La recensione del nuovo lavoro di Ed Sheeran “Autumn Variations” il nuovo capitolo del ragazzo dei record.
Cade come la prima foglia gialla sull’asfalto grigio in un pomeriggio di settembre, Autumn Variations, il nuovo disco di Ed Sheeran; e come le temperature e le luci in questa stagione, cambia anche il percorso artistico del musicista.
Pochi mesi sono passati dal rilascio di “–“ il disco che ha segnato la fine dell’ epoca matematica del nostro Ed Sheeran; un disco questo, che già si presupponeva intimo e crudo, come a racchiudere la quintessenza dell’artista di Halifax, e con Autumn Variations ci si aspetta(va) una svolta sostanziale nella sua carriera.
Non un singolo estratto, non un video musicale rilasciato, solo il disco nella sua interezza, questa la scelta di promozione per l’album. E’ anche vero che il giovane ha appena terminato la sua lunghissima tournée mondiale del Mathematics Tour, ma sarà davvero stata una mossa “strategica”, rilasciare un album del genere in questo preciso momento?
E’ vero che se ti chiami Edward Christopher Sheeran puoi permetterti qualsiasi tipo di mossa, e comunque uscirne con numeri da capogiro, ma con Autumn Variations c’è, per l’appunto, una sola variazione rispetto a quello che “–“ aveva già apportato.
Un suono più alternative rock, è infatti ben insidiato all’interno del disco, assieme al classico indie pop che accompagna Ed dagli albori. Una chitarra acustica, qualche effetto lieve ma particolare nella strumentazione, qualche frase ad effetto e il gioco è fatto per Ed Sheeran, ma si sente che qualcosa manca davvero, e i fan storici lo noteranno.
Si sente infatti la mancanza di grinta, di energia … forse ciò è dovuto al tema del disco: Autumn Variations vuole essere un disco più calmo, più quieto e riflessivo, come immergersi nei pensieri fissando i raggi del sole illuminare gli alberi spogli al primo pomeriggio dalla finestra, o il grigio mattutino dal finestrino di un autobus, piuttosto che dimenarsi in eccentriche produzioni discografiche alla Galway Girl o Bad Habits, ma l’ombra del voler vincere facile è sulla coda dell’occhio.
Insomma, qualitativamente Autumn Variations è un album di classe, sopraffino ed elegante, che rispecchia a pieno l’identità del suo autore, ma allo stesso tempo è una comfort zone di cui iniziamo a stufarci: brani belli ma poco incisivi, testi esemplari accompagnati da un loop di strumenti e note che si trascinano per 50 minuti; dovevano portare ad un nuovo capitolo e invece, ci rinchiudono ancora nelle sfumature di Minus. Tanto è vero che questo disco sembra più un seguito dell’era gialla del cantante piuttosto che un progetto d’identità propria.
Riuscito? Si, in un modo o nell’altro non si può non apprezzare la qualità della musica di Ed Sheeran, ma convinto? Direi proprio di no.
Ma almeno un paio di ascolti per Autumn Variations, ve li consiglerei.
Gabriele Romano