchestra il maestro
Minotti.


Una squisita esibizione d’altri tempi: classica e coincisa. Precisione impeccabile e poca presenza scenica; si
percepisce una insolita atmosfera da vecchio Sanremo, il che è un’arma a doppio taglio: vecchia o vintage?


E alla facciaccia del classico subito dopo si presenta Aka7even, visibilmente teso canta Perfetta così.
Diretta da Patti e scritta dallo stesso Aka7even con Colella, Vizzi e Patriarca. Può piacere o meno, ma non si
può dire che questo giovane non abbia talento. Una voce invidiabile, presenza scenica al top,
interpretazione significativa, forse è da migliorare la tecnica, ma ne ha di tempo per farlo. Unica pecca è il
testo troppo dozzinale, che se non fosse cantata da lui farebbe emozionare solo un pubblico di 12enni …
Forse!


Arriva Massimo Ranieri, visibilmente emozionato e canta Lettera al di là dal mare, scritta e composta da
Ilacqua, con il maestro Pennino all’orchestra. Canzone molto bella e profonda, il testo è la parte migliore
del pezzo, seguito poi dalla parte musicale. E’ un pezzo che dovrebbe essere studiato nelle scuole, tra le poesie proposte. Un’interpretazione teatrale e FINALMENTE anche l’intonazione e il cantato di Ranieri
diventano degni di nota. Un buon allenamento era necessario ed è avvenuto. Bravissimo Massimo!


Dopo la pubblicità, Noemi scende dalla scalinata con un vestito inedito, in tessuto metallico.
scrive per lei il pezzo, insieme a La Cava e Rodini all’orchestra, per Ti amo non lo so dire. Un’intonazione
perfetta e seguita meticolosamente, una interpretazione piena di emozione, testo non brillante, ma la sua
figura la fa e mantiene un certo stile.


E si cambia registro con Fabrizio Moro che porta sul palco dell’Ariston Sei tu diretto da Giulio Pielli con
Moro e Cordelli alla composizione. All’inizio non riesco proprio a non pensare alla storica A Te di
Jovanotti. Sia nel testo che nella melodia le canzoni sono molto simili, l’unica differenza è che Moro ha una
tecnica e una spigliatezza vocale più marcata, aiutato da una buon sostegno. Voto basso ma non per
l’esibizione, per il brano!


Entra Dargen D’Amico, un po’ scomodo, con la sua aria polemica,canta e scrive Dove si Balla con Gianluigi
Fazio, Roberts,Bonomo, il maestro Campagnoli all’orchestra. Ho una certa preferenza per questo brano, per
il suo significato, per la sua melodia, la grinta e l’orecchiabilità. Un testo sopra le righe come piace a noi,
una musica alla conquista delle radio e delle piste, e una voce che fa il suo lavoro egregiamente. Simpatico,
irriverente, con una forte presenza scenica. Molto, molto bene. Lodevole.


Semplice, spigliata, sincera e alla mano, la Ferilli ci regala un monologo, anzi … Un discorso tra amici che
definiremmo come dice lei “leggero”. Senza un tema principale, ma affronta con leggerezza delle tematiche
e delle questioni a noi molto vicine, quali “l’approcciarsi scorrettamente ai mestieri altrui”, ribadisce che
esprimere una opinione è un sacrosanto diritto, ma parlare di un concetto senza conoscerlo fino in fondo,
non è rispettoso … provate a immaginare a cosa si riferisse. Parla, discute, si siede con Amadeus e affronta
dei grandi temi con leggerezza …ma attenzione: leggerezza non significa superficialità!

Sanremo 1
Fonte: Corriere della Sera


Con la sua sincerità e un’intepretazione magnetica, Elisa ci delizia con O forse Sei Tu scritta con Petrella.
Dire che è brava è relativo; non è perfetta in tutte le note, ma con l’emozione che trasmette si potrebbe
anche passare oltre. Elisa ha fatto della sua debolezza la sua forza, della musica la sua casa, e del suo
talento il suo regno.


Ovunque Sarai, scritto e diretto all’orchestra da Colella accompagnato dal suo interprete Irama;il brano di
Nenna e Sciablo dà il via alle note dolenti: tipica canzone che tira in mezzo un sacco di frasi ad effetto per
colorare un testo insipido, una musica scontata, trita e ritrita. E’ un bel brano con un profondo significato,
ma non approfondito a dovere e basato più sull’emozione di un pubblico dozzinale, più che sul rispetto
della canzone stessa. L’unica cosa che apprezzo del brano è la voce di Irama, impeccabile.


Dopo le Farfalle, arriva con Andrea Vella all’orchestra e i compositori Catitti, Abate e Cheope con Inverno
dei Fiori, Michele Bravi. Anche lui visibilmente migliorato rispetto alla prima serata, ma a differenza di
Ranieri la canzone ha una pecca:un testo vuoto. Per di più il brano è noioso, non cambia nulla, né nella
melodia ,né del repertorio di Bravi, né della musica italiana.


Con un vestito molto sobrio e soprattutto molto leggera, La Rappresentante di Lista con Patti di nuovo
all’orchestra, ci fa scatenare con Ciao Ciao. Bella, simpatica, travolgente, orecchiabile e così dannatamete
rockabilly! Grinta, energia, leggerezza e divertimento: è questo che vogliamo sentire! Iconici, maestosi,
fantasiosi e creativi! Errori 0, Voto 10!

Scritta da Petrella ed Emma, e composta ancora da Petrella, insieme a FainiOgni Volta è Così” fa il suo
ingresso in scena, diretta da Francesca Michelin. Una canzone dal testo e dal significato intenso ma anche
delicato, un tema da toccare con educazione e il giusto filo di rabbia, e così fa Emma. Una canzone che
merita davvero tanto, non solo per la voce graffiante e l’interpretazione magistrale della sua cantante, ma
proprio perché gli stereotipi sulle donne sono ancora oggi una triste realtà, e ricordarsi che ogni donna è un
essere umano è un dovere morale che purtroppo non tutti hanno colto ancora.


La coppia più discussa del Festival arriva dopo un riepilogo degli artisti in gara. Mahmood e Blanco, favoriti
per la vittoria, arrivano su due scintillanti biciclette. Il trio Mahmood, Blanco e Michelangelo sembra aver
mischiato bene le dosi per creare il brano destinato al successo!
Bellissima, travolgente, ha fatto il pieno di streams in poche ore dal debutto. Dolce e romantica, farà
impazzire i cuori dei romanticoni …
Sicuro non il mio. C’è una bella differenza tra romanticismo e melenso, e ahimè, questo brano non rientra
nella prima categoria . Ma vabeh, è solo la mia piccola opinione. Sulla performance invece, non ho nulla da
ridire.


Arrivano subito dopo gli Highsnob e Hu che portano la canzone scritta da lor, assieme a Moroni, Marco,
Musumeci, con Melozzi all’orchestra. Abbi Cura di Te è una canzone strutturalmente non brutta, ma non
funzionale: insipida, bravura basica degli interpreti, concetto moscio e ripetitivo, sembra una canzone del
2015 riuscita male … non convince proprio.


Un sentitissimo monologo sul cyber bullismo si presenta dopo la pubblicità, seguito da una meravigliosa
esibizione di Marco Mengoni con L’Essenziale. Un tema così delicato e profondo … in questo sporco mondo
ancora c’è gente che ama spargere odio e negatività, nascondendosi dietro uno schermo incurante del
male che fa alle sue vittime.


Sangiovanni adesso intona Farfalle, scritto insieme a La Cava e Tognini con Patti ancora all’orchestra.
Intona, si, perché a parte questo non fa altro. Cerca una presenza scenica che non ha, forza
un’interpretazione che non c’è, si blocca sull’ultima sillaba del ritornello, ma è evidente che ci siano
problemi d’audio, quindi ce la facciamo andare bene. Ma nel contesto è un brano da discoteca, che
probabilmente etichetteremo come “Musica Leggerissima”.


Con Jovanotti e Onori, parte una delle perle di questo Sanremo Apri Tutte Le Porte. Gianni Morandi è
incommensurabile. Perfetto in tutto: presenza scenica, intonazione, interpretazione … tutto!!Un vero
maestro! Re della Musica Pop Italiana, dietro solo al mitico Lucio Dalla!


E a proposito di Dalla … tra qualche giorno compierà il decimo anniversario della sua scomparsa e proprio
l’Ariston è l’ultimo palco dov’è salito prima della sua dipartita, ma la sua presenza si sente ancora: una delle
più importanti figure della musica italiana . Ci manchi Lucio, grande uomo e grande artista! Il suo nome
dovrebbe essere scritto in tutti i libri di storia in Italia e dovremmo averlo tutti come esempio di vita!

Sanremo 2


Ditonellapiaga e Donatella Rettore, il favoloso duo al femminile di questo festival, portano sulla scena una
canzone dalle sfumature funky ma allo stesso tempo elettronica. Divise sono fantastiche, ma iniseme sono
eccezionali. Proprio come due sostanze, la loro è una questione di chimica! Funzionano alla perfezione:
energiche, briose, allegre e un po’ – tanto- spensierate.

Con una stupenda e simpaticissima complicità Rovazzi e Orietta Berti ci regalano una splendida esibizione di
Parole, Parole … iconici ed esilaranti ma allo stesso tempo maestri nel loro settore.


Ma il brivido si affievolisce con Yuman, cos’è questa voce da annoiato? Dov’è la grinta? La Ferilli lo incalza
per un abbigliamento decisamente non consono. Intonato, quello si, ma manca tutto il resto … Direi che
Ora e Qui” lo potrà dire tra qualche anno. Forse il testo? No … ancora meno!


E arriva un rosato Achille Lauro con le adorabili signore e signorine dell’Harlem Gospel Choir facendici
sognare un po’. Nelle scorse edizioni, Lauro è sempre sembrato come un artista che ha basato le sue radici
sulla presenza scenica piuttosto che la musicalità, ma in questa edizione ha fatto performance spettacolari,
abiti – quando presenti – meno elaborati e talento più in mostra. Sebbene un testo trascurabile, la musica é
a mille, lui deve ancora lavorare un po’, ma molto bene per presenza scenica e travolgimento.


Un doveroso e atteso ricordo di Raffaella Carrà . Una delle nostre eccellenze, una grande showgirl, artista,
ma soprattutto donna, che si è battuta sempre nella sua vita a favore dei piccoli innocenti, con la sua
associazione di adozioni ; viene omaggiata dalle coreografie del gruppo Ballo Ballo Explota Explota, ci fanno
sognare e scatenare sulle note della nostra diva, che ancora una volta ci teniamo a salutare sentitamente.


Una elegantissima Ana Mena scende le scale dell’Ariston e ci delizia con la scatenata Duecentomila Ore,
scritta da Hunt, Abbate e Tognini. Un’atmosfera spagnoleggiante, una canzone che farà il boom
quest’estate. Una hit estiva da ballare sulla spiaggia o nei locali nei paraggi. Probabilmente un domani ce la
ricorderemo come canzone simbolo di questi anni, ma per ora è solo un prodotto latin pop:plasticoso e
piatto, che lascia il tempo che trova. 0 interpretazione, 0 personalità, solo tanto bum bum. Unica chicca, il
timbro di Ana Mena che è molto, molto bello.


Con Simonetta, Antonacci e Raina, Tananai presenta la sua Sesso Occasionale, una canzone che a detta sua
parla di amore esclusivo, di volersi e di attrarsi nonostante i problemi di una coppia che scoppia. A detta
sua però , perché il brano si rivela solo una canzone dozzinale, senza cima e senza fondo. Un po’ di presenza
scenica, ma poco altro.


Giovanni Truppi é incommentabile … A prescindere dal brano, a prescindere dall’outfit che egli giustamente
sostiene essere parte della sua personalità artistica, si presenta presuntuoso. Alla domanda “emozionato?”
risponde un secco e svogliato “si”, si presenta come se fosse costretto ad essere in gara, non è a suo agio e
non fa sentire a suo agio nemmeno al padrone di casa Amadeus e al pubblico. L’umiltà e il rispetto
dovrebbero venire prima di tutto, e considerare che si ha la grande fortuna di esibirsi sul palco di Sanremo
dovrebbe far ripensare anche la triste idea di sparire subito dal palco, senza ritirare i fiori, esclamando
dopo tre sere: “Ma pensavo i fiori si dessero solo alle donne …”
Truppi, ci sei o no?


Ed eccoci arrivati agli ultimi concorrenti, aspettati e desiderati. Le Vibrazioni, sono l’anima rock di questa
edizione. Eclettici, storici, forse non perfetti, ma pieni di talento e di tecnica, in tutti gli strumenti. Poi
questo retrogusto anni ’80, arricchisce ed abbellisce questo pezzo grintoso, che fa alzare in piedi il pubblico
e godersi la vera anima del concerto. Un bellissimo testo, una melodia unica, insomma: una canzone che ci
voleva!


Marco Mengoni ci regala una nuova emozione con il suo nuovo singolo. Un’ottima interpretazione e
un’ottima presenza scenica, voce così così ma a lui si perdona tutto …

Ma ecco che arriva la classifica generale
25.Tananai
24.Ana Mena
23.Giusy Ferreri
22.Le Vibrazioni
21.Yuman
20.Highsnob e Hu
19.Giovanni Truppi
18.Iva Zanicchi
17.Rkomi
16.Ditonellapiage e Rettore
15.Noemi
14.Achille Lauro
13.Aka7even

12.Fabrizio Moro
11.Matteo Romano
10.Michele Bravi
9.Dargen D’amico
8.Massimo Ranieri
7.La Rappresentante di Lista
6.Emma
5.Sangiovanni
4.Irama

In finale finiscono Gianni Morandi, Elisa, Blanco e Mahmood
Chi vincerà? Lo scopriremo presto …
Intanto vi presentiamo, l’ultima classifica di Music Voltage per questa edizione di Sanremo:

A PARI MERITO : Elisa e Dargen D’amico

A PARI MERITO:La Rappresentante di Lista e Gianni Morandi

Le Vibrazioni

seguiti poi da:
4.Ditonellapiaga e Rettore
5.Noemi
6.A PARI MERITO :Fabrizio Moro, Massimo Ranieri e Achille Lauro
7.A PARI MERITO: Iva Zanicchi, Mammohd e Blanco e Irama
8.A PARI MERITO: Emma e Giusy Ferreri

A PARI MERITO:Matteo Romano, Highsnob e Hu e Sangiovanni
10.Michele Bravi
11.Aka 7even

12.Rkomi
13.Ana Mena
14.Giovanni Truppi
15.A PARI MERITO: Tananai e Yuman

mentre


Per il Premio Mia Martini, il vincitore di questa edizione è Massimo Ranieri.
Per il Premio Lucio Dalla, ovvero il premio assegnato dalla Sala stampa il vincitore è Gianni Morandi.
Per il Premio Miglior Testo il vincitore è Fabrizio Moro
Per il premio miglior composizione musicale la vincitrice è Elisa con “O Forse sei Tu”.
E ….


I VINCITORI SONO PROPRIO LORO!
MAHMOOD E BLANCO CON BRIVIDI, CHE VINCONO LA 72ESIMA EDIZIONE DI SANREMO!

Sanremo 3
Fonte: TV sorrisi e Canzoni


Tra il visibilio del pubblico e l’emozione degli artisti si conclude così anche questo anno di Sanremo, tra alti
e bassi, grandi ospiti, ma soprattutto tante, tante emozioni per l’Italia, che ancora una volta si classifica
prima in fatto di musica.


Gabriele Romano

Correzione a cura di Valentina La Viola

Immagine copertina IlGiorno.it